Daniele Statera – Irrefrenabili Automatismi
Attraverso una selezione di “Ritratti” e di sculture dinamiche, i “Meccanismi immaginifici” di Daniele Statera, artista e designer romano, si indaga il rapporto tra la soggettività psicologica dell’individuo – che in Statera è volta a tracciare ritratti materici, dal supporto smaterializzato – e l’interferenza di questo con un tipo di automatismo meccanico, quello degli oggetti elettronici, interlocutori sempre più presenti nelle nostre vite.
Comunicato stampa
Giovedì 18 giugno dalle 18:00 alle 21:00 Mondrian Suite Gallery presenta la mostra di Daniele Statera dal titolo “Irrefrenabili Automatismi”.
Attraverso una selezione di "Ritratti" e di sculture dinamiche, i "Meccanismi immaginifici" di Daniele Statera, artista e designer romano, si indaga il rapporto tra la soggettività psicologica dell'individuo - che in Statera è volta a tracciare ritratti materici, dal supporto smaterializzato - e l'interferenza di questo con un tipo di automatismo meccanico, quello degli oggetti elettronici, interlocutori sempre più presenti nelle nostre vite.
Biografia:
Daniele Statera, Roma 1971. Laureato in Disegno Industriale allʼUniversità di Roma “La Sapienza”, opera su un confine labile tra arte e design.
È stato professore a contratto di disegno industriale presso la Sapienza di Roma, dove continua la sua collaborazione come consulente esterno, grafico e art director.
Collabora con aziende ed editori nel settore del disegno industriale, graphic design, comunicazione visiva e fotografia, sviluppando suoi prodotti attivi ancora nel mercato. La sua di indagine sconfina dai meccanismi industriali ai meccanismi psicologici e culturali:
attraverso sperimentazioni di varia natura ha realizzato vere e proprie installazioni architettoniche o ambientali, in cui attivare la percezione e l'azione delle persone.
Con le Bitnative nel1998 Sergio Lombardo lo invitò ad un incontro collettivo presso il Museo di Arte Contemporanea MACRO di Roma: si annunciava un modo dʼuso della macchina arbitrario ed originale, come è dellʼarte.
Con le Bitnative - "il prodotto, scrive Daniele Statera, di un interfacciamento a basso livello dei flussi informatici e di quelli cerebrali", - ha scelto di praticare una astinenza espressiva rigorosa che permette di indagare nella coscienza sociale informatica, affidando ogni lavoro all'azione eventuale di un altro.
Con I meccanismi immaginifici - degli oggetti che tendono a mettere in contatto il fruitore con il suo bisogno di trascendere_ genera l'azione attraverso il gioco, l' interazione e la contemplazione di attività apparentemente inutili: scultura pericolosa e giocabile.
Le sculture Stelle , Costellazioni e Visioni Sensibili sono chiamate dall'artista “forme generative”, "opere che vogliono essere vissute e utilizzate. Linee automatiche, sovrappensiero, ma deliberate. Significati soggiacenti. Erotismo ed energia".