Danila Tkachenko – Somewhere / Nowhere

Informazioni Evento

Luogo
BUGNO ART GALLERY
San Marco 1996/d 30124 , Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
28/09/2022

ore 18

Artisti
Danila Tkachenko
Generi
arte contemporanea, personale

In mostra alcune recenti serie di opere di Danila Tkachenko (due in anteprima assoluta), visionarie testimonianze sullo stato di desolante rovina di edifici religiosi ortodossi in zone rurali e di tante aree urbanizzate ai confini orientali della Russia, frutto di progetti di colonizzazione sovietica interna.

Comunicato stampa

Dal 29 settembre al 30 novembre 2022 presso la Galleria In Corte, la mostra Somewhere / Nowehere presenterà alcune recenti serie di opere di Danila Tkachenko (due in anteprima assoluta), visionarie testimonianze sullo stato di desolante rovina di edifici religiosi ortodossi in zone rurali e di tante aree urbanizzate ai confini orientali della Russia, frutto di progetti di colonizzazione sovietica interna.

L’esposizione segue quella dedicata a Restricted Areas del 2015, presso Bugno Art Gallery, dedicata alla rappresentazione di siti industriali e militari dell’ex Unione Sovietica, la cui esistenza era tenuta in gran parte segreta, abbandonati a seguito della caduta del Muro di Berlino. Alcuni soggetti di questo lavoro che ha dato notorietà internazionale al giovane Tkachenko (Mosca 1989) caratterizzano oggi le copertine dei libri di Anna Politkovskaja pubblicati da Adelphi.

Somewhere / Nowhere proporrà l’intera serie Monuments, una selezione di Planetarium, di Colonies e due video d’artista.

Nella serie Monuments, edifici religiosi offesi durante la rivoluzione del 1917, si trasformano, grazie all’intervento dell’artista, in imponenti monumenti funebri per la sola durata della realizzazione delle fotografie, per poi tornare ad essere semplicemente ruderi. Insediamenti urbani funzionali a piani quinquennali di colonizzazione delle vastità del territorio russo, poi abbandonati a causa (oppure in mancanza) di altri piani, tornano a vivere nella finzione delle fotografie di Planetarium, dove finestre illuminate nella notte suggeriscono possibili esistenze sopravvissute.

Sempre riferita al tema dei siti abitativi è Colonies serie ancora in fase di completamento. In questo caso immagini zenitali di costruzioni ormai identificabili solo dalla presenza dei muri perimetrali ormai ghiacciati nel permafrost. appaiono come acquerelli, più afferenti alla dimensione della finzione che a quella della documentazione. Questa dualità tra indagine e immaginazione rappresenta la cifra distintiva di gran parte del lavoro di Danila Tkachenko. Ne sono una ulteriore conferma anche i video Fireworks e The scene dedicati al conflitto in Ucraina nei quali edifici ormai in avanzato stato di degrado diventano teatri di guerra, quasi a riaffermare che quello attuale è uno scontro fratricida.

Nato nell’anno della caduta di Berlino, l’artista insegue le tracce di quel passato che ha sfiorato, del quale ne intuisce la grandiosità utopistica ma, al tempo stesso, ne constata i fallimenti e le tragedie che ha comportato.

From September 29th to November 30th 2022 Galleria in Corte, will host “Somewhere / Nowehere” an exhibition of the most recent series of artworks by Danila Tkachenko (two in absolute preview), visionary testimonies on the state of desolating ruin of Orthodox religious buildings in rural areas and many urbanized areas on the eastern borders of Russia, the result of internal Soviet colonization projects.

The exhibition follows “Restricted Areas” exhibited in 2015, at the Bugno Art Gallery, a project on the industrial and military sites of the former Soviet Union, whose existence was largely kept secret, abandoned after the fall of the Berlin Wall . Some subjects of this work, which gave international fame to the young Tkachenko (Moscow 1989), today characterize the covers of Anna Politkovskaya's books published by Adelphi.

Somewhere / Nowhere will introduce the entire Monuments series, a selection of Planetarium, Colonies and two artist videos.

In the Monuments serie, religious buildings partially destroyed during the revolution of 1917, are transformed, thanks to the intervention of the artist, into impressive funeral monuments just for the duration of the shooting, only to return to simple ruins afterwards. Urban settlements functional to five-year colonization plans of the vastness of the Russian territory, then abandoned due to (or in the absence of) other plans, come back to life in the fiction of the Planetarium photographs, where windows illuminated in the night suggest possible surviving existences.

On the same housing sites theme, the Colonies serie, still in the process of being completed. In this case zenith images of buildings now identifiable only by the presence of the perimeter walls now frozen in the permafrost; they appear as watercolors, more related to the dimension of fiction than to that of documentation. This duality between investigation and imagination is the hallmark of most Danila Tkachenko's works.

The videos Fireworks and The Scenes dedicated to the conflict in Ukraine in which buildings in an advanced state of decay become theaters of war, are further confirmation of this, as if to reaffirm that the current one is a fratricidal clash.

Born in the year of the Berlin Wall’s fall, the artist follows the traces of that past he has been living on, whose utopian grandeur he senses but, at the same time, notes the failures and tragedies it entailed.