Danilo Bucchi – Lunar black

Informazioni Evento

Luogo
MACRO - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Via Nizza, 138, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì alla domenica ore 10.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Chiuso il lunedì

Vernissage
22/06/2017

ore 18 su invito

Biglietti

Tariffa intera: non residenti 10,00 €, residenti 9,00 €. Tariffa ridotta: non residenti 8,00 €, residenti 7,00 €.)

Artisti
Danilo Bucchi
Curatori
Achille Bonito Oliva
Generi
arte contemporanea, personale

I neri di Danilo Bucchi esprimono non solo una profondità cromatica, ma anche un richiamo verso lo spazio siderale dell’universo: Lunar Black esprime, in tal senso, un richiamo cosmico, verso il lato oscuro della Luna.

Comunicato stampa

Dal 23 giugno al 3 settembre 2017 si svolge al MACRO la mostra Lunar black di Danilo Bucchi a cura di Achille Bonito Oliva, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e realizzata in collaborazione con la Galleria Il Ponte Contemporanea di Roma.

La mostra Lunar Black, formata da 8 opere, di cui una monumentale, e completata con la proiezione di Illusion appartenente al ciclo delle lavagne luminose, ha un carattere ambivalente: introduce l’ultimo periodo di Danilo Bucchi sulla nerità, come la definisce Achille Bonito Oliva, e descrive la peculiarità lavorativa / lunatica, appunto, dell’autore, in continuo dinamismo fra idee e pratiche pittoriche attuative. Un artista romano, che opera sull’intreccio tra il figurabile e un’apertura segnica verso l’astrazione. I neri di Danilo Bucchi esprimono non solo una profondità cromatica, ma anche un richiamo verso lo spazio siderale dell’universo: Lunar Black esprime, in tal senso, un richiamo cosmico, verso il lato oscuro della Luna.

Il segno di Danilo Bucchi non vola svincolato nella nerità della materia, egli non vuole trasformare l’arte in una pratica che cancella la gravità fisica del mondo nella leggerezza di un personale delirio di onnipotenza. In un segno arbitrario fondato su un puro atto potenziale del sogno, che toglie completezza all’immaginazione. Bucchi vuole potenziarlo mediante la fondazione di un metodo reale, figurabile, capace di estrarre un segno, formalizzando e circoscrivendo nel recinto di una forma necessaria l’oscuro peso del colore. L’arma dell’artista è il linguaggio, un apparato di strumenti che lo pongono nella condizione di reagire realmente, in maniera concreta e visibile, infallibile e nello stesso tempo temeraria.
Achille Bonito Oliva
Note biografiche
Danilo Bucchi (1978) compie i suoi studi a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti concentrandosi sulle tecniche del disegno e della pittura. Dal 1998 al 2001 si dedica alle scenografie di film e al mondo pubblicitario, assorbendo modelli creativi e attitudini espressive che plasmano i suoi codici figurativi. È un triennio di esplorazione, dopo il quale sceglie definitivamente l’ambito pittorico. Parallelamente alla sua formazione accademica avviene anche quella fotografica, completata con un Master professionale in fotografia. Lo studio della fotografia permette all’artista di arricchire, sia da un punto di vista compositivo che tecnico, i suoi dipinti.
Danilo Bucchi partecipa ad alcune mostre internazionali toccando città come Singapore (2012), New York (2010), Pechino e Alessandria d’Egitto (2008), Buenos Aires (2005), Baku (2004) e Amsterdam (2003). Con Signs The black line, la mostra romana del 2011 al M.L.A.C., Danilo Bucchi incontra il critico d’arte francese Jérôme Sans, la cui reciproca conoscenza rimane riportata nel libro dedicato alla mostra. Il 2013 vede, invece, la collaborazione con il critico Gianluca Marziani che lo presenta con la personale Danilo Bucchi a Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto, che conserva l’opera Social Cube nella propria collezione permanente.
L’autore evidenzia anche un’attenzione particolare verso interventi artistici operanti nel tessuto urbano e industriale, partecipando, per esempio, a progetti come EMERGENZE FESTIVAL, dove nel 2015 dona nuova monumentalità a uno dei silos del porto di Catania. L’intervento artistico Urbano è esplorato anche a Roma, con dei murali esterni e interni, come testimonia Il paese dei balocchi, l’opera presente al MAAM, un “museo reale”, unico nel suo genere.
Nel 2016 con il progetto BIG CITY LIFE l’artista partecipa alla XVI Biennale di Venezia di Architettura e lo stesso anno Achille Bonito Oliva presenta Danilo Bucchi in occasione della personale #danilobucchi#ilpontecontemporanea curata da Giuliano Matricardi presso la galleria romana Il Ponte Contemporanea.