Danilo Ceccone

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA RETTORI TRIBBIO 2
Piazza Vecchia 6, Trieste, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

feriali 10.00 - 12.30 e 17.00 - 19.30/ festivi 10.00 - 12.00/ venerdì e lunedì chiuso/ domenica 16 per Mercatino Antiquariato 10 - 13 e 16 - 18

Vernissage
08/02/2014

ore 18

Artisti
Danilo Ceccone
Curatori
Marianna Accerboni
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra di acquerelli del pittore Danilo Ceccone, che sarà presentata sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni.

Comunicato stampa

L’acquarello - si sa - è la tecnica pittorica più difficile - scrive Accerboni - perché non consente ripensamenti. Intuizione, rapidità, un tocco agile, è quanto si richiede a un artista che si cimenti in questa via dell’arte complessa, anche se apparentemente semplice. Danilo Ceccone è tutto ciò: capta con immediatezza l’atmosfera e l’anima dei luoghi e la declina, senza esitazioni, sulla carta. Dipinge una realtà solare, luminosa, una natura che sembra quasi sempre magicamente solcata dal vento. E con il pennello racconta dei suoi viaggi a Venezia, di cui coglie la liquida bellezza, della ventosa costa toscana in Maremma, delle pietre silenziose, degli angoli e delle luci del nostro Carso, della bellezza immanente del paesaggio innevato. E riesce così - ancora una volta istintivamente - a evolvere il proprio linguaggio dalla naturalezza di un gusto più propriamente narrativo, declinato attraverso i modi di un espressionismo dai tratti armoniosi e dai rimandi impressionisti, alla modernità di una sintesi essenziale e particolarmente interessante.
Senza seguire scuole o maestri, è sensibile alle aspirazioni estetiche del suo tempo, che asseconda con agile, istintiva maestria. Il suo taglio espressivo porta tutta la solarità e la joie de vivre dell’espressionismo italiano e francese, cioè mediterraneo, lontano dall’introspezione e dalla drammaticità che quel movimento assunse nel mondo e nell’immaginario austro-tedesco; ma v’incontriamo anche tutta la cultura pittorica impressionista, nei confronti della quale è coerente anche per il fatto di realizzare sempre i suoi lavori en plein air.
La sua pittura rappresenta - conclude Accerboni - una nota di leggera e luminosa bellezza, che ci accompagna fuori dal quotidiano con brio e un pizzico di poesia.

Danilo Ceccone proveniente da una famiglia di origine friulana, nasce a Pola (Istria) nel 1931. Nel ’47, a causa dell’Esodo, si trasferisce a Ragusa in Sicilia e si laurea a Palermo in Giurisprudenza. In quei luoghi inizia a dipingere alla fine degli anni quaranta, accanto a un cognato scultore, dedicandosi soprattutto al disegno e all’olio, per poi passare all’acquerello, e scegliendo così un’esperienza pittorica “senza rete”, poiché appunto tale tecnica non ammette revisioni o emendamenti.
L’esordio pittorico si svolge dunque nel clima vibrante del Fronte Nuovo delle Arti e della sua accezione neorealista, particolarmente sentita in Sicilia: un movimento rispetto al quale Ceccone preferì tenersi a latere, pur rimanendo attento ai problemi sociali e artistici dell’epoca. Da quell’esperienza trasse tuttavia una sensibilità espressionista, che da allora è rimasta intatta nella sua pittura.
Nel ’57 ritorna a Trieste, dove continua a dipingere, da autodidatta illuminato. Ha esposto poco, per propria scelta, soprattutto negli anni ottanta.