Dario Agrimi – Macrolife
Agrimi sorprende per la grande tecnica pittorica che lo ha portato a realizzare le opere di grandi dimensioni presentate nella mostra. Si tratta di enormi tele dipinte a smalto che freezano momenti di vita con una tecnica iperrealista. Le figure, ingrandite così fuori misura, ci sorprendono mostrandoci forse una parte quotidiana di noi stessi che non siamo in grado di vedere nella nostra vita quotidiana. Da qui il titolo della mostra “Macrolife”, la vita più grande della vita reale.
Comunicato stampa
Lo spazio espositivo The Office riapre la stagione espositiva con la mostra di Dario Agrimi “MACROLIFE”.
L’artista pugliese, presente quest’anno alla Biennale di Venezia, è nato ad Atri nel 1980 e si è formato all’Accademia di Belle arti di Bari. Nel 2005 ha vinto il premio di arte contemporanea Celeste (S. Gimignano) e il Premio Arte Giorgio Mondadori.
Negli anni il suo lavoro ha sconfinato coraggiosamente dalla pittura su tela all’installazione, con un costante filo rosso: mettere in crisi in maniera provocatoria i concetti di realismo e oggetto d’arte.
La sua serie più provocatoria di lavori è quella di animali impagliati dalle forme e dagli atteggiamenti innaturali. Oche o gatti dai colli o dai corpi esageratamente allungati, topolini che copulano, galline dalle uova d’oro: piuttosto che riferimenti a macabre manipolazioni genetici si tratta di giochi scherzosi che costringono lo spettatore a porsi domande sulla propria apertura mentale nel giudicare la realtà e l’opera d’arte che la rappresenta.
Le sue istallazioni e performance insistono su questo taglio dadaista e dissacratorio. Ecco dunque una Bibbia sotto vetro simbolo della religione messa in una teca, una montagna di scarpe usate appartenute a chissà quante e quali persone, opere pittoriche realizzate con frammenti di capelli o impronte, esempi di una versatilità straordinaria e un’abilità a giocare con materiali e idee.
Ma a fianco della provocazione concettuale Agrimi sorprende per la grande tecnica pittorica che lo ha portato a realizzare le opere di grandi dimensioni presentate nella mostra. Si tratta di enormi tele dipinte a smalto che freezano momenti di vita con una tecnica iperrealista. Le figure, ingrandite così fuori misura, ci sorprendono mostrandoci forse una parte quotidiana di noi stessi che non siamo in grado di vedere nella nostra vita quotidiana. Da qui il titolo della mostra “Macrolife”, la vita più grande della vita reale.