Dario Bitto – IloveDanielBuren
Guardando al lavoro di Daniel Buren, la mostra si sviluppa come una ricerca metodologica, il cui fine non è la ricostruzione di una storia, ma la comprensione dell’esigenza primaria che conduce un’artista alla costruzione di una pratica di lavoro così radicale e diversificata.
Comunicato stampa
ILOVEDANIELBUREN è un progetto sul metodo e il suo strutturarsi nella pratica artistica.
Guardando al lavoro di Daniel Buren, la mostra si sviluppa come una ricerca metodologica, il cui fine non è la ricostruzione di una storia, ma la comprensione dell’esigenza primaria che conduce un’artista alla costruzione di una pratica di lavoro così radicale e diversificata.
Dario Bitto analizza il metodo e adoperando quello di un altro, evidenzia non tanto la sua rigida procedura interna, quanto quei cortocircuiti che formulati, permettono di eseguire, in divenire, scelte e considerazioni.
Gli interventi proposti, tre in diverse situazioni e luoghi (pubblico, collezionismo, spazio espositivo), cercano un riscontro parziale del lavoro di Daniel Buren, guardando non tanto ai risultati raggiunti dall’artista o alla ricostruzione di avvenimenti importanti nella storia del personaggio, quanto all’approccio pratico seguito. Ognuno di essi sarà parte di una disposizione unica che darà lettura di un codice visivo finale dentro il quale è possibile trovare i contributi che Buren ha fornito alla pratica artistica e parallelamente a quella curatoriale. La ricerca di Bitto si presenta quindi come una mimesi pratica, un’unicità lavorativa che ci mostra la struttura e al contempo la fallibilità di un metodo.
La mostra nasce in occasione di Chiare Fresche Dolci Acque (maggio 2014) a cura di Marcella Anglani e Vittorio Corsini. Durante la manifestazione è stato selezionato lo studente più meritevole del biennio di scultura (cattedra, Vittorio Corsini) dell’Accademia di belle arti di Brera, da una giuria composta da Martina Angelotti, Elvira Vannini, Alessandro Castiglioni e il board curatoriale di TILE project space.
Dario Bitto nasce a Messina nel 1989, vive e lavora a Milano.
Tile project Space
Via Garian 64, angolo viale Misurata, Milano
martedì-venerdì 15.00-19.00 sab-dom-lun su appuntamento
[email protected]
http://tileprojectspace.tumblr.com/
facebook: Tile project space
Tile Project Space è uno spazio espositivo e di produzione attivo a Milano nato dall’esigenza di sperimentare e concretizzare la pratica curatoriale.
Tile è uno spazio in potenza, un luogo critico e di confronto, aperto alla sperimentazione e alla crescita dei giovani artisti italiani. L’intenzione è di condurre una ricerca sull’odierna produzione artistica individuando caratteri comuni, momenti di contatto, fratture e zone d’urgenza. Il lavoro proposto sarà frutto non solo di un board curatoriale, ma di una costante collaborazione con artisti, docenti, intellettuali e curatori esterni.
Il tiling è l’elemento predominante e caratterizzante dello spazio, ne costituisce un limite e un potenziale presentandosi come “incidente” da cui partire. Lo scopo è di aprire un dibattito sulle contingenze e sulle resistenze tra fare artistico e spazio espositivo, chiedendo all’artista una rilettura del suo lavoro attraverso un processo di riattivazione o produzione site-specific.
L’intera attività dello spazio espositivo è accompagnata da Tile/zine, un progetto editoriale che basandosi su concetti come l’appropriazione, il recupero delle fonti, la libera associazione di immagini e testi, mira a ricostruire il processo artistico e curatoriale della mostra. All’interno della fanzina curatore e artista s’incontrano per la raccolta di materiali presentati come gli appunti visivi e critici di cui la mostra è la costruzione finale.
Tile nasce da un’idea di Roberta Mansueto, Caterina Molteni e Denise Solenghi, durante il biennio specialistico Visual Cultures e pratiche curatoriali dell’Accademia di Belle Arti di Brera.