Dario Caratta – Spam informazione indesiderata
Galleria 291 est conclude la sua programmazione invernale ospitando la III edizione di Distopie con la personale di Dario Caratta, Spam, informazione indesiderata.
Comunicato stampa
Galleria 291 est conclude la sua programmazione invernale ospitando la III edizione di Distopie con la personale di Dario Caratta, Spam, informazione indesiderata.
Il progetto Distopie nasce a gennaio 2012 negli spazi della Galleria 291est di San Lorenzo (Roma) a cura di Roberto D’Onorio e successivamente ospitato dalla Glory All alla 26cc di via Castruccio Castracane (Roma), con l’intento di istituire appuntamenti itineranti avvalendosi della partecipazione di artisti che indagano e rappresentano il luogo comune svelandone la natura distopica: situazioni definite come momenti nei quali è l’ambiente a modellare l’individuo. Il ciclo Distopie è un’opera di avvertimento o di satira che inasprisce le tendenze del presente sino a ipotizzarne conclusioni apocalittiche. L’invito degli artisti è quello di mantenere un approccio critico con la società che ci circonda. “È questo il vero spirito dell’autore distopico, esasperare rituali comuni, insegnandoci ad avere più attenzione, a non essere pessimisti, a non ripiegarci in noi stessi, ponendoci davanti la possibilità più orribile.”
Con Spam, Dario Carratta dà vita a un inedito progetto di ricerca formale sugli effetti della cultura ambientale, mass mediatica e di cronaca filtrata dall’informazione open source. I rapporti complessi e più ampi che regolano una società in crisi sono qui descritti in tendenze esistenti ed esaminati nelle loro ultime conseguenze.
Il termine che dà il nome alla mostra trae la sua origine da uno sketch comico del Monty Python's Flying Circus (1970) ambientato in un locale nel quale ogni pietanza proposta è a base di un tipo di carne in scatola chiamata Spam.
Il messaggio ridondante che ha accompagnato l’alimento nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale e che darà a sua volta il nome al fenomeno della pubblicità indesiderata, viene stravolto nella forma e nel significato dalla tridimensionalità dei personaggi scultorei creati da Dario Carratta, volti a denunciare gli effetti, questa volta dell’Informazione indesiderata, che dilagano nella possibilità di creare nuove e personali identità culturali grazie all’archiviazione web.
Con lo sguardo smaliziato e l’ironia che ebbero gli artisti della Young British Art, Carratta da sempre indaga le conseguenze delle dinamiche fra l’ambiente e il soggetto che lo pratica.
L’immaginario che ne deriva è una visone ridicola -boschiana- di più situazioni aperte costruite sulla messa in scena di un microclima interiore che non dà risoluzioni.
L’esperienza si distacca dalla finzione della pittura aprendosi ad una visione ecologica in cui l’estetica del terrore suscita ansie e paure vere. Un viaggio pericoloso che mette alla prova il ruolo "progressista" e didattico dell'arte, oltre ad innescare dibattiti utilizzando Darwinismo, Cristianesimo, Consumismo e via così in un vortice dal quale è impossibile sfuggire.
Roberto D’Onorio
Dario Carratta nasce a Gallipoli nel 1988, si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2005 vince il Primo Premio Cavalleria Nazionale città di Lecce e nel 2007 vince il secondo Premio di Città di Lecce. Tra il 2008 e il 2013 le suo opere prendo parte a numerose collettive tra cui “Aprire il corpo per cercare lo Spirito” presso il MAAC (Nocciano); “50x100” presso Art.Lab Contemporary a Grosseto; “Petty Tehft” alla Lauch F18, New York; “Collateral Orbits” alla AllegranomadGallery, Bucarest. Nel 2010 espone i suo lavori alla Personale. Tra le personali, Metafisica del Dandy e Scissioni a cura di Sibilla Panerai e Sabina Sterbini presso la Galleria Margutta a Roma, “Distopie” a cura di Roberto D’Onorio presso la Galleria 291 Est di Roma, nello stesso anno “Flash over” presso la Galleria Alessandri. Attualmente vive e lavora a Roma.
La testimonianza dell’artista in mostra entrerà a far parte del ciclo di video interviste The open space portrait iniziato e curato nel 2012 da Roberto D’Onorio. Dario Carratta si racconta attraverso un flusso di coscienza nell’inquadratura del proprio luogo di affezione o di rappresentanza. L’inquadratura rapita dal tecnicismo della macchina svela la verità dell’incontro con l’altro. Il risultato sarà la presentazione dell’artista in un conflitto tra desiderio e difesa, tra licenza e divieto, che si libera dal meccanismo di dipendenza che sussiste con l’immagine filtrata dall’opera.
Regia: Roberto D’Onorio
Fotografia: Daniele Grillo
Produzione: Galleria 291 est