Dario Carratta – Sniff my leather jacket
Dario Carratta (Gallipoli, 1988) il più giovane tra gli artisti della galleria, utilizza la pittura per trasferire su tela visioni distopiche, animate da personaggi al limite tra la fisicità del reale e l’evanescenza del sogno.
Comunicato stampa
Martedì 20 giugno apre Sniff my leather jacket, personale di Dario Carratta e ultima mostra della stagione espositiva 2017 della Richter Fine Art che, durante il suo primo anno di vita, ha organizzato quattro mostre tutte dedicate alla pittura, fil rouge della programmazione della galleria.
Torna, stavolta come unico autore, uno degli artisti che avevano partecipato alla prima collettiva d’inaugurazione, a chiudere simbolicamente il cerchio di questa prima stagione espositiva. Dario Carratta (Gallipoli, 1988) il più giovane tra gli artisti della galleria, utilizza la pittura per trasferire su tela visioni distopiche, animate da personaggi al limite tra la fisicità del reale e l’evanescenza del sogno. Ma il carattere onirico dei suoi dipinti è più torbido che idilliaco, dominato da una temperatura cupa che sembra evocare un esistenzialismo vicino alla cultura grunge. I personaggi che compaiono nelle tele di Carratta sono figure umane fragili, dei “loser” dall’atteggiamento dimesso, soggetti da tenere ai margini.
I dipinti dell’artista propongono scene non da guardare, ma da spiare: accadimenti magici e perturbanti, in cui il punto di vista dell’artista (e, di conseguenza, anche dello spettatore) sembra quello di un voyeur che, per pudore o per paura, si mette a osservare in silenzio, senza spezzare la tensione di queste visioni momentanee ed estatiche.
Il visitatore si troverà di fronte a un allestimento volutamente “carico”, con decine di opere – dipinti su tela e lavori su carta – che invaderanno letteralmente la galleria.
Come di consueto la mostra sarà accompagnata da un piccolo catalogo pensato direttamente da Carratta come una sorta di taccuino che, tra appunti e tracce visive, permetterà al pubblico di entrare maggiormente a contatto con lo sguardo dell’artista.
La galleria Richter Fine Art, a pochi passi da Castel Sant’Angelo, nasce per volontà di Tommaso Richter, trentenne, collezionista e appassionato d’arte, che ha avviato l’attività ristrutturando l’antica bottega di un fabbro, proprio accanto allo spazio espositivo dedicato all’antiquariato e gestito dalla famiglia: una prosecuzione quasi fisiologica dell’attività, che dall’arte antica arriva ai giorni nostri.
Tommaso Richter definisce fin da subito la direzione della galleria, che intende presentarsi come un “laboratorio” di sperimentazione attorno ai linguaggi della pittura e alle possibilità che il mezzo offre, come testimoniato dalla mostra collettiva Non amo che le rose che non colsi (ottobre- dicembre 2016), la prima personale a Roma dell’artista iraniana Zanbagh Lotfi È stato forse ieri (febbraio-marzo 2017) e la personale di Elena Bellantoni DreamEscape (aprile-maggio 2017).
Bio artista
Dario Carratta nasce a Gallipoli nel 1988. Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, utilizza la pittura per trasferire su tela visioni distopiche e perturbanti di personaggi al limite tra la fisicità reale e l’evanescenza del sogno. Tra i principali progetti espositivi si segnala: Non amo che le rose che non colsi, (Richter Fine Art, 2016); The Grass Grows (74 Riehenstrasse, Basilea, 2014); The Celeste Choice (Format Gallery, Milano, 2014); Petty Theft (Launch F18 gallery, New York, 2013); Collateral Orbits (Allegranomad Gallery, Bucarest, 2013); Distopie (26cc, Roma, 2013); Flash Over (galleria Alessandri, Roma, 2012).