Darko – Il Sacro e le Carte
La scoperta di un artista, la sua comprensione e promozione attraverso lo studio di nuovi documenti e opere è sempre un evento straordinario. Questo è quanto accade con Darko Bevilacqua, semplicemente noto come Darko, artista di confine, interprete attento e raffinato della spiritualità dell’uomo nelle terre a nord-est, a cavallo fra il mondo occidentale e orientale, fra Italia e Slovenia ora, Yugoslavia prima.
Comunicato stampa
La scoperta di un artista, la sua comprensione e promozione attraverso lo studio di nuovi documenti e opere è sempre un evento straordinario. Questo è quanto accade con Darko Bevilacqua, semplicemente noto come Darko, artista di confine, interprete attento e raffinato della spiritualità dell'uomo nelle terre a nord-est, a cavallo fra il mondo occidentale e orientale, fra Italia e Slovenia ora, Yugoslavia prima. La mostra "Darko. Il sacro e le carte" curata da Marco Menato e Francesca Agostinelli svela l'opera e la sensibilità di un artista schivo "che condusse una vita forse all'ombra del mercato dell'arte, ricorda Marco Menato nel catalogo pubblicato per l'esposizione, ma ricca di incontri, di sperimentazioni, di studio (esponiamo una piccola scelta della sua biblioteca) e sopratutto di lavori scultorei sparsi nel friuli e non solo". La mostra è divisa in due sezioni, a Cervignao del Friuli (Ud) sono state esposte le sculture, mentre in Biblioteca a Gorizia, le carte dipinte, spesso dimenticate, ma forti di una pittura che non sembra conoscere l'esito scultoreo.
Cenni biografici: Darko Teodoto Bevilacqua (1948-1991) nacque a Biglie allora Yugoslavia ora Slovenia, da padre italiano e madre slovena. A causa delle vicende della seconda Guerra mondiale la famiglia si trasferì nella vicina Gorizia dove si formò all'Istituto d'Arte, allievo di Cesare Mocchiuttiin decorazione pittorica e di Tino Piazza in discipline plastiche . Successivamente lavorò a Udine con Giorgio Celiberti e negli anni Sessanta e Settanta viaggiò molto in Italia e all'estero incontrando artisti e movimenti d'avanguardia. Nel 1978 la sua prima personale a Udine, significamente intitolata "L'avanguardia del primitivo". Scultore autonomo si caratterizzò per una produzione originale in creta e bronzo, densa di suggestioni figurative mitico-arcaiche dal tratto spiccatamente narrativo. Docente attento fece del suo studio di Cividale del Friuli un punto di riferimento per molti artisti del Friuli Venezia Giulia e non solo .