David LaChapelle
Una mostra speciale dell’iconico artista americano arriva a Napoli.
Comunicato stampa
Una collezione esclusiva studiata appositamente per la città e per il Maschio Angioino con opere inedite, in un costante dialogo tra il lavoro esposto e lo spazio ospitante.
La mostra, curata da ONO arte e Contemporanéa, è un’installazione site specific che include opere mai esposte prima.
Una produzione Next Exhibition, organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Associazione Culturale Dreams, Alta Classe Lab, Fast Forward e Next Event.
Al Maschio Angioino una mostra unica nel suo genere, che è prima di tutto un’indagine intima nel lavoro dell’artista, curata da Vittoria Mainoldi e Mario Martin Pareja.
Questa nuova esposizione, che invita i visitatori a ripercorrere i momenti salienti della prolifica carriera di LaChapelle, presenta quaranta pezzi tratti dai vari periodi significativi della carriera dell'artista - dal 1980 fino ad oggi - offrendo una selezione di opere inedite provenienti dall'archivio del fotografo, unite a capolavori iconici e diverse anteprime.
La mostra “David LaChapelle” esplora la rappresentazione acuta che l’artista fa dell'umanità nel particolare tempo in cui viviamo. L’indagine offre spunti stimolanti e presenta lavori che contribuiscono a cementare il ruolo di LaChapelle tra gli artisti più influenti del mondo.
Pienamente consapevoli dell'artificio creativo, le immagini di LaChapelle si distinguono per la capacità di relazionarsi e dialogare con le manifestazioni della civiltà occidentale su temi vasti, dal Rinascimento classico ai giorni nostri. Attraverso il suo stile in evoluzione, il corpus del lavoro del fotografo comunica le paure, le ossessioni e i desideri della nostra società contemporanea, sfuggenti sempre più ad una facile categorizzazione.
Da non perdere sono le opere seminali Deluge (2007), in cui LaChapelle re-immagina un diluvio biblico, ambientandolo a Las Vegas, traducendo e rendendo contemporanea l’opera di Michelangelo della Cappella Sistina; e Rape of Africa (2009) che vede la modella Naomi Campbell nel ruolo di Venere in una scena di ispirazione botticelliana ambientata nelle miniere d'oro africane.
In mostra verranno anche presentate delle opere tratte dalle vivide e coinvolgenti serie Land SCAPE (2013) e Gas (2013), progetti di natura morta in cui LaChapelle assembla found objects per creare raffinerie di petrolio e stazioni di servizio, prima di presentarle come reliquie in una terra reclamata dalla natura.
Infine, in esclusiva per la Cappella Palatina, alcuni dei negativi fotografici dipinti a mano realizzati negli anni ’80 da LaChapelle, mentre l'artista adolescente esplorava le idee della metafisica e della perdita, sullo sfondo della devastante epidemia di AIDS. Questi negativi faranno parte di una installazione site specific mai realizzata prima ed entreranno in dialogo con le opere più recenti di LaChapelle - alcune presentate per la prima volta in questa occasione – in cui il fotografo viene come catturato da un timore reverenziale per il sublime e dalla ricerca di spiritualità. Come si può vedere in Behold (2017), opera simbolo della mostra.
David LaChapelle nasce in Connecticut (Usa) nel 1963 e frequenta il liceo presso la North Carolina School of The Arts. Inizialmente iscritto come pittore, sviluppa una tecnica fotografica analogica dipingendo a mano i propri negativi per ottenere uno spettro di colori eccezionale, prima di sviluppare le sue pellicole.
All'età di diciassette anni si trasferisce a New York City e, dopo la sua prima mostra fotografica alla Galleria 303, è assunto da Andy Warhol per lavorare a “Interview Magazine”.
Attraverso la sua padronanza del colore, la composizione unica e le narrazioni fantasiose, LaChapelle inizia ad espandere il genere della fotografia. I suoi tableaux, i ritratti e le nature morte mettono in discussione i parametri della fotografia tradizionale e il suo lavoro ottiene rapidamente molti riconoscimenti internazionali. Nel 1991, il New York Times predisse: "E’ certo che LaChapelle influenzerà il lavoro di una nuova generazione... allo stesso modo in cui Avedon è stato il pioniere di ciò che è per noi familiare oggi".
Nei decenni successivi, LaChapelle diventa uno dei fotografi più pubblicati in tutto il mondo con un'antologia di libri tra cui LaChapelle Land (1996), Hotel LaChapelle (1999), Heaven to Hell (2006), Lost & Found e Good News (2017). Allo stesso tempo, il suo lavoro si allarga alla produzione di video musicali, film e progetti teatrali. Il suo lungometraggio del 2005 Rize è uscito nelle sale in 17 Paesi. Molte delle sue opere fotografiche e cinematografiche sono diventate archetipi iconici dell'America del XXI secolo. Si pensi anche alle personalità illustri da lui ritratte tra cui Angelina Jolie, Madonna, Benicio del Toro, Marilyn Manson, Elizabeth Taylor, Pamela Anderson, River Phoenix, Michael Jackson, Leonardo DiCaprio, Uma Thurman, Sarah Jessica Parker, Eminem, Lady Gaga, Rihanna, Hillary Clinton, Lance Armstrong, David Beckham.
Negli ultimi trent’anni LaChapelle espone a livello internazionale in gallerie e musei tra cui la National Portrait Gallery (Londra), Musee de Monnaie (Parigi), Barbican Centre (Londra), Victoria and Albert Museum (Londra), Tel Aviv Museum of Art, Fotografiska (Stoccolma), Musee D'Orsay (Parigi), Groninger Museum (Paesi Bassi), National Portrait Gallery (Washington DC), Palazzo delle Esposizioni (Roma), Palazzo Reale (Milano).