David Rickard / Mariateresa Sartori / Matthew Attard
Mostra doppia personale di David Rickard / Mariateresa Sartori nello spazio principale e mostra personale di Matthew Attard nella project room.
Comunicato stampa
Galleria Michela Rizzo è lieta di presentare la mostra AETHER/ETERE la presenza dell’assente nell’isola della Giudecca, a Venezia, dal 19 luglio al 28 settembre 2024.
Questo progetto si sviluppa attraverso le opere di Mariateresa Sartori e David Rickard in un dialogo a cura di Riccardo Greco.
AETHER/ETERE la presenza dell’assente raccoglie opere recenti di diversa natura, tra cui installazioni, stampe, suoni e disegni. I lavori esplorano la dicotomia tra assenza e presenza, un concetto che, in epoca medievale, era descritto dal quinto elemento: l’etere.
L’etere rappresentava la materia che riempiva i vuoti e lo spazio, un materiale effimero che non c’era ma si percepiva. Questo antico elemento diventa quindi metafora di una ricerca misteriosa che porta a interrogarsi sulle cose e su come le percepiamo. L’essere umano, infatti, si pone domande che spesso non trovano una risposta, cambiando così la nostra visione e quello in cui crediamo.
La ritualità della domanda è una pratica comune dei due artisti. Rickard e Sartori come due veri e propri artisti-ricercatori si addentrano nel mondo circostante partendo dalle cose che molto spesso vengono date per scontate, come la polvere, il vento o i raggi cosmici. Dietro ad elementi così impercettibili all’attenzione della quotidianità i due artisti hanno trovato il modo di descrivere l’etere, in quanto fenomeno in continua trasformazione.
Rickard e Sartori per fare questo attingono ad una pratica artistica empirica il cui procedimento è del tutto interdisciplinare.
Nel caso delle opere di Rickard c’è un studio approfondito e curioso delle materie scientifiche come fisica, astronomia e metereologia, in cui l’impercettibile viene elaborato per essere sentito e vissuto. Le opere di Rickard, infatti, non si soffermano sulla superficie ma si addentrano in un
racconto più complesso e ricercato. Per esempio, il cielo diventa un modo per descrivere il caso oppure il limite tra sensazioni, percezioni e tecnologia .
Dall’altro lato, la produzione in mostra di Mariateresa Sartori coinvolge gli ambiti del suono, del linguaggio, della poesia e dei fenomeni naturali. Come una sciamana contemporanea si protrae verso l’impossibile con una tensione che risulta essere essa stessa il soggetto primario dei suoi lavori. Prova a catturare la pioggia, a capire il vento, a descrivere il tempo, a creare micro e macro mondi, ottenendo lavori che camminano sul filo sottile che divide aleatorietà e controllo di un evento.
Le opere in mostra diventano uno strumento che taglia verticalmente un fenomeno, una lente di ingrandimento che osserva lo spazio e le sue regole diventandone spettatore e assistente allo stesso tempo.
Aether/Etere la presenza dell’ assente è una sorta di laboratorio in cui i due artisti dialogano e si interrogano sul motore delle cose. Le risposte a volte vengono trovate, a volte sono consapevolmente irraggiungibili, mentre altre volte rispettano le volontà di un’entità che resta ignota. A ospitare questa entità è la galleria che diventa mezzo imprescindibile in quanto luogo della sperimentazione.
La galleria come luogo liminale, dove lo spazio si trasforma ed è plasmabile. Attraverso le sale, l’etere accompagna segretamente il visitatore dando luce alla complessità e al significato delle opere, veri portali tra saperi diversi in cui tutte le direzione convergono nell’ignoto.
Testo di Riccardo Greco
Giudecca 800/Q, 30133 Venezia (VE),
dal martedì al sabato, 11:00-18:00 Tel +39 3355443326 / +39 0418391711
David Rickard
David Rickard (Nuova Zelanda, 1975) è un artista Neozelandese che vive a Londra. I suoi precedenti studi in architettura hanno avuto un forte impatto sulla sua pratica artistica, includendo nei lavori lo studio e l’interesse per i materiali e la dimensione spaziale. Attraverso la ricerca e la sperimentazione, il lavoro di David Rickard cerca di capire qual’è l’attuale percezione del mondo fisico e quando essa sia lontana da ciò che chiamiamo realtà.
Le sue mostre più recenti sono: Intension, CØPPERFIELD, Londra UK (2024); Urban Mining, Pangaea Sculptors Centre, Coventry University, UK, (2024); Sistema Tempo, MoCA, Brescia (2023); Throwing Dice in the Dark, GMR2, Michela Rizzo, Mestre (2023); SESMIC, Giant Art Space, UK (2023); Traces of a Cathode, S1 Artspace, UK (2023); In the Air, The Wellcome Collection, London, UK (2022); Landfall, CØPPERFIELD, Londra UK (2022); (in) visible fields, Galleria Michela Rizzo, Venezia (2022); Inaspettatamente (Unexpectedly), Cloud Seven, Frederic de Goldschmidt Collection, Bruxelles, Belgio (2021); Brief Encounters 21, Lustwarande, Paesi Bassi (2021); A Circle Called Zero, No Lugar, Quito, Ecuador (2021); Feuilleton, MACRO Roma e Spoleto (2021); Mountain Scenarios, Museo Nazionale della Montagna, Torino (2021) RESET: Instructions to begin in a new present, TACA, Palma di Maiorca, Spagna (2021); Foreign Bodies, CØPPERFIELD, Londra UK (2020);LUCHT/AIR,
Museum Kranenburgh, Paesi Bassi (2020); Echoes from the Sound Barrier, Ashburton Art Gallery, NZ (2019-20); ₡URR€₡ ¥, NOME, Berlino (2019);
Futuruins, Palazzo Fortuny, Venezia (2018); AND A 124, Castlefield Gallery, Manchester, UK (2017); Het Zalig Nietsdoen, Kranenburgh Museum, Paesi Bassi (2017); Not Really Really, The Frederic de Goldschmidt Collection, Bruxelles, Belgio (2016);O, CØPPERFIELD, Londra, UK (2016);A Bag of Atoms, Balzer Projects, Basilea (2016); Open Forest, The Jerwood Space, Londra, UK (2016); Flags, Serra di Giardini, Venezia (2015); Alchemy, State of Change, NEST, The Hague, Paesi Bassi (2014); All Vertical Lines Intersect, Galleria Michela Rizzo, Venezia (2013); Intersections, Weizmann Institute, Tel Aviv (2012); Displacements, Galleria Michela Rizzo, Venezia (2012); Round the Clock, 54th Venice Biennale, Venezia (2011); Beyond Ourselves, The Royal Society of Science, Londra, UK (2011).
Il lavoro di David Rickard è stato pubblicato in articoli ed interviste all’interno del New York Times, The Times, The Independent, Frame,Kunstbeeld, Drome e Flash Art.
Mariateresa Sartori
Mariateresa Sartori nasce a Venezia nel 1961 dove vive e lavora. Si laurea in germanistica con una tesi su Freud e la psicologia dell’arte. La sua ricerca si muove attorno tre fulcri tematici: il metodo scientifico empirico, le dinamiche comportamentali spesso in relazione con le neuro-scienze, la musica e il suono in relazione con il linguaggio. La tensione tra oggettivo e soggettivo, tra unicità degli eventi e teoria generale nutre tutta la sua ricerca che spesso si avvale della collaborazione di esperti delle discipline nelle quali si addentra: geologi, fisici teorici, linguisti, musicologi, musicisti, cantanti, attori, botanici, ornitologi... Il dato reale viene empiricamente rilevato e in seguito analizzato da angolazioni che variano da lavoro a lavoro e che approdano ad esiti diversi, dal video al disegno, dalla fotografia stenopeica all’opera sonora. La tensione “verso” preme all’artista non il raggiungimento, se mai fosse possibile, dell’oggettività.
In occasione di mostre personali e collettive ha esposto in numerosi musei e gallerie in Italia e all’estero: Galleria Michela Rizzo, Venezia; Therese Giehse Halle, Münchner Kammerspiele, Habibi Kiosk,Monaco; Hayart Centre, Yerevan, Armenia; Electro Stanislawskj Theatre, Moscow; Ikon Gallery, Birmingham; Fondazione Querini Stampalia, Venezia; Cairn Centre d’art, Digne- les-Bains, Francia; MMOMA, Moscow Museum of Modern Art; Palazzo Fortuny, Venezia; Museum of the Russian Academy of Fine Arts, San Pietroburgo; Galleria Studio G/7, Bologna; Punta della Dogana, Fondazione Pinault, Venezia; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; ICA,The Showroom, Londra; Galleria Doppelgaenger, Bari; NGBK Berlino; Hangar Bicocca, Milano; Museo Macro, Roma; Museum Joanneum,Neue Galerie, Graz; Palazzo delle esposizioni, Roma; Mucsarnok Hall of Art, Budapest; Careof, Milano; Folkwang Museum, Essen; Auditorium Parco della musica, Roma; Museo di Palazzo Poggi, Bologna; Serra dei giardini della Biennale, Venezia; XLV Biennale di Venezia; Museo Mambo, Bologna; Kunsthaus Centre d’art Pasquart, Biel, Svizzera; Les Ateliers d’artistes, Marsiglia.