David Rickard – Throwing Dice in the Dark
Mostra personale.
Comunicato stampa
Il flusso di materiali e le informazioni collegano i
due principali corpi di lavoro all'interno della
mostra personale "Throwing dice in the dark”
presso la GMR.2 di Mestre.
Rotolando sul pavimento, uno stormo di
mappamondi passa da una parete all'altra
ruotando sul proprio asse prima di scontrarsi tra
loro e rimbalzare in nuove direzioni. I globi,
provenienti da luoghi ed epoche diverse,
incarnano diverse visioni del mondo. Tuttavia, al
di là delle molteplici culture e storie impresse
s u l l e l o ro s u p e r fi c i , c ' è l a p o s s i b i l i t à
dell"interpretazione ad altri universi", proposta
per la prima volta da Hugh Everett negli anni
Cinquanta per conciliare elementi incompatibili
della fisica quantistica. Questa teoria propone
che tutti i possibili risultati delle misurazioni
quantistiche siano fisicamente realizzati in
qualche "mondo" o universo. In quanto tale, la
nostra realtà è forse solo una di tanti universi
paralleli che si dividono continuamente.
Durante la mostra i globi si scontrano
continuamente tra loro e con le pareti della
galleria, lasciando lentamente una sottile linea di
marea sulle pareti sotto i mondi nuvolosi dei
dipinti "premonition".
Queste nuove opere utilizzano acqua piovana e
inchiostro su tela per raffigurare modelli
m e t e o r o l o g i c i c r e a t i d a a l g o r i t m i d i
apprendimento automatico, sfruttando la
sostanza delle nuvole reali per raffigurare i loro
alter ego virtuali. All'interno dei dipinti si librano
nello spazio brevi frasi, ognuna delle quali è
stata estratta dalle affermazioni fatte dal chatbot
di Google LaMDA durante una conversazione
con l'ingegnere Blake Lemoine nel 2022, che ha
perso il lavoro per aver annunciato la natura
senziente del sistema. Con l'IA che influenza
sempre più le nostre vite in campi che vanno
dalla medicina, alla manifattura e alla
meteorologia, i quadri “premonition” codificano
gli strati psicologici nell'output digitale di una
mente basata sul cloud.
L'espressione "lanciare dadi al buio" è stata
citata da Niels Bohr nelle sue lunghe discussioni
con Albert Einstein sulla natura della fisica
quantistica, ma il flusso di risultati non visti in un
mondo di possibilità casuali offre anche nuove
connessioni di fusione tra il nostro mondo fisico
e quello digitale.
David Rickard
David Rickard (Nuova Zelanda, 1975) è un
artista Neozelandese che vive a Londra. I suoi
precedenti studi in architettura hanno avuto un
forte impatto sulla sua pratica artistica,
includendo nei lavori lo studio e l’interesse per i
materiali e la dimensione spaziale. Attraverso la
ricerca e la sperimentazione, il lavoro di David
Rickard cerca di capire qual’è l’attuale
percezione del mondo fisico e quando essa sia
lontana da ciò che chiamiamo realtà.
Le sue mostre più recenti sono: Echoes from
the Sound Barrier, Ashburton Art Gallery,
NZ (2019-20), ₡URR€₦₡¥, NOME, Berlino
(2019), Futuruins, Palazzo Fortuny, Venezia, in
collaborazione con Museo di Stato Hermitage,
San Pietroburgo(2018); AND A 123, Castlefield
Gallery, Manchester, UK (2017); Het Zalig
Nietsdoen, Kranenburgh Museum, Bergen,
Paesi Bassi, (2017); Not Really Really, The
Frederic de Goldschmidt Collection, Bruxelles,
Belgio (2016); O, CØPPERFIELD, London
(2016); A Bag of Atoms, Balzer Projects, Basilea
(2016); Open Forest, The Jerwood Space,
London, UK (2016); Flags, Serra di Giardini,
Venezia (2015); Alchemy, State of Change,
NEST, The Hague (2014); All Vertical Lines
Intersect, Galleria Michela Rizzo, Venezua
(2013); Intersections, Weizmann Institute, Tel
Aviv (2012); Round the Clock, 54th Biennale di
Venezia (2011); Beyond Ourselves, The Royal
Society of Science, Londra (2011).
Via Torre Belfredo 49/C, Mestre (VE)
Martedì-venerdì, 15:30-19:00
Tel +39 3355443326 / +39 0418391711
Email: [email protected]
Il lavoro di David Rickard è stato pubblicato in
articoli ed interviste all'interno del New York
Times, The Times, The Independent, Frame,
Kunstbeeld, Drome and Flash Art among
others