David Schnell
La mostra, a cura di Pier Paolo Pancotto, si svolge nelle sale di NOVO in Via Olmetto, lo spazio sperimentale indipendente della galleria.
Comunicato stampa
Eduardo Secci è lieto di annunciare la prima personale di David Schnell a Milano, dal 21 settembre all’11 novembre 2022. La mostra, a cura di Pier Paolo Pancotto, si svolge nelle sale di NOVO in Via Olmetto, lo spazio sperimentale indipendente della galleria.
Le opere esposte, concepite negli ultimi nove anni, offrono una panoramica sul processo che intreccia natura e architettura nella pittura di David Schnell. La ricerca, ispirata dal suo soggiorno di un anno a Roma nel 2013, continua a svilupparsi sino ad oggi.
Mentre in precedenza, il punto di partenza del lavoro dell’artista tedesco era costituito principalmente da soggetti paesaggistici, in questi dipinti l'interazione tra elementi del paesaggio e architettura urbana di epoche diverse porta a una nuova esperienza spaziale.
“Il suo linguaggio, infatti, fonde figurazione e non figurazione, accademia e tecnologia riuscendo a tradurre i fantasmi del realismo socialista in raffinati richiami alla storia dell’arte che vanno dall’antico alle avanguardie storiche”, come scrive il curatore Pier Paolo Pancotto.
La mostra sarà visibile on-line con l’introduzione dell’artista: www.novo.ooo/it/exhibitions.
David Schnell (1971, Bergisch Gladbach, Germania) vive e lavora a Lipsia. I dipinti dell’artista sono stati esposti in numerose mostre personali, tra cui Drents Museum, Assen (2020); Kunstsammlungen Chemnitz, Chemnitz (2019); Goethe Institut, Hong Kong (2018); MKM Museum Küppersmühle für Moderne Kunst, Duisburg (2017); Museum zu Allerheiligen, Schaffhausen (2011); Kunstverein Hannover, Hannover (2010); Gemeentemuseum Den Haag, L’Aia (2010); Mönchehaus Museum für Moderne Kunst Goslar, Goslar (2007); Museo de Arte de Ponce, Porto Rico (2007). Le sue mostre collettive includono Museum der bildenden Künste, Lipsia (2022); Drents Museum, Assen (2021); G2 Kunsthalle, Lipsia (2019); Zitadelle Spandau, Berlino (2019); Museum der bildenden Künste, Lipsia (2018); The McNay Art Museum, San Antonio, Texas (2016); Museum Wiesbaden, Wiesbaden (2015); Staatliche Kunstsammlungen Dresden, Dresda (2013); Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam (2012); CAFAM Biennale 2011, China Central Academy of Fine Arts Museum, Pechino (2011); Museu de Arte de São Paulo, San Paolo (2010); Mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (2008).
Pier Paolo Pancotto è curatore del programma espositivo Art Club di Villa Medici - Accademia di Francia a Roma.
Il dualismo di David Schnell
Testo curatoriale di Pier Paolo Pancotto
Un dualismo continuo sembra alimentare l’opera di David Schnell (1971, Bergisch Gladbach; vive e lavora a Lipsia). Diplomatosi alla Hochschule für Grafik und Buchkunst di Lipsia (1995-2000) ha poi completato la sua formazione (2000-02) seguendo i corsi di Arno Rink, figura di riferimento della seconda generazione della cosiddetta “Leipziger Schule” fenomeno artistico al quale, dopo la riunificazione tedesca, ha fatto seguito quello della “Neue Leipziger Schule” promossa, tra gli altri, da Neo Rauch. In quest’ambito ha preso corpo il percorso creativo di Schnell che, sin dagli esordi, tanto nelle scelte espressive quanto in quelle professionali oscilla tra tradizione e modernità, mondo classico e contemporaneo con una coerenza tale da rendere questa apparente forma di incertezza una precisa cifra identitaria. Il suo linguaggio, infatti, fonde figurazione e non figurazione, accademia e tecnologia riuscendo a tradurre i fantasmi del realismo socialista in raffinati richiami alla storia dell’arte che vanno dall’antico alle avanguardie storiche. Ne deriva un lessico tanto ibrido quanto originale ove, attraverso una sapiente concezione spaziale, densa di evocazioni classico-rinascimentali, affiorano sulla tela grandi paesaggi, naturali o urbani, ove protagonista non è la figura umana, pressoché del tutto assente, ma la luce che, sostenuta da una ricca gamma cromatica declinata in chiave tonale, rende l’immagine tridimensionale, quasi plastica. Questa costante ibridazione si ritrova anche nel suo tracciato di lavoro ove, alle dinamiche di un autore del nuovo Millennio si alternano quelle di un artista di tradizione. Così, egli ha perfezionato i propri studi soggiornando in Italia (Deutsche Akademie Rom, Villa Massimo, Roma, 2013; Wilhelm Kempff Akademie, Positano, 2016; Istituto Centrale per la Grafica / Villa Massimo, Roma, 2017) ed ha progettato vetrate per istituti religiosi (Friedensfenster, Thomaskirche, Lipsia, 2009; Kirchenfenster, Johanneskapelle, Naumburg, 2014; Rosettenfenster, Christuskirche, Stadtgarten, Colonia, 2016-18) o l’apparato decorativo per l’Infiorata di Genzano (2013) che hanno messo in luce anche una forte componente spirituale presente nella sua indagine pittorica.
La mostra di Milano, la sua prima personale in Italia, dà conto tutto ciò chiamando a raccolta una serie di tele ad olio di grandi e medie dimensioni datate tra il 2013 ed il 2022 attraverso le quali è possibile cogliere la coerenza stilistica e compositiva che, da sempre, accompagna Schnell. Sono vedute ove la natura così come gli agglomerati cittadini raffigurati sono ridotti a puri elementi geometrici giustapposti o sovrapposti fra loro, come prosciugati della loro sostanza materica originale per assumerne un’altra, del tutto intellettuale, data dalla struttura prospettica che li sostiene. Una struttura dotta, esperta frutto, evidentemente, della lunga e comprovata consuetudine di Schnell con l’arte del passato, quella rinascimentale e barocca in particolare, in buona parte appresa durante i suoi lunghi e ripetuti soggiorni in Italia. Assieme ad esse una significativa selezione di prove su carta capaci di testimoniare il suo spiccato interesse per le tecniche incisorie, qui rappresentate in diverse tipologie ad illustrare la molteplicità di procedure in cui egli si cimenta.
La galleria Eduardo Secci si trova a Firenze, dove è stata fondata nel 2013, e a Milano con due sedi inaugurate nel 2021 e 2022. Il suo doppio programma affianca alle mostre della galleria d’arte le proposte espositive dello spazio sperimentale indipendente NOVO.