David Schutter – Neighbors
Magazzino è lieta di annunciare Neighbors, la seconda mostra personale dell’artista americano David Schutter in galleria, dopo Pergamena (2016).
Comunicato stampa
Magazzino è lieta di annunciare Neighbors, la seconda mostra personale dell’artista americano David Schutter in galleria, dopo Pergamena (2016). La mostra aprirà il 7 novembre 2024 e sarà visitabile fino al 28 dicembre 2024.
Il dipinto di John Constable The Admiral's House in Hampstead, called The Grove (1821-22), è conservato nella collezione permanente dell'Alte Nationalgalerie di Berlino. Il paesaggista britannico riprese questo tema in una serie di dipinti con vari titoli, tra cui A Romantic House at Hampstead. Situata di fronte alla casa in cui Constable risiedeva, The Grove fu la residenza finale dell'ammiraglio Matthew Barton, ufficiale in pensione ed ex comandante di flotta nella Guerra dell'orecchio di Jenkins, il lungo conflitto con la Spagna per assicurarsi l'Asiento de Negros, ovvero le rotte commerciali contrattuali per il traffico di schiavi attraverso l'Atlantico. Per il suo servizio in questa campagna, Barton ottenne successivamente il comando della HMS Lichfield per conquistare l'isola di Gorée, una stazione storicamente importante per il commercio di schiavi dal Senegal, cera d'api, gomma arabica, arachidi e avorio. Durante questa missione, con la flotta di stanza al largo del Marocco, la nave di Barton, con oltre trecento membri dell'equipaggio, si incagliò sulla costa rocciosa di El Jadida. Barton fu tra i 230 superstiti del naufragio e fu condannato, per ordine dell'imperatore del Marocco, alla prigionia e ai lavori forzati dove rimase per diciotto mesi prima di essere riscattato e liberato dalla Marina britannica. L'ammiraglio Barton partecipò in seguito alla celebre Battaglia dell'Avana, dove contrasse la febbre e poco dopo si ritirò, con tutti gli onori ma con salute indebolita, nel tranquillo boschetto di Hampstead, accanto alla proprietà di John Constable.
Constable trovò nella Admiral’s House una fonte di proiezione romantica, come appare evidente dai titoli e dall'inquadratura della scena, così come materialmente rappresentato nei vortici cotonosi delle nubi e negli alberi delicatamente piegati (nella versione conservata al Victoria and Albert Museum incluse un arcobaleno). Tuttavia, la sua serie di dipinti riflette più che altro la sua (e della sua epoca) memoria selettiva sugli effetti delle politiche imperialiste e l'incapacità di inquadrare la pittura di paesaggio in una forma “storica”, associata all'espansione del potere imperiale europeo. Questi elementi, visibili e invisibili, si incontravano materialmente nel panorama di casa Constable. Nella letteratura delle collezioni che conservano i dipinti della Admiral’s House non viene mai menzionata la storia di Barton, quanto più informazioni biografiche o aneddotiche su Constable stesso, e il suo essere un artista romantico che guarda a una casa sulla collina come a un sito che rappresenta la sua stessa idea di reverie. Analogamente, i dipinti di Constable sul fiume Stour e le sue chiuse sono interpretati soprattutto a partire dal loro elemento pastorale – l’unione di natura e lavoro – piuttosto che come segni del progetto nazionalista inglese della nuova industria e del flusso continuo di capitali necessario per la crescita del suo impero.
David Schutter ha realizzato una propria serie di dipinti ispirati al dipinto berlinese di The Admiral's House in Hampstead, called The Grove, per questa mostra. I dipinti fanno parte di un progetto in corso, in cui l'artista studia paesaggi provenienti da collezioni pubbliche, che presentano una relazione tesa con il principio totalizzante e ultimo dell'Illuminismo sotto lo spettro del capitale; principio secondo il quale, la natura tutta è una materia prima da dominare, compreso l'essere umano. Rifacendosi al proprio bagaglio pittorico, Schutter ha "ricreato" il soggetto originale su scala 1:1, con materiali simili, come pigmenti storici, tela e gesso, e senza aiuti mnemonici, creando oggetti di indagine che sono allo stesso tempo familiari e stranianti. Più che una prova di memoria, la pratica di David Schutter è uno studio fenomenologico che discute le distanze e i problemi incontrati durante la realizzazione di un dipinto. Le opere in mostra sono tanto reinterpretazioni performative della loro fonte quanto dipinti autonomi, e come tali formano un repertorio pittorico di prove che riflettono su una inquietante ripetizione della forma rispetto al contenuto. Schutter colloca la sua pratica nella tradizione dell'indagine filosofica, iniziando dalla superficie delle cose. Le sue domande suscitano risposte su come ristratificare la nostra conoscenza del passato, mentre sviluppiamo rappresentazioni del presente, su come possiamo svelare categorie circoscritte e creare nuova conoscenza dall'esperienza, e su come le domande ripetute finiscano per diventare modi di descrizione in un mondo in cui il passato è spesso un'anteriorità discutibile e difficile da affrontare.
Sull’artista
David Schutter (nato nel 1974, vive e lavora a Berlino) ha tenuto mostre personali alla Gemäldegalerie di Berlino, alla Scottish National Gallery of Modern Art di Edimburgo, all'Istituto Centrale per la Grafica di Palazzo Poli a Roma, presso Verein by Association a Zurigo e al Museum of Contemporary Art di Chicago. Il suo lavoro è stato incluso in documenta 14, dove ha esposto le sue rappresentazioni forensi di disegni di Max Liebermann provenienti dal tesoro d'arte di Gurlitt, la collezione di opere d'arte nascosta nell'appartamento di Cornelius Gurlitt a Monaco, scoperta nel 2012. Schutter è stato premiato con il Premio Roma dall'Accademia Americana di Roma, il Premio d'Arte di Berlino dall'Akademie der Kunst di Berlino e ha ricevuto la Guggenheim Fellowship dalla John Simon Guggenheim Foundation. Una monografia sul suo lavoro è in corso di pubblicazione da Holzwarth Publications, Berlino, e Black Madonna Press, Chicago.