David Tremlett – 13 Diptychs | Room 5 – Wall Drawing
David Tremlett torna alla Galleria Alfonso Artiaco per la sua sesta personale (le precedenti nel 1996, 2001, 2006, 2011 e nel 2015) con un nuovo progetto site-specific.
Comunicato stampa
David Tremlett torna alla Galleria Alfonso Artiaco per la sua sesta personale (le precedenti nel 1996, 2001, 2006, 2011 e nel 2015) con un nuovo progetto site-specific.
“I 13 dittici Build sono la continuazione dei lavori eseguiti su carta e su parete da David Tremlett negli ultimi 3 anni. Ogni opera analizza la costruzione scultorea della "forma disegnata". I dittici sono l'assemblaggio di forme geometriche a 4 e 5 lati e ognuna di queste ha volume, colore, peso ed equilibrio. Ogni dittico parla di positivo e negativo, sinistro e destro e forse maschio e femmina. L'uso della geometria, del colore e del pastello strofinato a mano sulla carta è stato un marchio di fabbrica del lavoro di Tremlett per 40 anni. Il suo linguaggio è scultoreo, è sul disegno e sullo spazio.
Nella sala 5 ci sarà un nuovo disegno murale realizzato appositamente per lo spazio che lo ospita seguendo le 7 modanature che caratterizzano le pareti della stanza.” Imina Baragain, 2020
I lavori di David Tremlett hanno una forte impostazione architettonica e si presentano come movimentate sculture piane. Le sue composizioni consistono di geometrici arrangiamenti, creazioni astratte di forme, ma nello stesso tempo sono combinazioni costruite su elementi puramente astratti che emanano la gioia sensuale del colore e della tonalità, mentre la relazione tra le geometrie narra delle esperienze maturate dall’artista. Nel lavoro dell’artista c’è un legame imprescindibile tra paesaggio, inteso in senso culturale oltre che puramente geografico, architettura ed esperienza dello spazio. L’arte di David Tremlett è il punto di arrivo di un lungo percorso, attraverso l’esperienza concettuale, approdato a un linguaggio fondato sulla sintesi assoluta di forma, volume, luce e colore.
Le esperienze vissute durante i frequenti viaggi intrapresi dall’Artista a partire dagli anni ’70, sono riversate di volta in volta nei suoi lavori. I soggiorni in Italia della prima metà degli anni ’70, fanno scoprire a Tremlett il colore che inizia a invadere i suoi disegni in bianco e nero.- “Ero circondato dagli affreschi di Giotto, Piero della Francesca e Mantegna (…). Ero immerso dal colore e mi sentii che il mio modo di dipingere doveva cambiare”. Mentre, nel 1978, è in Africa ed è qui, invece, che impara la pittura a mano utilizzando pigmenti secchi colorati. David Tremlett ha elaborato, nel tempo, un linguaggio condensato in parole e segni grafici sempre più semplificati, volti ad attribuire statuto artistico alle esperienze vissute nella quotidianità. I fogli sui quali l’artista agisce presentano dirette affinità linguistiche con gli interventi ambientali (pareti di musei, edifici, abitazioni, gallerie e spazi sacri quali chiese o cappelle) di cui spesso sono il passaggio immediatamente precedente. In questi interventi David traduce visivamente la sua personale interpretazione dello spazio. Colori, segni e forme si sovrappongono alle strutture preesistenti cui sono destinati mutandone la visione e coinvolgendo chi si trova ad attraversare quegli stessi ambienti.
David Tremlett, nato nel 1945 a St Austell in Cornovaglia (Inghilterra), vive e lavora in Inghilterra a Bovingdon. Ha frequentato il Falmouth College of Art dal 1962 al 1963, prima di studiare scultura alla Birmingham School of Art dal 1963 al 1966 e poi al Royal College of Art di Londra. L'ampia storia espositiva di Tremlett comprende mostre personali al Centre Georges Pompidou, Parigi; il Museo Stedelijk, Amsterdam; e il Museum of Modern Art di New York, tra gli altri. Le sue opere sono presenti anche in molte importanti collezioni tra cui la Tate Gallery di Londra; Fondazione Cartier, Parigi; Kunsthalle, Amburgo; e la Collezione Panza, Varese. Tremlett ha al suo attivo numerosi cataloghi e libri d'artista. È stato selezionato per il prestigioso Turner Prize nel 1992.