David (Zeb) Fedi – Pseudo Fascinazioni
In mostra una trentina di opere che ripercorrono il percorso artistico di Fedi tra il 1997 e il 2008, anno della sua misteriosa sparizione.
Comunicato stampa
CASTIGLIONCELLO Si inaugura sabato 18 agosto alle ore 18 a Castiglioncello (Li) presso La Limonaia di Castello Pasquini (piazza della Vittoria, 1) la mostra di pittura di David Fedi (in arte Zeb) dal titolo “Pseudo Fascinazioni” curata da Filippo Lotti, curatore d’arte, nonché mecenate e collezionista delle opere di Fedi.
Esposizione promossa dal Comune di Rosignano Marittimo - Assessorato alla Cultura e realizzata in collaborazione con Armunia, FuoriLuogo – servizi per l’Arte e con l’associazione culturale “La Ruga”.
Sede dell’esposizione la galleria “La Virgola” al Centro per l’arte “Diego Martelli” che si affaccia sulla storica piazzetta castiglioncellese e che vedrà in mostra fino al 30 settembre prossimo una trentina di opere che ripercorrono il percorso artistico di Fedi tra il 1997 e il 2008, anno della sua misteriosa sparizione.
Le opere di Zeb ritornano in mostra nei suoi luoghi di affezione ma che hanno visto anche la sua inspiegabile scomparsa nel maggio 2008. Da allora ad oggi la storia del fantomatico Zeb è diventata cronaca.
Da allora un mistero avvolge la figura di questo singolare artista che ha scelto come alter ego il personaggio di Diabolik e come forma di comunicazione più eclatante le scritte sui muri.
Zeb ha imperversato per anni scrivendo sui muri di tutta la città di Livorno. Battute in vero stile livornese, divertenti e dissacranti ma mai cattive.
Invece nelle imprese dell'inafferrabile personaggio mascherato, Fedi ha cercato una vita altra, da vendicatore di sé stesso e delle vittime delle ingiustizie e delle prevaricazioni, un moderno e solitario Robin Hood che combatte per una società più equa e giusta. Se Diabolik con spregiudicatezza finalizza le sue vendette ad un riscatto economico, Zeb ha avuto come obbiettivo la sensibilizzazione dei suoi “lettori” verso le vessazioni sempre più pressanti che la società globalizzata impone a tutti noi.
Il tratto comune fra lui e il personaggio creato dalla fantasia delle sorelle Giussani è rappresentato da una sorta di codice d'onore che va oltre la soglia del bene e del male e che autorizza i due a combattere, per legittima difesa, con cinismo e senza sconti una continua battaglia contro chi ammorba la società facendosi scudo con l'ipocrisia, il perbenismo, la falsità, il doppiogiochismo. Trasgrediscono entrambi contro gli usurpatori di una carica immeritata, di una posizione sociale raggiunta in maniera fraudolenta, di una collocazione gerarchica frutto di nepotismo anziché di valori meritocratici.
Se questa è la principale peculiarità dello Zeb writer, quella del suo omologo, l'artista David Fedi impegnato a raffigurare su tela le avventure di Diabolik e della fedele compagna Eva Kant, è rappresentata dalla vocazione a raccontare storie che si sviluppano - contrariamente a quelle dei fumetti che hanno come protagonista l'uomo senza identità – in senso verticale tributando un esplicito omaggio all'arte dell'amato conterraneo Modigliani e a quella di Picasso.
Artisticamente anarchico come loro, Zeb frantuma le geometrie euclidee, scompone le architetture razionali, deforma le figure canonizzate allungandone i contorni e avvolgendole in linee sinuose che contribuiscono a creare situazioni misteriose perfettamente in chiave con la sua visione del mondo che osserva, celandosi dietro la maschera di Diabolik, e scandaglia, attraverso gli occhi algidi dell'amato eroe di carta, alla ricerca delle cause del malessere quotidiano che lo attanaglia.
Questa mostra rappresenta un altro importante tassello del mosaico che l'appassionato curatore Lotti da tempo sta componendo per restituirci l'enigmatica e poliedrica personalità di Zeb la cui opera, al di là dell'interesse suscitato dalla clamorosa scomparsa dell'artista, ha bisogno di sedimentarsi per essere analizzata, studiata e apprezzata in tutta la sua interezza.
Presente alla serata di inaugurazione il giornalista Fabrizio Borghini con la troupe televisiva del suo programma “Incontri con l’Arte” in onda su Toscana Tv.