Davide Balliano – Building Body
Il MARCA, Museo delle Arti della città di Catanzaro, è lieto di annunciare Building Body, la prima mostra personale istituzionale dell’artista Davide Balliano in Italia, realizzata in collaborazione con la galleria Luce Gallery di Torino, la Fondazione Rocco Guglielmo e l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro.
Comunicato stampa
Il MARCA, Museo delle Arti della città di Catanzaro, è lieto di annunciare Building Body, la prima mostra personale istituzionale dell'artista Davide Balliano in Italia, realizzata in collaborazione con la galleria Luce Gallery di Torino, la Fondazione Rocco Guglielmo e l'Amministrazione Provinciale di Catanzaro. In occasione dell'inaugurazione della mostra, sabato 15 settembre 2018, verrà presentata inoltre la monografia dell'artista, pubblicata in occasione dell'esposizione. La procedura di composizione pittorica di Balliano a gesso nero e stucco articola forme geometriche variabili - archi dimezzati, spirali, dettagli architettonici barocchi e modernisti - su molteplici strati di diversi materiali. La parte grafica del suo lavoro è una forma di scrittura preliminare sottoposta durante le fasi di composizione a una progressiva alterazione, che agisce mediante la parziale erosione dei margini delle geometrie, l'irruzione di sgocciolature, graffi e dettagli irregolari. E' un processo che sottomette la forma bidimensionale del quadro a un'alterazione entropica, aprendola a una molteplicità di mutazioni e soluzioni espressive. Uno degli esiti di tale prassi di disordine controllato è sospingere la pittura di Balliano verso spazialità ibride e multidimensionali, non registrabili nei confini delle due dimensioni. Sin dall'uso del materiale di partenza, tavole di legno invece di tele, le sue opere sembrano formalmente resistere non solo al canone novecentesco della flatness, ma anche all'identificazione con una dimensione univoca e letterale di pittura. Il superamento di una rigida classificazione nei termini di base per altezza inaugura infatti una dimensione spaziale che converge su di sè una molteplicità di elementi, plastici e materici, dando forma a un'esperienza non limitata alla sola percezione visiva. In Balliano opera la consapevolezza di una rinuncia a un'interpretazione strettamente razionalista della pittura ed in questo distacco si comprende la sua lontananza dalla fede nei principi della letteralità propria della grammatica del modernismo astratto del ventesimo secolo. E' la matrice genetica della sua pittura a ricercare allusioni tridimensionali, mediante irregolarità, stesure di colore molteplici e stratificazioni di materiali eterogenei. Due elementi sintattici dominano così la sua azione pittorica, l'impostazione formale e la sua dissoluzione, il canone del modello geometrico e la sua negazione, come un'eresia che annulli ogni volta daccapo la possibilità di giungere a un dogma definitivo. Ogni tavola di Balliano è una dimensione in divenire, un campo di azione dove l'artista interviene istruendo un processo creativo che si allontana il più possibile dall'ipotesi di un formalismo geometrico per fare irrompere uno spazio di trasformazione. Le opere dell'artista sono un tentativo di mediazione con l'entropia che determina ogni ambito dell'esperienza umana e naturale. Ciascuna di esse apre a scenari percettivi variabili, in alternanza tra forme predefinite e loro imperfezioni, superfici nitide e abrasioni. Le opere esito di questa evoluzione diventano sintesi di possibilità tattili e riferimenti architettonici, dimostrando come la pittura di matrice non figurativa non si sottragga all'elaborazione del reale ma sia esito di un più intenso confronto con i suoi dati.
Davide Balliano, nato a Torino nel 1983, vive e lavora a New York. Tra le sue mostre personali ricordiamo: Luce Gallery, Torino (2017 e 2015); Tina Kim Gallery, New York (2017); 38 Great Jones (curata da Ugo Rondinone), New York (2017); Timothy Taylor Gallery, Londra (2015); Galerie Rolando Anselmi, Berlino (2014); Room East, New York (2014); Galerie Michael Rein, Parigi (2013); MoMA PS 1, New York (2010). Il suo lavoro è stato incluso in numerose mostre collettive, tra cui "Face to Face" (curata da Eugenio Viola), Palazzo Fruscione, Salerno (2015); "826NYC", David Zwirner, New York (2015); Sean Kelly Gallery, New York (2014 e 2010); Museo Madre, Napoli (2012); The Watermill Centre, New York (2011); The Quadrilateral Biennial, Rijeka (2011); The Tate Modern, London (2010); Espace D'Art Contemporain de Castello, Castellon (2010).