Davide Binello / Diego Scursatone – Alien
Davide Binello e Diego Scursatone, in collaborazione con il Comune di Torre Pellice, la Civica Galleria d’Arte Contemporanea “Filippo Scroppo” e con il contributo della FIRAD S.p.A. , presentano un’interessante mostra d’arte contemporanea nella cittá di Torre Pellice.
Comunicato stampa
Davide Binello e Diego Scursatone, in collaborazione con il Comune di Torre Pellice, la Civica Galleria d'Arte Contemporanea "Filippo Scroppo" e con il contributo della FIRAD S.p.A. , presentano un’interessante mostra d'arte contemporanea nella cittá di Torre Pellice.
Davide Binello dipinge cosmi, Diego Scursatone dipinge cimiteri di automobili.
Binello dalla sua costellazione guarda alla terra, alla polvere e ai cementi con cui crea le sue concrezioni tridimensionali, e lo fa ascoltando Jimy Hendrix e Bob Dylan.
Scursatone dalla sua base terra mescola colori e guarda al cielo, e allora mette su un CD dei Pink Floyd o dei Radiohead.
Binello cita le scritture sumere e Scursatone l'inconscio Junghiano, ma forse entrambi cercano la stessa cosa: l'infinito!
La fantascienza è scienza: da Asimov a Gibson, passando per Philip Dick, quasi tutti gli incubi tecnologici previsti si sono avverati, il 1984 è ormai archeologia e pure il 2001 è passato remoto... cosa rimane ancora da dire? Probabilmente poco, ma c'è ancora molto da divertirsi, si possono ancora fare politica e sociologia immaginando scenari remoti, o rileggere la materia in senso filosofico e sciamanico, come fece Jodorowsky.
Ecco che due pittori, solo apparentemente differenti, fanno convergere astratto e figurativo per creare situazioni che dalla terra puntano verso il cielo...e oltre! Le periferie di Scursatone, i suoi avamposti cosmici con furgoni abbandonati, si illuminano di una luce sinistra, una costellazione onirica che prende forma grazie al talento informale di Binello. Come nella taverna del primo Guerre Stellari, illuminata da due soli, qui la pittura a quattro mani inventa situazioni in cui gli astri sono molteplici, in cui si ipotizza il passaggio di un pianeta oscuro, citato nelle scritture cuneiformi, che potrebbe essere custode di un sapere sconosciuto.
Una dozzina di tele di grandi dimensioni dispongono un percorso pittorico di suggestione new age, in cui la geometria e gli spigoli di palazzi e automobili si aprono a orbite e sezioni auree, in cui il colore lascia spazio alla forma e dietro ai quali si rivela qualcosa che, nelle intenzioni degli artisti, possa continuare nell’esperienza personale dei fruitori.
Diego Scursatone