Davide Bramante / Fabrizio Bellafante – Doppio Scatto
Davide Bramante e Fabrizio Bellafante guardano il reale per immaginare l’irreale. La mostra nasce dall’incontro di due fotografi che si avvalgono della stessa idea realizzativa, ma utilizzano tecniche differenti.
Comunicato stampa
Fabbrica Eos, dopo la partecipazione a MIA ART FAIR a Milano, propone in galleria un nuovo momento dedicato alla fotografia d’arte con la bi-personale di Davide Bramante e Fabrizio Bellafante “Doppio Scatto. Sovrapposto fino a qui” a cura di Alberto Mattia Martini.
I due autori, già esposti insieme nel contesto della fiera, saranno di nuovo uniti in questa speciale mostra che ha il sapore di un dialogo. L’origine di questo progetto espositivo risiede nella teoria dell’ importanza dell’ incontro, da sempre caratteristica del modo di operare di Fabbrica Eos.
Bramante e Bellafante hanno una simile ricerca poetica a cui sono giunti indipendentemente l’uno dalla conoscenza dell’altro; su suggerimento del gallerista si sono conosciuti, incrociando i loro rispettivi percorsi; ne è nata una curiosa sinergia, si sono scoperti uniti e complici, e non divisi, da questa stessa visione sulle cose che hanno subito individuato come un valore da sostenere e approfondire.
Bramante esporrà alcune significative opere realizzate negli anni in numerose località del mondo di suo interesse; di Bellafante invece sarà presentata la serie inedita interamente dedicata agli USA.
Una comune visione dunque, che si esprime tuttavia mediante due differenti tecniche fotografiche, come raccontato dal curatore Alberto Mattia Martini:
Davide Bramante e Fabrizio Bellafante guardano il reale per immaginare l'irreale.
La mostra nasce dall'incontro di due fotografi che si avvalgono della stessa idea realizzativa, ma utilizzano tecniche differenti.
Prerogativa di Bramante e Bellafante è infatti quella di servirsi della tecnica di sovrapposizione di più immagini: il primo per realizzare le sue opere utilizza la pellicola, compiendo sullo stesso fotogramma più scatti, solitamente da quattro a nove, il secondo invece ricorre alla macchina digitale per immortalare differenti soggetti, che successivamente in postproduzione vengono integrati l'uno sull'altro.
Se l'utilizzo dell'analogico o del digitale risulta importante nella differenziazione dell'approccio tecnico dei due artisti, per quanto concerne la sensibilità visiva, lo sguardo dell'idea e la volontà di immergersi totalmente nella dimensione indagata, sono prerogative caratterizzanti di entrambi i fotografi.
Davide Bramante e Fabrizio Bellafante indagano le metropoli, creano con le loro fotografie una nuova dimensione visiva composta da città, luoghi, oggetti e persone; in un'unica immagine riescono concettualmente e visivamente a ricostruire un'inusitata entità dello spazio, non percorribile fisicamente, ma accessibile con gli occhi e con la mente.
La mostra racconta memorie di viaggio dei due artisti, porzioni di itinerari, di desideri, di sovrapposizioni temporali e spaziali, risultato di un procedimento creativo che implica da parte di Bramante e Bellafante, una predisposizione a non considerare sovrapposto il circostante solo in modalità visiva, ma proveniente da un originale meccanismo messo in atto dalla mente, dal modo di pensare, una condizione evocativa, contraddistinguente, che ha consentito questo incontro e dialogo creativo.