Davide Maria Coltro – Medialmente
Dopo il successo della mostra Io Sono Lei allo Studio Museo Francesco Messina di Milano, Davide Maria Coltro viene presentato per la prima volta alla KROMYA Art Gallery di Lugano con un progetto inedito dal titolo Medialmente. Percorsi attraverso il Quadro Mediale.
Comunicato stampa
Dopo il successo della mostra Io Sono Lei allo Studio Museo Francesco Messina di Milano, Davide Maria Coltro viene presentato per la prima volta alla KROMYA Art Gallery di Lugano con un progetto inedito dal titolo Medialmente. Percorsi attraverso il Quadro Mediale. L’esposizione, a cura di Alberto Fiz, s’inaugura mercoledì 15 dicembre alle ore 18.30 alla presenza dell’artista e si potrà visitare sino a sabato 5 febbraio. La rassegna, divisa in quattro ambienti, analizza attraverso 35 opere l’evoluzione del Quadro Mediale concentrandosi sul rapporto con la storia dell’arte ed i temi classici della pittura quali Paesaggio, Natura morta, Studio di figura e Astrazione. Il visitatore viene accolto da un grande Quadro Mediale dove i quattro ambiti di ricerca si susseguono e si rinnovano durante tutto il periodo della mostra. Per quest’occasione Coltro ha elaborato una modalità espressiva che sconfina nella performance intervenendo da remoto, durante l’esposizione: “Come diceva Eraclito”, afferma Alberto Fiz, “non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume. E in questo caso ogni volta che il visitatore vorrà venire in mostra si troverà di fronte ad un’opera differente, in progress, con una continua alterazione della dimensione temporale che esalta l’aspetto mentale dell’intero percorso, come suggerisce il titolo dell’intera rassegna”.
Il Quadro Mediale, inventato da Coltro nel 2001, è un nuovo media che modifica la fruizione dell’opera d’arte in quanto consente di produrre un flusso estetico ed iconico in perenne cambiamento. Non più, dunque, un dispositivo fisso come nel caso del video, ma un’opera che in base agli input dell’artista sviluppa un processo che non può essere determinato aprioristicamente, secondo una metodologia che oggi trova molti proseliti tra i tanti artisti che fanno uso degli NFT.
In questa circostanza, il Quadro Mediale interferisce con i percorsi della storia dell’arte partendo dal Paesaggio, in bilico tra le atmosfere romantiche di Caspar David Friedrich e le foto-pitture di Gerhard Richter. La sezione prevede anche la presenza delle Arborescenze, forme di architetture naturalistiche, dove Coltro indaga il tema della nascita e della germinazione.
Se lo spazio destinato alla Natura morta si caratterizza per l’ibridazione tra oggetti che hanno partecipato al cambiamento dello stile di vita, qui posti nelle condizioni di sviluppare una loro progressiva alterità, non manca l’applicazione del Quadro Mediale alle logiche dell’Astrazione dove la lenta metamorfosi degli elementi crea dialoghi imprevedibili tra maestri quali Giacomo Balla e Piet Mondrian e l’estetica digitale. Gli Studi di figura hanno, infine, come fulcro proprio la recente personale milanese allo Studio Museo Francesco Messina nella quale Coltro ha composto danze virtuali dentro quinte teatrali immaginarie sovrapponendo e modificando talune opere dello scultore siciliano dedicate alla sua musa Aida Accolla, ex prima ballerina della Scala, con una particolare attenzione alla componente segnica.
Ciascuna sezione della mostra, poi, propone diversi piani di lettura e da ciascun Quadro Mediale derivano le icone digitali prodotte in esemplare unico che sembrano fissare l’istante frantumando il flusso temporale: “Sono Filiazioni, ovvero opere generate dal Quadro Mediale ma di lettura indipendente, che divengono memoria del continuo divenire”, afferma Coltro. “E’ la fase in cui lo sguardo si deposita sull’immagine e ne cattura i contenuti”. Si tratta di un rinnovato procedimento dove l’artista fissa la reminiscenza dell’immagine che all’interno del Quadro Mediale viene continuamente riformulata.
Davide Maria Coltro
Davide Maria Coltro, nato a Verona nel 1967, vive a Milano. La sua ricerca artistica è rivolta all’utilizzo delle tecnologie di massa con inedite architetture che modificano i criteri di creazione, diffusione e fruizione dell’arte. Il risultato di questo studio è il Quadro Mediale o System di cui è l’inventore: si tratta di un dispositivo in continuo sviluppo progettuale che elabora e costruisce dando inizio a una nuova percezione dell’opera d’arte. Il quadro digitale non solo risponde ad una visione storica e culturale attuale, ma sprigiona il potere evocativo del quadro tradizionale.
Negli ultimi anni Coltro ha iniziato un percorso di studi teologici con il desiderio di alimentare la propria ricerca artistica attraverso un’approfondita riflessione sul rapporto dell’uomo con la fede e con i temi fondamentali dell’esistenza umana. Ha partecipato a prestigiose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2011 è stato invitato alla Biennale di Venezia curata da Bice Curiger e in quell’occasione è stato presentato Res_publica I, una monumentale installazione di 96 quadri mediali, concludendo una delle più imponenti e complete ricerche sul paesaggio contemporaneo. Le sue opere sono state esposte in musei e istituzioni pubbliche tra cui: Museum of Modern Art di Mosca, Etagi Loft Project di San Pietroburgo, ZKM di Karlsruhe, Urban Planing Center di Shangai, Museo Pecci di Prato, Collezione Farnesina di Roma, MART di Rovereto, Galleria Civica di Trento, Marca di Catanzaro, Studio Museo Francesco Messina di Milano.
I quadri mediali sono presenti nelle collezioni permanenti di prestigiose raccolte pubbliche e private tra cui: Galleria d’Arte Moderna Achille Forte di Verona, Collezione VAF Stiftung di Francoforte, Collezione Panza di Biumo di Varese, Galleria Civica Ezio Mariani di Seregno, Collezione Unicredit di Milano, GASC, Galleria d’Arte Sacra del Contemporaneo di Milano.
Coltro sta lavorando a un volume sulla Sintonia modale.