Davide Sforzini – Kora il corpo e lo spazio
Lo Spazio Arte Duina apre la stagione espositiva con una mostra incentrata sul tema del corpo e del movimento.
Comunicato stampa
Lo Spazio Arte Duina accoglie dal 3 ottobre al 22 novembre 2015 una ventina di lavori inediti su tavola di Davide Sforzini. Il progetto rientra nella ricerca della galleria volta alla valorizzazione di artisti emergenti.
E’ la prima importante personale del giovane bresciano dalla formazione poliedrica, infatti l’artista si dedica contemporaneamente all’arte visiva e alla danza; lo spazio della tavola dipinta e del palcoscenico divengono i luoghi dove dar vita alla propria interpretazione del mondo.
Il titolo della mostra, Kora, appartiene al greco antico e indica l’estensione pura, senza alcuna forma, il che comporta il fatto che può assumerle tutte; lo spazio viene così creato e modificato dalle figure che lo abitano e lo agiscono. “Nel senso greco, lo spazio é visto a partire dal corpo, come suo luogo, come il contenitore del luogo. Ogni corpo possiede sempre il suo proprio luogo che gli é conforme. L'uomo non é nello spazio nella maniera di un corpo. L'uomo é nello spazio nella maniera con la quale concede e organizza lo spazio, non ha un corpo e non è un corpo ma vive il suo corpo” da questa riflessione del filosofo tedesco Martin Heidegger si generano i lavori di Davide Sforzini: squarci sul mondo, dove le quinte, completamente monocrome, vengono popolate da figure in movimento, che suggeriscono attraverso i loro gesti un’idea, una storia. L’attenzione dell’artista si posa sempre su fatti insignificanti, di una quotidianità che ha quasi un aspetto ovvio, ma proprio in quell’ istante si realizza la vita delle persone ed in quei gesti si esprime il sacro. La scelta quindi di lavorare utilizzando il polittico che per tradizione viene utilizzato per la rappresentazione del divino. L'esistenza piccola, l'azione semplice sono l'espressione dell'altezza della vita, che è struttura e fondamento del simbolo e del trascendente.
I lavori nascono per cicli che fanno riferimento a un settore della vita o un’azione; le singole opere però sono prive di titolo, poiché l’artista intende con questa scelta stimolare la fantasia dell’osservatore, invitato così a creare un propria trama del racconto.
Davide Sforzini è nato a Brescia nel 1977 La pittura di Davide Sforzini, il colore, il piacere di osservare, accompagnano da sempre la sua ricerca; i primi insegnamenti strutturali li riceve da Enrico Schinetti, di cui rimane allievo per otto anni presso la A.A.B. Successivamente si iscrive in Accademia di belle arti, dopo aver conseguito la laurea in lettere moderne, con una tesi in storia dell’ arte contemporanea dal titolo Temi della pittura segantiniana: la natura, la madre , la morte. Inizia in questo modo un processo di ricerca che continua a portarlo verso l’esplorazione e l’indagine di se stesso e di ciò che lo circonda. In Accademia si diploma nel 2008 con una tesi dal titolo Il lutto come rappresentazione: istanze precristiane del lamento funebre nella tradizione salentina. Ciò che interessa l’artista è l’essere umano, così sceglie questo tema che gli permette di indagare i gesti, il corpo, la parola nel momento di massima frustrazione, nel momento in cui il richiamo alla vita è portato al massimo della sua tensione.