Informazioni Evento

Luogo
CONSORZIO COOP LAVORATORI DI MILANO
via Savona 103 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
10/10/2012

ore 18.30

Artisti
Davide Tinelli
Curatori
Maria Perosino
Generi
presentazione

Prima di essere un’opera, un’opera d’arte intendo, per la precisione un mosaico, quella che ha realizzato Davide Tinelli, anche noto come Atomo, è un corpo a corpo: con i materiali, in primis, e poi con le forme, e poi con le figure, e poi con le dimensioni.

Comunicato stampa

Corte aperta

Quattro grandi pannelli: in totale di sei metri di base e un metro e ottanta di altezza.
Prima di essere un’opera, un’opera d’arte intendo, per la precisione un mosaico, quella che ha realizzato Davide Tinelli, anche noto come Atomo, è un corpo a corpo: con i materiali, in primis, e poi con le forme, e poi con le figure, e poi con le dimensioni.
La si può acchiappare, volendo, con un unico colpo d’occhio, ma conviene percorrerla, camminarci a fianco, da sinistra a destra. Si inizia con un’esplosione di gialli e di rossi, cerchi e linee che si intersecano, poi delle zone blu e grige, poi di nuovo la luce, poi…poi in filigrana si legge uno skyline illuminato dal sole. Lui dice essere quello di via savona 103, a noi non importa: a noi importa l’energia che l’opera trasmette.
Ha iniziato accostando tessere, pezzi di piastrelle raccattate nel cantiere di quella stessa casa, cercando accordi e disaccordi, armonie e fratture. Spezzava, tagliava, sceglieva, stuccava… Poi altri materiali più o meno di soppiatto sono entrati a far parte della geografia di quest’opera che nel corso dei mesi andava complicandosi, accartocciandosi, allargandosi e conquistandosi una sua fisionomia: bulloni, serrature, chiavi, corone di biciclette, catene, pezzi di lego….. Le istruzioni per l’uso ci dicono che quegli oggetti sono simboli concatenati tra loro: rappresentano lavoro, relazione, costruzione. Il mosaico nasce come omaggio a una cooperativa. Atomo fa di più: porta in scena una cooperativa di materiali eterogenei che si organizzano nello spazio dell’opera. Residui? Non tanto, o non solo. Perché in quei frammenti c’è una storia ad un tempo antica e attuale che via via è stata impaginata e riordinata sulla parete con puntiglio da artigiano e intelligenza da artista.
E così facendo che i materiali di recupero diventano arte. Dietro le quinte, nessuna magia, nessun incantesimo: solo, ed è più che abbastanza, lavoro e progetto. Un disegno preciso, l’attenzione quasi maniacale per i dettagli. La voglia di tenere insieme le cose.
E alla fine il sospetto che Davide Tinelli lì dentro ci abbia messo un po’ della sua, di storia, che è una storia di mani, di città, di graffi e di emozioni. Regalandocene un pezzettino: Omnia sunt communia, Tutto è di tutti, si legge, e non è un caso, tra i soli e le case del suo mosaico.

Maria Perosino
Storica dell’arte, curatrice di mostre e scrittrice