De Rerum Natura
Attraverso il lavoro di una ventina d’artisti ed oltre cinquanta opere tra pittura, fotografia e video, la mostra si propone di fornire una chiave di lettura inedita e tagliente sul rapporto tra realtà ed apparenza, tra natura ed artificio, tra pensiero logico-razionale e credenza religiosa, temi sviscerati nell’omonimo testo di Lucrezio del I secolo a.C., che propone in chiave poetica l’analisi delle teorie filosofiche di Epicuro.
Comunicato stampa
Si intitola De Rerum Natura il sesto appuntamento estivo con l’arte contemporanea realizzato dal Comune di Sovramonte e Lab 610 XL. Attraverso il lavoro di una ventina d’artisti ed oltre cinquanta opere tra pittura, fotografia e video, la mostra si propone di fornire una chiave di lettura inedita e tagliente sul rapporto tra realtà ed apparenza, tra natura ed artificio, tra pensiero logico-razionale e credenza religiosa, temi sviscerati nell’omonimo testo di Lucrezio del I secolo a.C., che propone in chiave poetica l’analisi delle teorie filosofiche di Epicuro.
Se il poema di Lucrezio – il cui titolo significa letteralmente “La natura delle cose” – propone delle risposte al lettore invitandolo a controllare le passioni e ad abbracciare il pensiero razionale e materialistico di Epicuro, che permette di non avere più paura della morte, la mostra propone invece dei punti di vista che fanno della vitalità, della follia, ma anche dell’intenso e serrato approccio analitico, dei punti di osservazione privilegiati per comprendere la complessità del nostro mondo, caratterizzato da una velocità e da una polverizzazione che sfuggono al nostro sguardo. Nella stessa maniera con cui Lucrezio ci invita, grazie alla dolcezza della poesia, a non curarsi dell’esistenza degli dei e a fugare la paura della morte, così l’arte ci libera dai nostri limiti proponendoci i mille mondi cui non avevamo ancora pensato.
De Rerum Natura è così un’occasione per abbandonare il pensiero semplice e pre-confezionato e per impossessarsi, grazie alle opere degli artisti invitati, di visioni e prospettive che non sono ancora nostre, di respiri che apparentemente non ci appartengono.
La mostra è corredata da un catalogo pubblicato da Vanilla Edizioni con testi di Angelo Andreotti, direttore dei Musei di Arte Antica di Ferrara, e del curatore.