Informazioni Evento

Luogo
TWENTY14CONTEMPORARY
Via Luigi Mangiagalli 5, Milano , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
11/12/2014

ore 18

Artisti
Debora Garritani
Generi
arte contemporanea, inaugurazione, personale

Twenty14 contemporary si unisce a quel filo invisibile che Enzo Cannaviello ha teso lungo la penisola,
creando una vera e propria rete di Gallerie.

Comunicato stampa

La Galleria T14, inaugura la sua prima stagione artistica a ridosso del nuovo anno, il tanto atteso
2015, da qui nasce l’idea di rendere un piccolo omaggio al “passato 2014”, che ha coltivato dentro di
sé i semi di grandi aspettative per il futuro della nostra città.
Twenty14 contemporary si unisce a quel filo invisibile che Enzo Cannaviello ha teso lungo la penisola,
creando una vera e propria rete di Gallerie, autonome ma unite dalla sua direzione artistica, con
l’intento di diffondere nel territorio quel fermento culturale reso possibile solo dall’unione di anni
d’esperienza e di un’instancabile ricerca artistica.
In questo caso, Enzo Cannaviello concepisce insieme ai due giovani galleristi Matilde Scaramellini
e Giangiacomo Cirla uno spazio espositivo nella sua stessa città per convergervi quei talenti accomunati
dall’utilizzo di nuove o differenti tecniche artistiche, tra cui la fotografia.
A tal proposito la scelta è caduta su Debora Garritani, esordiente al recente premio Cairo, la mostra
presenta dodici opere recenti appositamente progettate dall’artista per la Galleria.
In questa serie di autoscatti intitolata il Giorno dopo l’artista intende indagare sul pensiero di “fine”
estremamente radicato e ricorrente nella nostra cultura, sin dal principio dei tempi. E’ una riflessione
sull’Apocalisse interiore, che ogni uomo vive attraverso i piccoli e grandi drammi della propria
esistenza: processo continuo di dissoluzione e rinascita. Un estremo dualismo caratterizza l’immaginario
artistico di Debora, in cui principio e fine sono strettamente correlati, così come vita e morte,
sonno e veglia. Apocalypsis in greco significa Rivelazione e, la rivelazione, nella Bibbia, avviene
spesso attraverso il sogno, dove il simbolo diventa simulacro.
Figure misteriose e velate abitano i remoti scenari senza tempo di queste opere, dove, seppur la vita
sembra essere sospesa, una luce soffusa scalda l’ombra e l’acqua (che genera e distrugge) inumidisce
e risveglia il terriccio. Il silenzio avvolge questi scatti che, con raffinata dolcezza, ci sussurrano infine
un messaggio di speranza: al tramonto segue sempre l’alba e alla morte del seme la nascita di una
meravigliosa pianta.