Dedicato. Giacinto Cerone
Presso il nuovo spazio espositivo de Il Rudere, nell’area del Querceto,la mostra omaggio dedicata all’artista Giacinto Cerone, prematuramente scomparso nel 2004.
Comunicato stampa
Sculture in campo ETS, con la collaborazione dell’Archivio “Giacinto Cerone”, presenta sabato 29 giugno, alle ore 11.30, a Bassano in Teverina (VT) presso il nuovo spazio espositivo de Il Rudere, nell’area del Querceto, la mostra omaggio dedicata all’artista Giacinto Cerone, prematuramente scomparso nel 2004.
Sculture in campo è un work in progress: ogni anno alla collezione permanente del Parco Internazionale di Scultura Contemporanea si aggiungono opere di artisti selezionati dal comitato scientifico. In questa occasione, la tradizionale inaugurazione di settembre, con le nuove opere, sarà preceduta il 29 giugno da questa preziosa iniziativa che vede protagonista uno degli artisti plastici più significativi della sua generazione, con una piccola ma rappresentativa selezione di opere in gesso che saranno visitabili fino al 31 ottobre 2024: Vocazione, 1999 (gesso e legno, 177 x 44 x 37 cm); Costa D’Avorio, 1993 (gesso e legno, 122 x 68 x 30 cm).
«Gli anni ’90 sono stati molto importanti per la nostra generazione. La mostra che facemmo con Giacinto a Palazzo Rospigliosi a Zagarolo (una doppia personale) è datata 1998, una mostra, direi, condivisa! Ricordo un pomeriggio nel mio studio con Giacinto. Dovevamo preparare uno striscione da apporre sulla facciata di Palazzo Rospigliosi per segnalare la mostra. Era uno striscione semplice in cartone con le scritte fatte a mano con degli ossidi neri che avevo a studio… tanto cuore, ma pochi soldi», dichiara Lucilla Catania, Presidente di Sculture in campo.
I NUOVI SPAZI ESPOSITIVI DI SCULTURE IN CAMPO E LA MOSTRA DEDICATA A GIACINTO CERONE
Sculture in campo è un progetto condiviso, aperto e proiettato nel futuro. È già in preparazione l’VIII edizione, Sculture in campo 2024. A disposizione degli artisti, accanto a Casetta Lola, Il Querceto, Valle delle Presenze, Spazio Progetti, ci sarà una nuova area espositiva detta Il Bosco e, novità assoluta, una piccola ma preziosa galleria al chiuso situata nell’area de Il Querceto, risultato della recente ristrutturazione di un vecchio casaletto.
L’esposizione-evento delle due sculture di Giacinto Cerone inaugura questo nuovo spazio espositivo, Il Rudere, nel Querceto, che accoglierà opere di artisti che non possono esporre i loro lavori all’esterno. Un’opportunità per ampliare l’offerta artistica del Parco, nell’intento da sempre perseguito di raccontare la scultura contemporanea in tutte le sue declinazioni. Il Rudere sarà adibito a mostre temporanee che si svolgeranno durante l’anno, da maggio a ottobre.
«Il nuovo spazio espositivo al chiuso de Il Rudere, appena restaurato, è stato concepito come “essenziale” con i muri bianchi e il soffitto a travi di legno, per ospitare delle mostre di una, due, massimo tre opere. Lo scopo è quello di stimolare la sensibilità del visitatore consentendogli di concentrarsi su pochi lavori, di scoprirne i dettagli. Il Rudere non poteva essere inaugurato con un’esposizione migliore di quella che abbiamo dedicato a Giacinto Cerone, a vent’anni dalla sua prematura scomparsa. Le due opere in mostra, due suoi “gessi”, sono significativi per comprendere l’essenza del lavoro del grande scultore, la sua fisicità e gestualità rapida e incisiva, tra tagli, torsioni, lacerazioni, elementi caratteristici di quella sintesi formale che ha conseguito nella materia come pochi altri», dichiara Cesare Biasini Selvaggi, membro del Comitato scientifico di Sculture in campo.
L’ARTISTA: Breve nota biografica
Giacinto Cerone (Melfi, 1957 – Roma, 2004), dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si trasferisce a Roma, dove nel 1979 si diploma all’Accademia di Belle Arti, contemporaneamente frequenta lo Studio Internazionale di Arte Grafica l'Arco, presso l'amico Giuseppe Appella. La sua produzione artistica si esprime nell'uso di diversi materiali come legno, gesso, plastica (moplen), ceramica, ghisa e marmo. Nel 1990 si trasferisce per un breve periodo ad Albisola, presso le Ceramiche San Giorgio realizza le prime opere di ceramica. Nel 1993, in occasione di una mostra alla Galleria Maurizio Corraini di Mantova, sposterà il lavoro sulla ceramica presso la Bottega Gatti di Faenza, che rimarrà il suo punto di riferimento fino alla fine. Sempre nel 1993 realizza i primi grandi gessi per la sua prima mostra a Roma, presso la Galleria Bonomo. Negli stessi anni, dalla Lucania, gli vengono spedite placche di moplen che lavorerà in contemporanea alla vetroresina. Nel 1997 inizia la collaborazione con la stamperia Bulla di Roma.
Tra il 1999 e il 2000 frequenta l'Associazione Incontri Internazionali d'Arte entrando nella collezione di Graziella Lonardi Bontempo. Nel 1999 realizza una grande installazione scultorea nello Spazio per l'Arte Contemporanea Tor Bella Monaca. L'anno successivo e poi nel 2003 è alla Galleria David Gill di Londra con due personali. Del 2001 è la mostra al Palazzo delle Esposizioni di Faenza: qui incontra Emilio Mazzoli che gli commissiona i primi e unici marmi prodotti ed eseguiti nei Laboratori Nicoli di Carrara. Nel 2006 gli viene dedicata una sala al MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea di Matera. Nel 2007 una retrospettiva al Museo Pericle Fazzini di Assisi. Del 2011 è la prima retrospettiva alla GNAM, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Nel 2014 il Macro, Museo d’Arte Contemporanea di Roma, dedica una mostra retrospettiva alle sue opere su carta. Del 2016 la mostra personale alla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese di Milano. Del 2022 e del 2023 la partecipazione, con opere su carta e opere scultoree, a due collettive romane: la prima, Apocrypha, presso il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università La Sapienza di Roma; la seconda, Terra animata, presso il MACRO-ex Mattatoio, Roma.