Dei selvatici
Un’esposizione di carattere scientifico e divulgativo, con costumi, maschere e interventi visivi legati agli orsi, ai lupi e ai selvatici di diversi Carnevali tradizionali in Piemonte.
Comunicato stampa
I Carnevali tradizionali del Piemonte e la Baìo di Sampeyre
a cura di PIERCARLO GRIMALDI e LUCIANO NATTINO
Inaugurazione Sabato 28 Gennaio, ore 18.00
Nel 2007 la Regione Piemonte e il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino hanno realizzato, in collaborazione con la Casa degli Alfieri (Archivio della Teatralità Popolare) e la Cattedra di Antropologia dell’Università del Piemonte Orientale (prof. Piercarlo Grimaldi), la Mostra evento itinerante “DEI SELVATICI - orsi, lupi e uomini selvatici nei Carnevali del Piemonte, un’esposizione di carattere scientifico e divulgativo, con costumi, maschere e interventi visivi legati agli orsi, ai lupi e ai selvatici di diversi Carnevali tradizionali in Piemonte.
Lo scopo della mostra era quello di documentare il lavoro svolto da diverse comunità regionali per il recupero delle figure mitiche dell’orso e dell’uomo selvatico, figure folkloriche riconosciute ed attestate del patrimonio immateriale, intangibile, del Piemonte.
Tali figure rappresentano il personaggio centrale, guida del Carnevale tradizionale piemontese laddove, nello stravolgimento delle regole quotidiane, l’orso (o il selvatico) diventa il re della festa celebrante, simbolicamente, la necessità di un ritorno allo stato naturale, alla ciclicità della vita, al calendario rituale e al momento pre-primaverile che introduce al risveglio della natura.
L’iniziativa ha fatto parte di un progetto più generale denominato: Rinselvatichire il Piemonte che ancora oggi vuole rappresentare, un po’ provocatoriamente, un’indicazione di senso per nuovi orizzonti di lavoro demoantropologico (integrato anche a quello per il turismo): prospettive utili allo sviluppo futuro della nostra Regione. Non a caso il progetto si fonda sul bisogno dell’uomo della complessità, sempre più sentito in questi anni, di riappropriarsi di tradizioni e di natura, unendo metropoli e campagna, passando dall’addomesticamento al “rinselvaticamento”, appunto.
La Mostra è stata presentata, nel gennaio 2007, alla MAISON DE L’ITALIE – Cité Universitaire Internationale di PARIGI e successivamente in diverse località del Piemonte.
Dal 29 gennaio al 26 febbraio 2012, in occasione del Carnevale, la Mostra sarà riproposta presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino in una veste aggiornata che darà conto delle manifestazioni attive (e anche di quelle non più attive) legate ai Carnevali dell’orso, del lupo e dell’uomo selvatico presenti in Piemonte. L’intento è quello di riproporla nel periodo del carnevale anche nei prossimi anni.
L’edizione di quest’anno intende dar conto, innanzitutto, delle figure folkloriche già presenti nella precedente esposizione:
- L’ORSO DI SEGALE di VALDIERI (CN)
- L’ORSO DI PIUME di CORTEMILIA (CN)
- L’ORSO DI PIUME di MAGLIANO ALFIERI (CN)
- L’ORSO DI MELIGA (sfojass) di CUNICO (AT)
- L’ORSO DI RICCI E MUSCHIO di BALMUCCIA - Valsesia (VC)
- L’ORSO DI PELLI di VOLVERA (TO)
- L’ORSO DI PELLI DI MOMPANTERO
- IL SELVATICO / UOMO ALBERO di MURAZZANO (CN)
- I SELVATICI / I VECCHI di CHAMPLAS DU COL – Sestriere (TO)
- IL LUPO di CHIANALE (CN).
Alle figure precedenti si aggiungono le “BARBUIRE”, i personaggi del CARNEVALE DI LAJETTO, rinato due anni fa, che con le sue specifiche figure dei “brutti” ben aderisce agli scopi della mostra, in quanto tali figure interpretano l’animalità da cui gli uomini cercano di liberarsi nel loro processo di umanizzazione.
L’esposizione al MRSN si propone inoltre di fare un “focus” sulla prestigiosa manifestazione della BAÌO DI SAMPEYRE (Val Varaita), un Carnevale alpino di cui si ha notizia dal 1829 e che dal secondo dopoguerra viene reiterato ogni cinque anni. Esso verrà ripresentato nell’inverno 2012.
La baìo (o badia) di Sampeyre si caratterizza per una notevole complessità rituale a partire dall’Epifania per arrivare al giovedì grasso di Carnevale. Naturalmente la preparazione inizia molto tempo prima in quanto si tratta di predisporre circa 150 coppie di attori che sfileranno nel corso della festa e di approntare chilometri di nastri di seta colorata che costituiscono la base dell’abbigliamento cerimoniale e il patrimonio che ciascuna famiglia destina alla festa. A Sampeyre vi sono quattro badie (corrispondenti alle borgate di Sampeyre) che, dopo un complesso di azioni rituali in ciascuna borgata, partecipano alle sfilate generali.
Per finire, il processo e la condanna (come in tanti altri Carnevali) costituiscono l’esito del periodo di trasgressione, il momento in cui la comunità, nell’uccidere il capro espiatorio, si prepara all’astinenza della Quaresima, dopo aver sanzionato pubblicamente i mali della società.
La curatela della Mostra è a cura del Prof. Piercarlo Grimaldi (Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo) e a Luciano Nattino (regista, direttore dell’Archivio della Teatralità Popolare - Casa degli Alfieri di Asti)