Deimantas Narkevičius – Books on shelves and Without Letters
L’opera consiste nella ripresa dell’esibizione live della band indie-rock lituana dei Without Letters all’interno di una libreria di Vilnius aperta al tradizionale flusso dei clienti, che curiosano tra gli scaffali sfogliando i vari volumi.
Comunicato stampa
Differenze e tangenze tra il mondo del cinema e quello della video-arte sono spunto che la 34esima edizione del Bergamo Film Meeting, in programma dal 5 al 13 marzo 2016, propone in collaborazione con The Blank L’associazione culturale, tra i punti di riferimento per la comunità dell’arte contemporanea nella città lombarda, si fa promotrice di due eventi con altrettanti protagonisti dell’attuale scena internazionale: la prima esposizione italiana di una delle più coinvolgenti video-installazioni ambientali di Deimantas Narkevičius e una retrospettiva delle opere di video-arte di Keren Cytter.
Deimantas Narkevičius (Lituania, 1964; ha esposto al MoMA e al Palais de Tokyo; ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2001 e a Manifesta 10 nel 2014) approda alla Sala alla Porta Sant’Agostino, storica cerniera architettonica tra la Città Bassa e la Città Alta, con la sua Books on shelves and Without Letters, lavoro del 2013 che resterà visibile al pubblico anche oltre la conclusione della rassegna cinematografica, fino al 31 marzo.
L’opera consiste nella ripresa dell’esibizione live della band indie-rock lituana dei Without Letters all’interno di una libreria di Vilnius aperta al tradizionale flusso dei clienti, che curiosano tra gli scaffali sfogliando i vari volumi. La qualità delle immagini, volutamente low-fi, richiama l’epopea Anni Ottanta dei primi videoclip musicali; il montaggio in stile “scatole cinesi”, con diverse finestre che si aprono in contemporanea su più dettagli del set, offre stranianti e coinvolgenti effetti metanarrativi.
Keren Cytter (Israele, 1977; vanta mostre personali in contesti come la Tate Modern di Londra, lo Stedeljik Museum di Amsterdam, il Moderna Museet di Stoccolma) porta in due sale della città di Bergamo che ospitano la rassegna (Auditorium di Piazza della Libertà e Cinema San Marco) una selezione delle sue più importanti opere di video-arte. Il suo lavoro si basa sull’indagine del limite tra realtà e finzione: il ricorso ad attori e cameraman non professionisti amplifica la volontà di smitizzare l’industria cinematografica andando alla radice del linguaggio filmico, affrontando temi esistenziali di grande profondità (la tensione tra odio e amore, il senso stesso della vita) con una ironica apparente semplicità.
Bergamo, febbraio 2015