Déjà Made/Ready Vu
Sogno o son desto? A Piombino va in scena la visionarietà di dodici artisti che propongono la loro particolare visione del mondo quotidiano.
Per non guardare più con occhi normali.
Comunicato stampa
Artisti invitati: Gian Pietro Arzuffi, Gianluca Becuzzi,
Gabriele Di Matteo, Francesco Fossati, Paolo Meoni, Franco Menicagli, Saverio Mercati, Pino Modica, Silvia Negrini
Marco Pagliardi, Lapo Simeoni, Paolo Vegas
Come la visionarietà è elemento fondante di ogni attività artistica, così l'artista per eccellenza è colui che sa guardare con occhi singolari la realtà circostante. Anche quando riproduce fedelmente il dato reale, opera, pur sempre, un atto d’intima rappresentazione.
Il curatore Nicola Cecchelli, in occasione della XX° Edizione di Visionaria International Film Festival, coglie il pretesto per solleticare i nostri canali percettivi e amplificarli di riflesso, cavalcando l'onda della fervida creatività dei dodici artisti invitati. È stato scelto un titolo evocativo - Déjà Made/Ready Vu Visioni, Vertigini e Ritorni - per battezzare la mostra di arte contemporanea che inaugurerà sabato 7 aprile 2012 a Piombino nelle storiche sale di Palazzo Appiani, conosciuto dai livornesi come Palazzo Vecchio, e nell'altrettanto suggestiva cornice del Rivellino, sorto come baluardo della “Porta a terra” a difesa della città marittima.
Una collettiva sottilmente provocatoria, che mira a destabilizzare l'esperienza comune del quotidiano in un ribaltamento di senso e di significato.
Il fenomeno del déjà vu “già visto” ossia l'ingannevole sensazione di familiarità che si manifesta nell'immaginario universale in seguito al falso riconoscimento di una data immagine o di un particolare avvenimento, unito alla rivoluzione duchampiana del ready made “già fatto” - che priva l'oggetto della sua funzionalità per sublimarlo a puro riconoscimento estetico, dà luogo a una selezione di opere che, pur non avendo pretesa di creare qualcosa ex-novo, operano, attraverso gesti semplici di ripetizione, sovvertimento, casualità, riciclo e identicità, una distorsione, una vertigine, una replica spaesante dell'oggetto, tale da generare nuove prospettive e inedite interpretazioni della realtà.
La collettiva, ricca di spunti molteplici per guardarsi attorno con occhi nuovi e riscoprire il sapore inatteso del quotidiano, sarà visitabile per quindici giorni, fino al 21 aprile 2012.
Linda Giusti
Ideazione e cura della mostra
Nicola Cecchelli