Dem
Per l’apertura della sua nuova stagione Laszlo Biro presenta il lavoro di DEM. Un artista con un percorso articolato, che in due decenni di attività ha lasciato un segno inconfondibile nell’arte urbana, tra i protagonisti della sua evoluzione oltre il graffitismo.
Comunicato stampa
Per l’apertura della sua nuova stagione Laszlo Biro presenta il lavoro di DEM. Un artista con un percorso articolato, che in due decenni di attività ha lasciato un segno inconfondibile nell’arte urbana, tra i protagonisti della sua evoluzione oltre il graffitismo.
Il suo lavoro ha saputo percorrere sempre nuove strade, per molti versi spiazzanti, le sue opere murarie sono altre rispetto al grigio immaginario urbano che le circonda: figure a due dimensioni e prive di prospettiva, che non lasciano spazio a ombre o sfumature, definendo una distanza dalla tridimensionalità dello spettatore, al punto da rifugiarsi in un tempo e in un luogo a lui precluso. Eppure, per contrappasso, proprio grazie a questa distanza, restituiscono all’osservatore un tesoro opposto e simmetrico: aprono a una dimensione onirica, sospesa, di interrogazione. Sono oracoli, figure enigmatiche e giocose, oggetti mitologici fatti di tratto e puro colore; grandi campiture che definiscono un’estetica, un’idea di bellezza visiva, che, giocando col mondo antico, sa essere specchio del buono e del vero, o quantomeno della loro ricerca.
Questo meccanismo, di interrogazione e interlocuzione con l’osservatore, viene poi ripreso in un altro momento del lavoro di DEM, più intimo e per certi versi più sperimentale: è quello legato alle piccole superfici, in particolare al disegno. Qui il colore, anche se usato, lascia spazio all’accurato ritratto di metamorfosi umane ed animali, cariche di particolari, dalle sembianze accoglienti o altre volte stranianti. E se nel mondo classico la metamorfosi era il veicolo di un contenuto morale, di un insegnamento, ora i soggetti ritratti scrutano l’osservatore, chiedendogli di dar conto della loro natura. Caduti in questo mondo, chiedono di essere accolti e accettati, ancor più che interpretati.
Le visioni uniche di quest’artista coloreranno le pareti della galleria per un mese. Come di consueto non sarà un esposizione in senso stretto: l’installazione muraria sarà visibile per un tempo limitato, per poi essere definitivamente cancellata. Accanto a questa, la presentazione di un nuovo progetto serigrafico, realizzato in collaborazione con il laboratorio di Laszlo Biro, permetterà di esplorare i diversi modi e segni con cui DEM mette in scena il suo mondo, dando corpo e forma alla sua ricerca.
In occasione della vernice verrà presentato “TROPHY HUNT”, l’ultimo libro di Dem. Un racconto visivo, attraverso immagini di trofei e illustrazioni di DEM, che propone spunti di riflessione sul significato della pratica della caccia sportiva nel mondo contemporaneo.