Denis Micheli – Tell them I said no

Informazioni Evento

Luogo
ANONIMA KUNSTHALLE
Via San Pedrino 4, 21100 , Varese, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Su appuntamento

Vernissage
28/01/2018

ore 18

Artisti
Denis Micheli
Curatori
Lisa Andreani
Generi
arte contemporanea, personale

“Non si può più adesso” afferma con una voce tremante la ballerina francese Sylvie Guillem in un’intervista realizzata dalla tv italiana. Poche parole che raccolgono insieme un allarme e una speranza che l’artista Denis Micheli (1988) preleva in pochi secondi e filtra con uno schermo rosa.

Comunicato stampa

“Non si può più adesso” afferma con una voce tremante la ballerina francese Sylvie Guillem in un’intervista realizzata dalla tv italiana. Poche parole che raccolgono insieme un allarme e una speranza che l’artista Denis Micheli (1988) preleva in pochi secondi e filtra con uno schermo rosa.

La prima personale dell’artista introduce immediatamente la responsabilità come perno centrale del suo lavoro: obbligo morale ed etico che ci dovrebbe illuminare sull’impossibilità di poter fare finita di niente. In un atteggiamento che pone sulla stregua della stessa linea la molteplicità dei viventi, Micheli parla di un’esistenza equilibrata dove anche l’ibridazione tra specie non diviene causa di traumi e fratture. E mentre la stabilità nel mondo appare scaduta, egli cerca in una rilettura acuta di offrire l’opportunità di ricredersi su un’identità ormai stratificata, costruita e decostruita. In Per trovare qualcosa di erotico in me devi essere malato (2017), il secondo dei tre lavori in mostra, un’immagine alla prima apparenza marmorea genera un cortocircuito che fa dell’effetto scultoreo lo svelamento di amore carnale, troppo carnale per essere contemplato.
Il candido bianco di una scultura piumata conclude la trilogia delle opere presentate. Lulù (2014) è insieme un vortice e un etereo cigno che nella sua forma allude ancora alla disfunzione: non c’è corpo ma una storia sfaccettata che unisce ancora una volta a qualcosa di animale un elemento materiale.

Affiancando ormai da anni al suo percorso artistico molteplici collaborazioni con il mondo della moda, sia nel ruolo di stylist che di editor, Micheli immagina in molteplici lavori un mescolarsi di specie, usi e costumi. Se la natura da sola è incapace di procreare esseri così malsani, significa che l’uomo si è impegnato ad educarli come tali. Il monito di possibilità di riscatto giunge allora nuovamente da quell’appello di Sylvie: “non si può più adesso”.

Denis Micheli (Varese, 1988)
Si divide tra Milano, dove lavora freelance come stylist collaborando con agenzie pubblicitarie e con riviste di moda (Vogue Italia, Kaltblut Magazine, Contributor Magazine, Just Magazine, Pizza Magazine e Unflop Paper), Venezia dove sta completando il corso di Laurea Magistrale in Arti Visive presso l’Università IUAV e Varese. La sua ricerca si basa sulla mutazione in una visione dove la moda e le arti visive confluiscono in un nuovo mondo, fatto di diversi concetti di natura, di umanità, di animali e di genere. La moda è per l’artista un complemento scultoreo nel quotidiano, è la costruzione continua e ripetuta di noi stessi.