Denis Riva – Naturale

Informazioni Evento

Luogo
RIVAARTECONTEMPORANEA
Via Umberto I 32, Lecce, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato 10,00-13,00 / 18,00-21,00

Vernissage
10/06/2016

ore 19,30

Artisti
Denis Riva
Curatori
Lorenzo Madaro
Generi
arte contemporanea, personale

È una pittura di immersioni nel corpo della natura, quella di Denis Riva. Un lento e meditato tempo pittorico intende riunire frammenti di ipotesi di paesaggio su superfici che vanno di volta in volta scoperte, grazie a sovrapposizioni e tangenze tra materiali e colori.

Comunicato stampa

È una pittura di immersioni nel corpo della natura, quella di Denis Riva. Un lento e meditato tempo pittorico intende riunire frammenti di ipotesi di paesaggio su superfici che vanno di volta in volta scoperte, grazie a sovrapposizioni e tangenze tra materiali e colori.
Questa osservazione attorno a ciò che è Naturale proviene da un’osservazione diretta di luoghi e brandelli di paesaggio, quelli vicino a Treviso, dove vive da qualche tempo immerso in uno sconfinato punto di fuga non lontano dai laghi e dalla vegetazione totalizzante che scrutiamo nei suoi dipinti esposti in mostra.
Il progetto concepito per la galleria Riva Arte contemporanea vuole pertanto essere una riflessione dilatata su un luogo ipotetico senza confini certi, un luogo mentale prima che fisico, una natura «dimenticata a memoria», osservata durante lunghe passeggiate di ricognizione, in cui Denis archivia tracce dei mutamenti e delle sedimentazioni che riguardano quegli spazi e la sua percezione di essi, in un continuo e dialettico scontro pacifico e confronto spirituale tra uomo e natura, che poi è un tòpos della storia dell’arte.
Una natura non da ritrarre, ma da ricostruire, da ripensare meditando, sintetizzandola su superfici che rivelano morfologie astratte, complici anche i materiali adottati, quelli di recupero, che intendono sollecitare ulteriori riflessioni a maglie larghe su ciò che è memoria e archivio.
Niente di scientifico o metodologico, il rapporto con questi brandelli è puramente mnemonico e per certi versi spirituale, terminologia da intendere nella sua accezione dilatata.
C’è quindi un costante confronto tra ciò che esiste e ciò che si rappresenta, tra la radice reale di ciò che si è guardato e ciò che noi osserviamo a una distanza ravvicinata nello spazio della galleria […].