Déodat de Dolomieu
Curiosando tra i taccuini di viaggio e nella vita avventurosa del padre del Dolomiti.
Comunicato stampa
Esposizione presso il Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini”, promossa dalla Fondazione Giovanni Angelini - Centro Studi sulla Montagna di Belluno e dalla Fondazione Maria Giussani Bernasconi di Varese, in collaborazione con le Regole e il Comune di Cortina d’Ampezzo, col patrocinio della Fondazione Dolomiti UNESCO e il sostegno di Cortina Banca, della sezione locale del CAI e della Cooperativa di Cortina. L’esposizione è dedicata a Luigi Zanzi (1938-2015), profondo studioso di Dolomieu nella storia della scienza e nella storia delle Alpi.
La mostra ha preso le mosse dall’obiettivo di riscoprire la personalità scientifica e umana di Dolomieu. Cadetto di una famiglia dell’alta nobiltà francese, Déodat de Dolomieu (1750-1801), cavaliere di Malta, geologo e filosofo, è uno dei più grandi scienziati-alpinisti del Settecento, con una vita incredibilmente avventurosa, interrotta dalla prigionia “di stato” per ordine della Regina di Napoli e dalla morte precoce al termine di un viaggio nelle Alpi: l’ultimo dei molti viaggi che l’esposizione ricostruisce sulla scorta dei suoi “ritrovati “taccuini presso l’Accademia delle Scienze di Parigi. Particolare attenzione è dedicata al viaggio del 1789 nel Tirolo e nelle Alpi Venete. Viaggio che portò Dolomieu a studiare e identificare il minerale detto “dolomite”, scoperta che lo rese celebre legando il suo nome a un intero gruppo montuoso: le Dolomiti.