Deserted Island(on dropping bomb*shells)

Informazioni Evento

Luogo
VICOLO MALGRADO
Vicolo Malgrado, 3d, 40125 Bologna, BO, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

1 - 4 febbraio 2024
Aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 22.00
Inaugurazione: 1 febbraio, dalle 19.00 fino a tardi

Vernissage
01/02/2024

ore 19

Curatori
Carmen Lorenzetti, Dušan Josip Smodej
Generi
arte contemporanea, collettiva

Mostra collettiva di arte mediale basata sul tempo.

Comunicato stampa

Deserted Island
(on dropping bomb*shells)
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Mostra collettiva di arte mediale basata sul tempo
1 - 4 febbraio 2024
Aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 22.00
Inaugurazione: 1 febbraio, dalle 19.00 fino a tardi
Vicolo Malgrado, 3D, 40125 Bologna
Performance di Arianna Marcolin: 3 febbraio, ore 18.00-20.00
PORTANOVA12
Via Porta Nova 12, 40123 Bologna
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David Birkin
Genny Petrotta
g. olmo stuppia
Hussein Nassereddine
Raqs Media Collective A cura di
Stefano Cagol Carmen Lorenzetti e Dušan Josip Smodej
+ performance di Arianna Marcolin
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Organizzata nell'ambito di ART CITY Bologna 2024 in occasione di ARTEFIERA da Studio
Stuppia in collaborazione con OOU Nomadic Gallery, con il sostegno di Galleria d'arte
PORTANOVA12 e Cassata Drone Expanded Archive

SULLA MOSTRA
“drop a bombshell, idiom: to surprise everyone – ‘Taylor Swift borrowed a few
seconds of her MTV VMAs speech for Video of the Year to drop a bombshell: Her
10th album, Midnights, is coming in two months, on Oct. 21.” Merriam Webster
Dictionary 1
La mostra curata da Carmen Lorenzetti e Dušan Josip Smodej nell'ambito di ART CITY
Bologna 2024 in occasione di ARTEFIERA, presenta una selezione di opere multimediali
basate sul tempo di 7 artisti e collettivi artistici internazionali. Deserted Island (on dropping
bomb*shells) è incentrata su temi quali l’ambiente, la guerra, la censura e i mass-media,
rivisitando alcuni eventi storici e futuri. Attraverso questo incrocio di narrazioni diverse ma
interconnesse, le opere presentate creano un simulacro di serenità che si situa in bilico tra il
prima e/o il dopo della tempesta (bomba).
A quasi 50 anni dall'attentato terroristico di Bologna, è tempo di ripensare il concetto di
bomba, violenza e guerra nel contesto della geopolitica contemporanea. Chi sono le vittime
del terrorismo disumano e chi sono coloro che ne traggono vantaggio? Mentre ci
avviciniamo al punto di rottura del modello neocoloniale, anche la continua e multiforme
lotta per la sovranità, la libertà, la creazione e la giustizia deve subire una svolta. Attraverso
un chiaro linguaggio politico, l'arte deve prendere posizione per la giustizia. Ricordiamo.
Non vogliono che siamo liberi. Contano sull'impunità, ma noi lanceremo una
bomba*conchiglia.
"Dai loro frutti li riconoscerete". Matteo 7:16
1 ["sganciare una notizia bomba, idioma: sorprendere tutti - 'Taylor Swift ha preso in prestito alcuni
secondi del suo discorso agli MTV VMAs per il video dell'anno per sganciare una notizia bomba: il
suo decimo album, Midnights, arriverà tra due mesi, il 21 ottobre'". Dizionario Merriam Webster]

SULLE OPERE ESPOSTE
Charade, 2018 (video monocanale, 8 minuti) è un video di David Birkin girato in
collaborazione con l'organizzazione per i diritti umani Reprieve, insieme a oltre 50 attori,
artisti, musicisti e performer. L'opera è una risposta ai tentativi del Primo Ministro britannico
di nascondere una direttiva segreta che autorizza gli agenti dei servizi segreti militari a
impegnarsi in attività criminali. Per il video, è stato chiesto ad ogni interprete di mimare il
crimine che ritiene che gli agenti dei servizi segreti possano essere autorizzati a
commettere, utilizzando le regole del gioco del mimo per trasmettere ogni sillaba in silenzio.
Kumeta, 2023 (video monocanale, 7 min 55 sec) è una videoinstallazione di Genny
Petrotta che racconta la storia della Repubblica Contadina, fondata nel suo paese natale,
Piana degli Albanesi, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, sotto la guida del nonno
Giacomo Petrotta. In un intervento artistico sulla tortura e la repressione di stato, Genny
Petrotta ha invitato i due scultori Francesco Albano e Simone Zanaglia a levigare e lucidare
una porzione di rettangolo della facciata rocciosa della cava di marmo che sovrasta il
paese.
Sposare la Notte, 2022 (serie di 4 video digitali, 31 min 18 sec) è un progetto performativo
di g. olmo stuppia che consiste in quattro eco-passeggiate nello spazio pubblico che
formano capitoli in cui esperienza autobiografica e ricerca artistica si fondono in una sintesi
visionaria. I quattro "walkscapes" sono creati per scoprire l'estetica della vasta provincia e il
suo impatto sul territorio, utilizzando come esempi le città di Venezia e Palermo,
documentati anche su pellicola.
Two Birds, Sleeping, 2022 (installazione sonora e video, 9 min 37 sec) è un'opera di
audio-poesia di Hussein Nassereddine in cui l'artista considera come immaginare un
luogo che non è più presente e come renderlo manifesto verbalmente. Nassereddine amplia
una registrazione che immagina il villaggio della sua famiglia nel sud del Libano,
ripetutamente raso al suolo dalla violenza e dagli sconvolgimenti politici del secolo scorso,
incentrando la conversazione con il fratello su antiche testimonianze letterarie, storie e
canzoni di luoghi ormai scomparsi, reimmaginando il paesaggio in movimento attraverso
esperimenti di suono, video e testo.
Deep Breath, 2019 (film, 25 min) è un cortometraggio del Raqs Media Collective girato
nelle profondità dove il Golfo Saronico incontra il Mar Egeo, segnando un frammento di un
aforisma che ha a che fare con l'oblio. La frase che Raqs incide sul fondale marino e poi
filma con l'aiuto di tre sommozzatori, segnala un intervallo tra il luogo di riposo di due
naufragi, uno antico e l'altro no. Insieme avrebbero potuto trasportare un carico di tutte le
cose vecchie e nuove che sfidano la memoria, se avessero continuato a navigare.
Mònito - Monition - Mort Nucleàire, 1995 (installazione sonora, 14 min) è un'opera sonora
di Stefano Cagol nata in occasione dell'ultimo esperimento atomico effettuato dalla Francia
sull'atollo di Mururoa a metà degli anni '90. Parte da una registrazione originale di
un'esplosione nucleare e, attraverso un rallentamento progressivo, arriva a una dilatazione
dell’onda audio all’ennesima potenza. Quello che emerge è “l’anima della bomba”, che
appare, assolutamente inaspettata, simile a un componimento sinfonico, tragico e
agghiacciante, di uno strumento a corda, come un violoncello.
A Waltz for Sarajevo, 2017 (performance partecipativa) è un'opera performativa di Arianna
Marcolin che invita il pubblico a mettersi letteralmente nei panni degli altri. Ispirata ai
massacri di Markale, l'opera sensibilizza sulla violazione dei diritti umani nelle guerre
attraverso l'atto evocativo e sociale di danzare indossando le scarpe di altre persone. Le
vittime del massacro di Markale hanno perso le loro scarpe. Hanno perso le loro scarpe
anche a Bologna alla stazione, in Piazza Fontana a Milano, nella strage di Ustica, da Kiev a
Gaza, al Sudan.

BIOGRAFIE
Arianna Marcolin
Arianna Marcolin (Schio,1998) è laureata in Pittura e Grafica d’Arte ed Editoria presso
l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tipografa, alterna la ricerca dei linguaggi dell’arte con
la progettazione ed esecuzione di edizioni di pregio. Nel 2022 è selezionata tra gli atelieristi
di Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia. Mostre Personali: 2023 Stanza Iperbarica, Ex
Elettrofonica, Roma; Promemoria, a cura di Luisa Amatori, con testo introduttivo di Saverio
Bonato, Atelier l’Idea, Piazza dei Signori, Vicenza. Mostre Collettive: 2023 Petit Objets,
Parigi; Biennale Session, Parco Albanese, Venezia; Vedersi da fuori vedersi da dentro,
Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco, Venezia; 2022 104ma
Collettiva, Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco, Venezia; 2021
Extraordinaria, Parco Tecnologico VEGA, Padiglione Antares, Porto Marghera, Venezia; 2019
103 ma Collettiva, Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di piazza San Marco, Venezia;
Laboratorio Aperto, Forte Marghera, Venezia; 2018 Capannone 35, Forte Marghera, Venezia.
David Birkin
David Birkin (Londra, 1977) è artista, scrittore e docente senior di fotografia al London
College of Communication (University of the Arts London), dove ha co-fondato VISIBLE
JUSTICE, un centro di ricerca transdisciplinare per fotografi, registi, artisti, attivisti,
giornalisti e avvocati per i diritti umani che lavorano all'intersezione tra cultura visiva e
giustizia sociale. Birkin ha conseguito una laurea presso l'Università di Oxford, un master
presso la Slade School of Fine Art (University College di Londra) ed è stato membro dell'Art
& Law Program di New York e del Whitney Museum Independent Study Program. È stato
artista in residenza al MacDowell. Yaddo, Lower Manhattan Cultural Council e Fondazione
Camargo, Marsiglia. Attualmente Birkin è dottorando presso il Dipartimento di Culture Visive
della Goldsmiths (Università di Londra) sotto la supervisione di Kodwo Eshun (The Otolith
Group) e Susan Schuppli (Forensic Architecture). Per cinque anni ha gestito lo studio di
Brooklyn dell'artista e teorica Martha Rosler.
Genny Petrotta
Genny Petrotta (Piana degli Albanesi, 1990) è un'artista italiana che vive e lavora a Palermo.
La sua pratica artistica si concentra sull'installazione video e cerca di sublimare una vasta
gamma di interessi, dall'antropologia alla filosofia e alla storia. Si è laureata in Discipline
delle Arti e del Cinema presso l'Università D.A.M.S. di Palermo con una tesi su Werner
Herzog. Dal 2016, fa parte del collettivo artistico Il Pavone ed ha esposto in vari festival ed
mostre. Dal 2017, lavora come assistente regista per il duo artistico MASBEDO. Nel 2022
ha diretto la produzione delle opere "U Scantu" di Elisa Giardina Papa presentata alla 59ª
Biennale di Venezia e "Alkestis" di Beatrice Gibson presentata al British Art Show. Nel
2023, ha vinto la dodicesima edizione dell'Italian Council con il progetto "Mamma
Perdonami e la la RoR 2023 Production Fellowship, hosted by Autostrada Biennale
g. olmo stuppia
g. olmo stuppia (Milano, Sicilia, 1991) è uno scultore e autore il cui lavoro si focalizza
sull’ibridazione di arte, cinema e cammino inteso come atto spirituale e politico. La sua
pratica artistica attinge ispirazione dall'alchimia, dalla poesia epica e dalla cultura classica,
utilizzando archetipi e ambienti visionari ed estremi. Nel 2017, ha fondato la Cassata Drone
Expanded Archive, una media agency itinerante che ha riaperto un attico abbandonato a
Palermo, invitando artisti come James Bridle e Raqs Media Collective. Attualmente, la
CDEA ospita la prima residenza in Sicilia dedicata alle entità femminili chiamata "La folgore
di Atena". Le sue opere sono state esposte alla Biennale di Venezia nel 2022 e 2023, così
come in mostre presso Palazzo Magenta a Parigi e La Triennale di Milano nel 2021. Stuppia
ha anche pubblicato il suo primo catalogo esteso intitolato "Tenebra" nel 2022 con
Postmedia Books. Attualmente, vive e lavora nella Laguna di Venezia, laureandosi in Arti
Visive presso l'Università IUAV di Venezia e collaborando con diverse riviste e produzioni
cinematografiche.
Hussein Nassereddine
Hussein Nassereddine (Beirut, 1993) è un artista multidisciplinare che vive e lavora tra
Beirut (Libano) e Parigi (Francia). Il suo lavoro di installazione, scrittura, video e performance
nasce da una pratica di linguaggio che costruisce fragili monumenti - alcuni verbali, altri
sonori, altri ancora tattili - radicati in storie e risorse collettive di poesia, rovine, costruzione
e creazione di immagini. Le sue opere, performance e testi sono stati presentati in musei,
biennali e istituzioni di tutto il mondo, tra cui la Biennale di Kochi-Muziris (2023), il Jameel
Art Center (2022), il MISC di Atene (2021) e il Beirut Art Center (2020). Il suo primo libro How
To See The Columns As Palm Trees è stato pubblicato nel 2020 dalla casa editrice
indipendente Kayfa ta.
Raqs Media Collective
Il Raqs Media Collective (Nuova Delhi, 1991) è stato fondato da Monica Narula,
Shuddhabrata Sengupta e Jeebesh Bagchi, dopo essere usciti dall'AJK Mass
Communication and Research Center della Jamia Milia University di Delhi, mentre
lavoravano insieme al loro primo film in 16mm, ora perduto, Half the Night Left, and the
Universe to Comprehend. Il Raqs Media Collective segue il suo imperativo autodichiarato di
"contemplazione cinetica" per produrre una traiettoria inquieta nelle sue forme ed esigente
nelle sue procedure. Raqs articola una relazione intimamente vissuta con il tempo in tutti i
suoi tempi attraverso l'anticipazione, la congettura, l'intreccio e lo scavo. Coniugando figure
di acutezza cognitiva e sensoriale, il lavoro di Raqs riconfigura i campi percettivi e chiede a
tutti di guardare nuovamente a ciò che si dà per scontato. Raqs ha esposto ampiamente,
tra cui a Documenta, alle Biennali di Venezia, Istanbul, Taipei, Liverpool, Shanghai, Sydney
e San Paolo. Tra le mostre personali (e i progetti) più recenti: Pamphilos al Fast Forward
Festival 6, Atene (2019); Still More World all'Arab Museum of Modern Art, Doha (2019);
Twilight Language alla Manchester Art Gallery (2017-2018); Everything Else is Ordinary al
K21 Museum for 21st Century Art, Dusseldorf (2018); If It's Possible, It's Possible, MUAC,
Città del Messico (2015) e Untimely Calendar alla National Gallery of Modern Art, Delhi
(2014-2015). Tra le mostre curate da Raqs figurano In The Open or in Stealth (MACBA,
Barcellona 2018 - 2019); Why Not Ask Again (Shanghai Biennale 2016-2017); INSERT2014
(Nuova Delhi, 2014) e The Rest of Now & Scenarios (Manifesta 7, Bolzano, 2008). Sono i
direttori artistici della Triennale di Yokohama (2020).
Stefano Cagol
Stefano Cagol (Trento, 1969) è un artista contemporaneo italiano. Ha studiato all’Accademia
di Brera a Milano e alla Ryerson University di Toronto con una borsa di studio
post-dottorato del Governo del Canada. Ha tenuto letture e conferenze alla Bauhaus
University di Weimar; Accademia di Brera di Milano e alla Goldsmiths University di Londra.
Dal 2022 ha avviato la piattaforma We Are the Flood sulla crisi climatica presso il MUSE
Museo delle Scienze di Trento e nel 2023 ha fondato la collezione MUSE Antropocene. Dal
2023 è direttore artistico di Castel Belasi, polo della pratica e del pensiero ecologico. Ha
partecipato alla 59a, 55a, 54a Biennale di Venezia; Manifesta 11; 14a Biennale di Curitiba;
3a e 2a OFF Biennale Cairo; 1a Biennale dello Xinjiang e 1a Biennale di Singapore. Tra le
mostre personali ricordiamo quella al MAC Museum di Lissone (2023); CCA Center for
Contemporary Art di Tel Aviv (2021); Museo MA*GA di Gallarate (2019); Galleria Civica di
Trento (2016); ZKM Karlsruhe (2012) e Mart – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di
Trento e Rovereto (2000). Due volte vincitore dell’Italian Council (2023, 2019) del Ministero
italiano della Cultura, lavora nei campi dell’Arte Concettuale, Arte Ambientale, Eco-Art e
Land Art, riflettendo da anni su confini, influenze, energia e ambiente.
Carmen Lorenzetti
Carmen Lorenzetti è docente ordinario all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Si laurea in
Storia dell’Arte all’Università di Bologna e consegue un Master triennale presso l’Università
di Milano con laudem e vince la Borsa di Studio della Fondazione Longhi di Firenze. Dopo
essersi occupata di studi sulla scultura emiliana del Cinquecento e del Settecento, si
specializza in arte multimediale e contemporanea, di cui ha scritto in riviste di settore:
Stanza Rossa, Extrart, Exibart, ArtsLife, Tropicodelcancro.net, etc. A partire dal 2013 ha
curato diverse mostre con artisti e fotografi cubani in Italia, Cuba e Stati Uniti, e nel 2015 ha
curato l’antologia poetica-fotografica bilingue Cuba: un viaggio tra immagini e parole/Cuba:
un viaje entre imágenes y palabras, NFC, Rimini, 2015. Dal 2016 segue il progetto
espositivo EX con gli artisti: Riccardo Baruzzi, Giovanni Blanco, Pierpaolo Campanini, Paolo
Chiasera, Cristian Chironi, Rudy Cremonini, Flavio de Marco, Andrea Facco, Michael Fliri,
Andrea Galvani, Domenico Grenci, Enrico Minguzzi, Margherita Moscardini, Andrea
Nacciarriti, Marco Neri, Alessandro Pessoli, Leonardo Pivi, Nicola Samorì.
Dušan Josip Smodej
Dušan Josip Smodej (Novo mesto, 1994) è un curatore, scrittore ed editore che vive tra
Venezia e Parigi. Si è laureato alla FAMU di Praga. Nel 2014 ha fondato l'associazione
Fotopub, che nel 2018 è stata nominata da The Guardian una delle migliori istituzioni di
fotografia al mondo. Negli ultimi anni ha lavorato come capo curatore presso il Project
Space di Fotopub a Lubiana e come freelance a livello internazionale. È stato uno dei
membri fondatori della Ulay Foundation. Ha diretto Academia Nuts, un programma
accademico co-organizzato dalla Fondazione Ulay e dall'Università di Lubiana. Tra il 2020 e
il 2022 è stato caporedattore di Culture.si, la principale rivista culturale slovena online
pubblicata dal Ministero della Cultura. Dal 2022 lavora principalmente come freelance in
tutta Europa, collaborando con varie istituzioni come a/political, The Foundry, The New
Centre for Research and Practice e 3537. Scrive per Nasty Magazine, Culture.si e Segno.