Dettofatto. Percorso a ritroso nel futuro pascaliano
Azione teatrale di Vito Facciolla.
Comunicato stampa
“Quando si studiano a fondo la vita, le opere e il pensiero di un personaggio, in un certo qual modo, si finisce per identificarsi in esso. Man mano negli anni scopri, che certi pensieri, determinati modi di fare e di vedere l’arte, inevitabilmente ti hanno influenzato e ormai fanno parte di te. A me è successo con Pino Pascali. La prima volta che l’ho “conosciuto” avevo quattro o cinque anni, in visita con i miei al cimitero, dove immancabilmente s’incontravano i suoi genitori che usavano trascorrere lì gran parte delle loro giornate”. A parlare è l’attore Vito Facciolla che il 12 giugno alle 20.30 presenta la azione teatrale Dettofatto. Percorso a ritroso nel futuro Pascaliano, nata da un dialogo costante tra l’attore e l’artista, dall’infanzia all’età adulta. “Pino”, spiega Facciolla, “era diventato il mio amico immaginario”.
Sono molti gli omaggi teatrali che Facciolla dedica a Pascali, anche grazie agli incontri con colleghi, sostenitori e amici dell’artista come il gallerista Fabio Sargentini, gli artisti Luca Maria Patella, Mario Schifano, Renato Mambor, Jannis Kounellis. Del 1995 è Arpa Muta, del 1998 Arrivamme a lu mère e Riepilogando Pulcinella; del 2008 è invece Araba Fenice. Solo parole di Pino Pascali.
Nel 2018, anno di celebrazione a 50 anni dalla scomparsa di Pino Pascali, Facciolla, che nel 1968 è nato, è invitato dalla Fondazione Museo Pino Pascali, diretta da Rosalba Branà, a pensare ad un nuovo intervento che ricordi l’artista, non tralasciando quanto fatto prima, ma con uno sguardo attuale. Qui l’attore ripercorre a ritroso il “filo che precedentemente era stato la mia guida, così riavvolgendo la matassa dei miei pensieri ho capito che dovevo creare una nuova strada, ovvero quella che alla fine mi sono trovato naturalmente e per certi versi, casualmente, a tracciare. Il concetto di performance pascaliana parte dal semplice assunto che egli non era un attore professionista, tuttavia, si poneva al centro dell’azione con i suoi rituali. Nella sua semplicità drammaturgica, il rito diventava essenziale in riferimento alle sue mostre”, facendo riferimento alla pratica di Pascali di attivare le proprie opere con il gesto performativo.
L’azione teatrale è ideata, composta ed eseguita da Vito Facciolla per la Fondazione Pino Pascali. Gli elementi scenografici sono ideati e realizzati da Vito Savino e Vito Facciolla V&V. Sound designer Giorgio Carofiglio.