Di segno in segno – Ilaria Gorgoni
Quarto appuntamento della rassegna di illustrazione DI SEGNO IN SEGNO, ideata e curata da Roberta Vanali per La Libreria di Via Sulis, che vede l’esposizione delle tavole di Ilaria Gorgoni (Cagliari 1984).
Comunicato stampa
Rassegna di illustrazione contemporanea
DI SEGNO IN SEGNO // Ilaria Gorgoni
Ideata e curata da Roberta Vanali per
LA LIBRERIA DI VIA SULIS
24 febbraio / 11 marzo 2018
E’ previsto per sabato 24 febbraio, alle ore 18, il quarto appuntamento della rassegna di illustrazione DI SEGNO IN SEGNO, ideata e curata da Roberta Vanali per La Libreria di Via Sulis, che vede l’esposizione delle tavole di Ilaria Gorgoni (Cagliari 1984). Dieci illustrazioni originali, accompagnate da una tiratura di stampe digitali, saranno visibili fino a domenica 11 marzo nei locali della libreria. In data da stabilire si terrà un live painting dell’artista.
Antiche depositarie di saperi tramandati verbalmente, donne sagge capaci di preparare decotti di erbe medicamentose, unguenti e amuleti. Amate e rispettate dalla popolazione, ma spesso allontanate dalla famiglia d’origine, con l’avvento dell’Inquisizione spagnola in Sardegna il loro ruolo di sacerdotesse o guaritrici si sovverte repentinamente dal 1492 quando Sancho Marin, nominato da Torquemada inquisitore del Sant’Uffizio di Cagliari, dà inizio ad uno dei periodi più oscuri e sanguinari dell’isola, dove la superstizione regna a lungo sovrana.
Demonizzate e condannate al rogo in quanto bruxias, ovvero streghe, erano donne comuni, talvolta madri di famiglia che, secondo la leggenda, avevano il potere di trasformarsi in uccelli rapaci, gatti, mosche o fumo per poter agire velocemente durante la notte e ritornare nel proprio letto indisturbate. Prendendo spunto da questa creatura leggendaria, che cambia appellativo in base alla zona (cogas, strias, surbiles), Ilaria Gorgoni si concentra sull’iconografia dei costumi della tradizione sarda, nello specifico sull’uso dei fazzoletti come copricapo. Poiché volti a rimarcare l’aspetto inquietante della bruxia, l’artista prende in esame gli abiti da lutto di Osilo e Tempio, coordinati da uno scialle plissettato che funge anche da copricapo lasciando scoperti solo gli occhi e che si allarga come ali di pipistrello, mentre i preziosi bottoni penzolano e tintinnano come i sonagli di una serpe velenosa.
“I miei disegni sono la lotta per la mia libertà. Con la speranza di portare ad una riflessione chi li cattura.” Nel subire la fascinazione per l’iconografia religiosa, per l’alchimia e il misticismo, mutuate dalla contemplazione della natura e dall’aspetto dissacrante come costante del suo percorso artistico, Ilaria Gorgoni, restituisce esseri spettrali, al di là dei confini del tempo, che mostrano artigli e occhi spenti. Algide, seducenti e misteriose, le bruxias svelano una carnalità pregna di sensualità ed erotismo che scaturisce dall’interesse dell’artista per l’anatomia umana. “Nudità ed erotismo sono il mio manifesto di libertà”. Un erotismo volto alla libertà sessuale condannata come atto impuro che è retaggio di un’educazione religiosa castrante e peccaminosa. Condizione che ha condotto alla demonizzazione operata nei confronti della donna che è anche il riflesso del suo tragico destino nel XXI secolo. Non a caso Voltaire scrive: “le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle.” (Roberta Vanali)
In Episodi di una civiltà anticlassica, Corrado Maltese e Renata Serra ipotizzano che la tendenza degli artisti sardi a rifiutare la plasticità formale per praticare “un’arte di superficie” sia la conseguenza diretta della scarsa incidenza del classicismo romano sul territorio e della persistenza dei canoni estetici orientali introdotti dai bizantini. Tendenza alla stilizzazione bidimensionale e alla geometrizzazione della forma che confluisce in maniera naturale in quella che è l’illustrazione, linguaggio espressivo che nell’isola vanta una lunga tradizione. Non a caso definito fenomeno storico da Altea e Magnani vede, infatti, un gran numero di artisti sardi impegnati già dai primi anni del Novecento nelle arti grafiche, in un periodo che coincide con una importante fase d’avvio per la ricerca di un’identità storico-locale e con la diffusione di quelle tendenze primitiviste che hanno contribuito alla rivoluzione estetico-formale in tutta Europa. Pertanto, stimolati dalle numerose pubblicazioni di periodici e riviste illustrate come il Corriere dei Piccoli, il Giornalino della Domenica o la locale Rivista Sarda che, oltre a riconoscere un’autonomia espressiva alla grafica, ne facevano il punto di riferimento per nuove prospettive professionali, Giuseppe Biasi e Filippo Figari danno avvio a quell’azione di rottura nei confronti della tradizione figurativa, attraverso un linguaggio espressivo definito Seccessione Sarda applicato alla vignetta e alla caricatura, all’illustrazione di libri, giornali e fumetti ma anche a manifesti e cartellonistica pubblicitaria fino ad arrivare all’incisione - per cui si parla di una scuola di incisione sarda - seguiti da Felice Melis Marini, Stanis Dessy, Mario Delitala, Edina Altara, Pino Melis, Tarquinio Sini, Giovanni Branca, Primo Sinopico, Ennio Zedda, Giuseppe Porcheddu, Melkiorre Melis, Mario Mossa Demurtas, Remo Branca, Anna Marongiu e Rita Thermes. Artisti al servizio dell’illustrazione che hanno contribuito a dare lustro a tutte quelle espressioni grafiche figurative, fino ad allora considerate minori nei confronti dell’arte storicizzata, alcuni dei quali anche a livello nazionale.
Muovendo da queste premesse la rassegna di illustrazione DI SEGNO IN SEGNO vuole documentare come in epoca contemporanea grafica ed illustrazione continuino a rappresentare un medium espressivo importante e d’alta qualità in perfetta continuità con quella lunga e fondamentale tradizione iniziata da oltre un secolo in cui ora rientrano anche esponenti della street art e del tatuaggio, mondi che contemplano al loro interno anche la presenza di importanti artisti contemporanei. Riscontro che l’arte contemporanea è sempre più caratterizzata da incroci culturali e dalla trasversalità e commistione dei molteplici linguaggi espressivi.
Ideata e curata da Roberta Vanali per La Libreria di via Sulis, specializzata in pubblicazioni d’arte contemporanea, la rassegna DI SEGNO IN SEGNO, senza alcuna pretesa esaustiva ma con l’obiettivo di stimolare il dibattito, vuole essere uno spaccato dell’illustrazione in Sardegna attraverso le opere di 10 autori di diversa provenienza territoriale e con differenti background di appartenenza. Giorgia Atzeni, Emanuele Boi, Andrea Casciu, Veronica Chessa, Ilaria Gorgoni, La Fille Bertha, Carolina Melis, Stefania Morgante, Daniele Serra e Kiki Skipi attraverso le rispettive cifre stilistiche distintive si misureranno con tematiche legate al territorio sardo ciascuno con 10 tavole originali, accompagnate da una tiratura di stampe digitali. Per ogni monografica, della durata di due settimane, è previsto un incontro dell’autore col pubblico per meglio riflettere e discutere sul ruolo dell’illustrazione in Sardegna in epoca contemporanea e in relazione al contesto nazionale. (r. v.)
DI SEGNO IN SEGNO: Ilaria Gorgoni
24 febbraio / 11 marzo 2018
La Libreria di via Sulis / Via Sulis 3A - Cagliari
Contatti: 070 6670281; www.lalibreriadiviasulis.com
[email protected]
Ilaria Gorgoni nasce a Cagliari nel 1984
Formazione in Grafica Pubblicitaria e Design.
Dopo un percorso lavorativo come grafica pubblicitaria abbandonato 4 anni fa si dedica allo studio del tatuaggio.
- Aprile 2009 "LoveForMySelf" Carhartt Square Cagliari (expo + live painting).
- Settembre 2009 "Mansion Oddities" expo + installazione presso la cucina industriale dello stabile Bertola Srl.
- Novembre 2009 "Imperfetto Futuro" a cura del Centro Culturale Man Ray (live painting), Lazzaretto Cagliari.
- Febbraio 2010 "Vis à Vis - Giovani artisti vs giovani collezionisti" a cura di Roberta Vanali (collettiva).
- Gennaio 2012 "Imperfetto Futuro" (live painting), Exmà Cagliari.
Maggio 2012 "Vietato l'Accesso" Palazzo Ex Poste Regie Cagliari a cura di Efisio Carbone, Stefano Raccis, Inès Richter (bipersonale con la fotografa Luna Cesari).
Marzo/Aprile 2013 “Pop Shock” ExMà Centro Comunale d'Arte e Cultura Cagliari (bipersonale con l'artista Geep per VAMP, Rassegna d'arte contemporanea) a cura di Giacomo Pisano.
Dicembre 2012/Gennaio 2013 “T racconto Cappuccetto Rosso” presso T-Hotel Cagliari, a cura di Marco Peri.
Novembre 2013 “Destino Coatto” (installazione e performance) presso la Galleria Comunale di Cagliari per SIGNAL, all'interno della rassegna “Da dove sto chiamando”.
Febbraio 2014 “Sancti Innumerabiles” a cura di Efisio Carbone presso lo Spazio InVisibile
Giugno 2016 La Matta Bestialità_progetto di Roberta Vanali co-curato con Efisio Carbone presso lo Spazio InVisibile
Agosto 2016 Cagliari Tattoo Convention
Marzo 2017 “Ego Sum / Deu Seu” (collettiva) presso Trigu-Lab Cagliari a cura di Angelo Zedda
Giugno 2017 Moscow Tattoo Convention
Luglio 2017 Tattoo Mine Convention – Carbonia
Gennaio 2018 “Via Vai Crucis” (personale sul tatuaggio) a cura di Efisio Carbone presso lo Spazio InVisibile