Diabolik

La mostra dedicata al personaggio nato nel 1962 dall’estro creativo delle sorelle Angela e Luciana Giussani, vuole raccontare al pubblico le vicende del primo fumetto nero d’Italia e svelare tutte le curiosità nascoste che riguardano la sua creazione, la sua evoluzione e la sua fortuna.
Comunicato stampa
Palazzo Pallavicini di Bologna si appresta a ospitare nelle sue sale una nuova mostra, dedicata a uno dei
fumetti italiani di maggior successo, Diabolik. Il percorso espositivo, curato dalla Dott.ssa Francesca
Bogliolo, realizzato dalla Pallavicini s.r.l. di Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci in
collaborazione con la casa editrice Astorina, dedicato al personaggio nato nel 1962 dall'estro creativo delle
sorelle Angela e Luciana Giussani, vuole raccontare al pubblico le vicende del primo fumetto nero d'Italia e
svelare tutte le curiosità nascoste che riguardano la sua creazione, la sua evoluzione e la sua fortuna.
I visitatori potranno infatti ripercorrere attraverso affascinanti tavole originali la storia di Diabolik partendo
dalla sua ideazione fino a giungere alla sua rivisitazione, passando attraverso gli aspetti più significativi della
trasformazione grafica e introspettiva del protagonista. L'esposizione racconterà la storia della
pubblicazione fin dai primordi, dal momento in cui le sorelle Giussani ebbero l'intuizione di mettere a
disposizione dei pendolari della stazione Cadorna di Milano un fumetto di piccolo formato caratterizzato da
poche vignette per pagina, la cui lettura richiedesse il tempo di un breve viaggio e il cui protagonista fosse
un astuto e inafferrabile criminale. Da allora sino ai giorni nostri, l'avventura editoriale di Diabolik ha saputo
accompagnare i lettori rinnovandosi continuamente e imponendosi come un vero e proprio cult capace di
oltrepassare i confini nazionali e i limiti temporali.
Proprio per evidenziare il fascino che il ladro mascherato esercita sul suo pubblico un'intera sala sarà
dedicata all’esposizione di tutti gli albi pubblicati dalle origini a oggi, in una sorta di narrazione visiva
ininterrotta che accompagna lo scorrere del tempo. Non mancherà una selezione delle più belle tavole
originali tratte dalle storie più celebri di Diabolik, affiancato non solo dagli indimenticabili protagonisti, la
compagna Eva Kant e l'ispettore Ginko, ma anche da altri personaggi come la duchessa Altea, la piccola
Bettina e il potente criminale King. Attraverso le vignette si riconosceranno le peculiarità dell'antieroe: la
sua inconfondibile tuta nera, le armi e gli strumenti utilizzati per i suoi colpi, sino alle maschere che
permettono a lui ed Eva di mutare le proprie sembianze. Inoltre, una collezione di modellini della sua
Jaguar E-Type sorprenderanno i visitatori svelando alcuni dei celebri trucchi per sfuggire alla polizia e
compiere misfatti rimanendo impunito. La mostra fornirà anche l'occasione per comprendere quali
procedimenti ci siano alla base della creazione di un fumetto, svelando alcune curiosità sui metodi di lavoro
del passato e del presente. Per la prima volta, inoltre, verranno esposti integralmente al pubblico i disegni
originali de “Il re del terrore”, il prezioso e raro numero 1, permettendo di apprezzarne la struttura e gli
aspetti singolari che dal novembre del 1962 non cessano di affascinare appassionati e collezionisti. Uno
sguardo speciale sulla figura di Diabolik vedrà la sua interpretazione artistica da parte di chi ha saputo
osservarlo aldilà del fumetto come vero e proprio soggetto carico di fascinazione: saranno esposte in
mostra alcune opere uniche a lui dedicate, capaci di portarne alla ribalta la potenza comunicativa che lo ha
reso e lo rende ancora oggi testimonial di campagne sociali significative. Il percorso si completerà con una
sala multimediale dove si avrà la possibilità di addentrarsi tra i meandri dell'astuzia criminale e di
immergersi tra le atmosfere cariche di tensione che si ritrovano tra le pagine del fumetto.
DIABOLIK
Nel novembre del 1962 nelle edicole milanesi occhieggia un nuovo fumetto: si intitola Diabolik, si proclama
il Re del Terrore e ha un formato diverso dai soliti fumetti. Le storie di questo “fumetto del brivido” sono
firmate da A. e L. Giussani. Antonio e Ludovico, Andrea e Luca? No: Angela e Luciana. Nonostante gli anni
Sessanta stiano portando a una nuova indipendenza, per due donne della “Milano bene” è reputato ancora
sconveniente scrivere storie per adulti nelle quali il protagonista è un cattivo, diabolico criminale che riesce
sempre a scappare alla legge e, come se non bastasse vive, more uxorio, con la sua bionda compagna di
avventure. E sicuramente il grande successo che ben presto investe questo fumetto “nero”, ancora oggi tra i
più venduti sul mercato italiano, sta proprio nella personalità delle sue autrici: due donne belle, colte,
spiritose e inquiete che non inventano "solo" una serie, ma un modo tutto loro di fare fumetto, di pensarlo,
di scriverlo, di gestirlo, di viverlo.
LE SORELLE GIUSSANI
Angela (nata a Milano, il 10 giugno del 1922) ha il carattere forte è estroversa e ribelle. Passa con
disinvoltura da una serata di gala, in abito da sera, alla guida di un aeroplano. Già, perché negli anni
Cinquanta, quando le poche donne che guidano un'automobile sono guardate con curiosità e sospetto,
Angela ha addirittura il brevetto di pilota d'aereo. E non solo, è una donna sportiva: va a cavallo, scia,
pratica svariati sport, guida un'auto (sua). Ma soprattutto lavora sodo. All'inizio come modella per la moda
e la pubblicità, poi come giornalista e redattrice. A ventisette anni sposa l'editore Gino Sansoni: un tipo
pieno di idee che ha il coraggio e la sfacciataggine di mandarle in stampa tutte. Al fianco di un personaggio
tanto dinamico, Angela sembrerebbe destinata a restare in ombra, e invece riuscirà addirittura a
surclassarlo. Luciana (nata a Milano, il 19 aprile del 1928), sorella minore, si avvicina al mondo dell'editoria
qualche anno dopo. Apparentemente più razionale e concreta, all'inizio sembra destinata a una tranquilla
carriera di impiegata. Dopo il diploma alla "scuola tedesca", trova un buon posto di lavoro presso la Folletto
(la nota fabbrica di aspirapolvere). Nell'Italia del dopoguerra, un impiego fisso e ben retribuito è
l'ambizione di una vita. Per Luciana, invece, è solo una fase di transizione. Perché lei non si accontenta di
stare a guardare le prime avventure editoriali della sorella. E Angela sente il bisogno di coinvolgere Luciana,
la cui collaborazione con la Astoria di Sansoni diventa sempre meno "esterna". Finché quella casa editrice
non diventa troppo piccola per le due Giussani, che vogliono qualcosa di più. Qualcosa di tutto loro. Così
Angela si licenzia a con la liquidazione apre, nel 1960, la sua casa editrice: l’Astorina.
Pallavicini Srl dal 2017 organizza, cura e ospita all’interno di Palazzo Pallavicini mostre di Artisti di levatura
internazionale, con uno sguardo attento al patrimonio artistico italiano, dalla fotografia all’arte moderna e
contemporanea.