Dialogo. Azab nelle sale della Gipsoteca Giulio Monteverde di Bistagno
La Gipsoteca Giulio Monteverde di Bistagno (AL) organizza un DIALOGO tra la sua collezione permanente e l’arte contemporanea, fissandone i contenuti e le immagini in forma di catalogo.
Comunicato stampa
La Gipsoteca Giulio Monteverde di Bistagno (AL) organizza un DIALOGO tra la sua collezione permanente e l'arte contemporanea, fissandone i contenuti e le immagini in forma di catalogo.
Il DIALOGO - ampliando la proposta espositiva della Via del Sale che quest'anno, alla sua 10a edizione, ha portato in 10 luoghi della Valle Bormida 10 installazioni d'arte contemporanea - si svolge tra i modelli in gesso dello scultore ottocentesco Giulio Monteverde e le videoinstallazioni, i frame e le fotografie di AZAB (acronimo dietro cui si celano le artiste torinesi Alessia Zuccarello e Alessandra Barilla).
AZAB, con il proprio lavoro, esprime l’esigenza di relazionarsi, facendo prima di tutto relazionare diversi ambiti artistici come la videoarte, la danza e la musica: capita quindi – come scrive il curatore Marco Enrico Giacomelli – che "la danzatrice assuma le vesti della regista, mentre la videoartista performa; capita che l’una racconti e l’altra coreografi. Per dar vita a un processo di indagine interiore dal titolo Finalmente non sono qualcuno".
Le "interazioni viventi" dei corpi delle due artiste - continua Giacomelli - riescono a "restituire sangue e polpa, vita e animalità, anche alle figure congelate di Monteverde" intessendo "senza alcuna forzatura" un dialogo "proficuo per lui e per loro, per AZAB e per Monteverde, e per le loro rispettive opere".
Per la Gipsoteca di Bistagno si tratta della terza edizione di un progetto espositivo a cadenza annuale, con cui si intende dare una scossa di vitalità alle valenze storico-artistiche del museo, partendo dal presupposto che il patrimonio culturale – oltre alla messa in atto delle necessarie azioni di studio e ricerca rivolte al “passato” - necessita di specifiche attenzioni per renderlo fruibile adeguatamente al “presente”, di scelte capaci di attualizzarlo e attribuirgli significati nel quotidiano, di chiavi narrative e interpretative sempre rinnovate, di forze che possano stimolare creatività e processi partecipativi e identitari.