Dialogo sulla Misericordia dal Seicento all’Ottocento
In occasione del Giubileo straordinario di Papa Francesco “Misericordiae Vultus”, continua l’impegno del Pio Sodalizio dei Piceni con l’Arte: in mostra undici capolavori dall’Ermitage di San Pietroburgo e altrettanti da collezioni italiane.
Comunicato stampa
Giovedì 12 Maggio 2016, alle ore 19.30, presso il Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, verrà inaugurata la Mostra “Dialogo sulla Misericordia. Dal Seicento all’ Ottocento” frutto della collaborazione tra il Pio Sodalizio dei Piceni, Il Cigno GG Edizioni di Roma e Il Museo Statale dell' Ermitage di San Pietroburgo. Interverranno Giovanni Castellucci, Presidente del Pio Sodalizio dei Piceni, Franco Gabrielli, Prefetto di Roma, Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, Lorenzo Zichichi de Il Cigno Edizioni ed i curatori Sergei O. Androsov, del Museo dell’Ermitage e Paolo Serafini, dell’ Università La Sapienza di Roma.
Continua l’impegno del Pio Sodalizio dei Piceni in occasione del “Giubileo della Misericordia” indetto per l’anno 2016 da Papa Francesco, con una mostra di respiro internazionale e che vede, dopo il successo di “Via Lauretana, via della Misericordia”, approdare nei Musei di San Salvatore in Lauro ben undici capolavori provenienti dal Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Del resto, non è la prima volta che la proficua collaborazione tra la Fondazione del Pio Sodalizio, Il Cigno Edizioni e il Museo dell' Ermitage porta a Roma celebri capolavori della storia dell’arte: si veda la straordinaria mostra del 2008 “Visioni del Grand Tour dall’Ermitage (1640-1880). Paesaggi e gente d’Italia nelle Collezioni Russe”.
Il titolo di questa nuova mostra, “Dialogo sulla Misericordia dal Seicento all’ Ottocento”, racchiude in sé tutti gli elementi dell’esposizione ed è il primo grande evento internazionale che coniuga l’arte con il Giubileo della Misericordia: si tratta di un vero e proprio dialogo tra i quadri di provenienza russa e i capolavori provenienti da collezioni private italiane, racchiusi in un arco temporale che va dal Seicento europeo al grande Ottocento italiano. I curatori, Androsov e Serafini, hanno voluto porre l’accento sulla continuità – dai celebri quadri degli antichi maestri alle opere dell'Ottocento italiano – nell’affrontare temi religiosi, mistici, storici e sociali.
Tra i capolavori esposti si ricordano La Deposizione di Pieter Paul Rubens, l’Annunciazione di Anton Raphael Mengs, l’Incredulità di San Tommaso di Anthonis Van Dyck, il Martirio di Santo Stefano di Pietro da Cortona, Il Cristo tentato di Domenico Morelli (mai più visto dalla Biennale del 1901), Le Due Madri di Luigi Nono (esposto per la prima volta in questa occasione dal 1886) ed i Musici santimbanchi di Antonio Mancini.
Per l’occasione il catalogo della mostra è edito da Il Cigno GG Edizioni di Roma.