Diana Dorizzi – Camminare l’orizzonte finestre
Questa mostra, la quarta di quattro realizzate in spazi diversi, fa capo come le altre al proposito di “camminare l’orizzonte” entrando negli spazi, vivendone la particolarità dell’aria.
Comunicato stampa
CAMMINARE L’ORIZZONTE, FINESTRE
Prospettiva di profondità
Un progetto di Susanna Baumgartner e Ermanno Cristini
Susanna Baumgartner, Cesare Biratoni, Ermanno Cristini, Michele Guido, Silvia Listorti, Piritta Marikainen
Casa-studio di Diana Dorizzi, Borgo di Santa Maria del Monte, Sacro Monte di Varese (Sito Unesco)
Sabato 16 luglio 2022 dalle 14 alle 18
Ci sono spazi che sono “disegnati” da una finestra, ovvero il loro carattere dipende da un protagonismo della finestra tale per cui l’apertura verso l’esterno attribuisce il sapore a quell’interno, facendone un unicum, o un orizzonte specifico.
Questa mostra, la quarta di quattro realizzate in spazi diversi, fa capo come le altre al proposito di “camminare l’orizzonte” entrando negli spazi, vivendone la particolarità dell’aria o, se si preferisce, il “paesaggio” che in ogni spazio si genera per via delle sue specifiche caratteristiche.
La casa/studio di Diana Dorizzi ha il proprio focus in una finestra che, aprendosi, rivela una “prospettiva di profondità”. Dice Diana: “La vista da questa finestra (a differenza della finestra in generale) porta a uno spazio distante, un paesaggio disteso di fronte a noi che contiene il cielo intero, con il suo ciclo del sole, e la linea dell’orizzonte”. Un movimento continuo che prende corpo di volta in volta nella costruzione geometrica della finestra. Vien da pensare alla Costruzione legittima albertiana in cui l’infinito si dispiega in modo quasi inversamente proporzionale alla costruzione dell’”ordine”. È una dialettica di movimenti contrapposti, in fondo analoga al processo stesso del vedere quando si emancipa dalla sua dimensione strumentale per diventare visione.
È forse per questo che Marcel Duchamp apre la sua finestra chiudendola. Fresh Widow infatti è un dispositivo atto a trasformare il voyeurismo del vedere in contemplazione-conoscenza, come notava Octavio Paz.
Dunque spalancare la finestra all’aprirsi del paesaggio ha a che fare in qualche modo con un trattenersi per trattenere; un atto quasi di disobbedienza civile in una società dell’ipervisione. Ed è la ragione per cui quest’ultima tappa del nostro progetto la dedichiamo a Henry David Thoreau, nato non proprio lo stesso giorno, ma, come si dice, in prossimità, ovvero il 12 luglio 1817.
“12 luglio
[...] . Ci sono volte in cui si riesce a vedere per una iarda o anche di più all’interno di una crepa sotto una roccia, verso la fonte di una sorgente in una collina, e si vede bene l’acqua che fuoriesce, fresca e copiosa, con un mormorio incessante. Quando fa caldo, esistono ben poche cose che rinfrescano di più, anche solo guardandole.”
(Henry David Thoreau, Diari 1856-1861, Ortica editrice, Aprilia LT 2021)
PER RAGGIUNGERE IL BORGO DI SANTA MARIA DEL MONTE E LA CASA-STUDIO DI DIANA DORIZZI
In auto:
- È sconsigliato salire al Sacromonte direttamente con la propria auto perchè è difficile parcheggiare.
- Meglio parcheggiare a Varese in Piazzale De Gasperi (Stadio di Varese) e prendere la navetta gratuita (autobus arancione con indicato Sacromonte) i cui orari sono visibili cliccando qui.
In treno:
- Autobus linea C direzione Sacromonte fermata al capolinea Piazzale Ludovico Pogliaghi.
Dove:
- La casa-Studio di Diana Dorizzi è nel cuore del borgo ed è raggiungibile seguendo la mappa allegata, visibile cliccando qui. (Il navigatore si perde) e si trova passando nel tunnel sotto il campanile in via Cardinale Federico 9.
- Eventuali recapiti telefonici per chi si perdesse: 3358051151; 3408077950; 3356953928.