Dicò – Combustions

Informazioni Evento

Luogo
SIMON BART GALLERY
Poltu Quatu - 07021, Arzachena (OT), Poltu Quatu, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra è visitabile tutti i giorni, dal 29 Luglio al 14 Agosto 2017.
Orari d’apertura: 18:00/00:00

Vernissage
29/07/2017

ore 19.30

Generi
arte contemporanea, personale

SimonBart Gallery continua con la mostra Combustions, antologica dedicata all’artista Dicò e proveniente dal Complesso del Vittoriano di Roma.

Comunicato stampa

La stagione espositiva 2017 della SimonBart Gallery continua con la mostra Combustions, antologica dedicata all’artista Dicò e proveniente dal Complesso del Vittoriano di Roma.

L’importante nucleo di lavori, che sintetizza il percorso fatto fin qui dell’artista pop romano, sarà presentato nelle due sedi estive della galleria, a Poltu Quatu e Porto Cervo, con due distinti eventi inaugurativi in collaborazione con Grand Hotel Poltu Quatu e Rolls-Royce Motorcars.

Dicò, uno dei nomi più interessanti dell’attuale scena pop italiana, eredita motivi e stilemi propri del linguaggio artistico della tradizione pop britannica ed americana ma, come accadde per gli esponenti di Piazza del Popolo degli anni Sessanta, non si limita ad accogliere passivamente la moda americana, reinterpretandola alla luce di un linguaggio del tutto originale, molte volte ideando nuove tecniche realizzative.

Le sue opere, realizzate su tavola, sono una sapiente commistione di resine, materiali industriali, sovrapposizioni materiche, combustioni e corrosioni. I suoi volti, caratterizzati da notevole capacità espressiva, affascinano ed emozionano allo stesso tempo. Tuttavia la caratteristica che li rende davvero unici e irripetibili è senz’altro la plasticità scultorea, dovuta al potere del fuoco: la fiamma infatti sostituisce il pennello e, guidata dalla mano sapiente dell’artista, plasma, modella, buca e squarcia la lastra in plexiglass che contorna la superficie delle opere, mentre il neon conferisce ai volti un incredibile e sorprendente potere comunicativo, che esalta simboli e forme.

“In fondo Dicò, grafico di provenienza, non fa né il Burri redivivo, né l’erede della Pop Art, anche se entrambe le esperienze, lo hanno ampiamente ispirato” spiega Vittorio Sgarbi nel suo testo critico in catalogo “facendo da presupposto anche ad altri riferimenti, quali, per esempio, la Street Art”. Ed è proprio in questa sapiente e spontanea commistione di diversi linguaggi e riferimenti, a volte anche antitetici tra loro, che è ravvisabile il talento di Dicò: un talento di tipo compositivo, volto a dissacrare il mito del Pop.

“Quello che Dicò persegue - sottolinea Sgarbi - è piuttosto il controllo del deterioramento, che si configura come una tecnica a parte, la più sofisticata fra quelle a sua disposizione, in grado di purificare il manufatto di partenza quanto basta, rigenerandolo, senza annullarlo o sconvolgerlo irreparabilmente. Ciò, da una parte, rivela una concezione pragmatica dell’arte, per cui quello che conta è l’oggetto che riesci a elaborare, non ciò che agiti attorno ad esso, dall’altra conferisce all’atto della bruciatura una connotazione che, pur esente da afflato mistico, è comunque di natura immateriale, di spiritualità aggiunta, sovrapposta, verrebbe da dire, aumentata, trasferendo nell’oggetto, così modificato, un’impronta indissolubile della propria personalità.”

Dicò

Artista romano classe 1964, Enrico Di Nicolantonio è sin da giovanissimo affascinato dal mondo dell’arte contemporanea e appassionato di cinema italo-americano. Frequenta l’istituto d’arte di Via di Ripetta a Roma e matura le sue prime esperienze negli studi e laboratori di artisti e artigiani, offrendo in cambio servizi a bottega.
Vive tra l’Italia e l’America e grazie alla sua personalità curiosa e poliedrica riesce a cogliere, interpretare e rielaborare stimoli e linguaggi espressivi appartenenti a culture profondamente diverse. Scopre intanto le nuove possibilità della comunicazione pubblicitaria e si dedica con successo alla grafica di prodotto, esperienza questa che si rivelerà preziosissima per le soluzioni estetiche maturate in seguito. In maniera del tutto spontanea individua negli echi pop alla Warhol e nelle famose combustioni materiche di Alberto Burri la chiave del proprio linguaggio. Tuttavia, le sue esecuzioni acquistano una loro personale ed innovativa dimensione, mai banale, grazie all’originalità compositiva e alla forza espressiva data dalla commistione di elementi diversi.
Nel 2012 Dicò inizia un’importante collaborazione con la Ca’ d’oro di Roma e Miami, a seguito del grande successo riscosso con la presentazione dell’opera Il Diamante di Marilyn, in occasione della mostra per i 50 anni dalla scomparsa della diva americana. Seguono numerosi eventi ed esposizioni presso prestigiose location, come il museo d’arte contemporanea Macro di Testaccio, il museo Crocetti, l’Auditorium della Conciliazione, la Ca’ d’oro di Piazza di Spagna, la Galleria Bosi.
Dal 2015 l’artista viene invitato dall’Ambasciata Italiana di Montecarlo ad esporre nel Principato per due anni consecutivi in occasione de Il mese della Cultura e sue opere saranno successivamente collocate all’interno della Barclays Bank.
I suoi lavori sono ormai nelle collezioni private di esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo, della finanza e dello sport, sia italiano che internazionale.
La mostra antologica Combustioni, al Complesso del Vittoriano di Roma, riassume il percorso fatto sin qui da Dicò e ne costituisce al tempo stesso un ulteriore lancio in vista di nuovi appuntamenti espositivi e nuove realizzazioni artistiche.