Diego Soldà – Without tricks
Come in un automatismo, Soldà aggiunge materia che il tempo sedimenta e spesso sottrae, favorendo un esito sorprendente in cui il bianco assoluto di partenza, coincidente con un certo rigoroso geometrismo spinge l’occhio inevitabilmente verso un “centro” intriso di colore e come accade in fotografia, chiude l’ob- biettivo per focalizzare il particolare che inevitabilmente risulta essere: attrattivo-misterioso-intrigante.
Comunicato stampa
Diego Soldà, concentrico tra forma e materia.
Apre al colore come chiave di lettura del suo lavoro.
Tanto, che nell’osservazione fenomenologica del suo operare, possiamo utilizzare la definizione triadica hegeliana di tesi-antitesi-sintesi.
Il suo procedere è infatti quello dell’artigiano in natura che crea il suo prodotto dalla manipolazione di vari materiali (polimaterismo) ma che affida alla temporalità e al caso l’esito del suo fare.
Il tempo, come costante che lavora nello spazio chiuso dell’opera e nella sua ciclicità aggiunge variabili che ne determinano la riuscita.
Come in un automatismo, Soldà aggiunge materia che il tempo sedimenta e spesso sottrae, favorendo un esito sorprendente in cui il bianco assoluto di partenza, coincidente con un certo rigoroso geometrismo spinge l’occhio inevitabilmente verso un “centro” intriso di colore e come accade in fotografia, chiude l’ob- biettivo per focalizzare il particolare che inevitabilmente risulta essere: attrattivo-misterioso-intrigante. L’acromia di partenza è superata quindi dal vitalismo cromatico che si evidenzia in seguito ad una sorta di stato caotico e magmatico, di cui nessuno conosce il procedere, una casualità “voluta” che conduce alla definizione di una materia che vive bi e tridimensionalmente e che va a configurare valori tattili come va- lori decorativi (Berenson) attraverso la sua sensorialità.
Mentre nella sua indagine provoca un’evoluzione formale, in senso astratto dove il realismo che ne deriva
è fortuito.
Diego Soldà è nato in Arzignano-Italia nel 1981. Vive e lavora in Italia.
(Testo critico - Fortino editions - Galleria Arrivada)