Dino Pedriali – Pier Paolo Pasolini
Davanti al suo obiettivo sono passati sia ragazzi di vita che grandi personaggi come Segal, Giacomo Manzù, Giorgio De Chirico, Federico Zeri, Marcel Carné, Rama, Alberto Moravia, Federico Fellini,Rudolf Nurejev, Andy Warhol, Man Ray, e Pier Paolo Pasolini, quest’ultimo fotografato nella sua casa di Chia nel 1975 per il libro Petrolio.
Comunicato stampa
Nel giorno più difficile ma anche più importante di questi tre anni di autogoverno del Teatro Valle Bene Comune, il 5 Agosto, un grande fotografo: Dino Pedriali ci ha voluto regalare una mostra delle sue foto.
Ci sembra superfluo commentare il perchè della presenza “nuda” di Pasolini in questo Teatro, in questa lotta, in queste giornate. Vogliamo condividere con la città la bellezza di questi scatti, nella convinzione che ci aiuteranno a pensare meglio.
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“Dino le ultime foto voglio che siano a commento di questo
nuovo romanzo totale che sto scrivendo...
Dino farà rumore questo lavoro, farò nomi e cognomi,
è il mio con-tributo al vero”
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Dino Pedriali (Roma, 1950) è un fotografo italiano; attualmente vive e lavora a Roma.
Davanti al suo obiettivo sono passati sia ragazzi di vita che grandi personaggi come Segal, Giacomo Manzù, Giorgio De Chirico, Federico Zeri, Marcel Carné, Rama, Alberto Moravia, Federico Fellini,Rudolf Nurejev, Andy Warhol, Man Ray, e Pier Paolo Pasolini, quest’ultimo fotografato nella sua casa di Chia nel 1975 per il libro Petrolio poco tempo prima del suo tragico assassinio, avvenuto il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia.
Nel 2004, in occasione della retrospettiva “Nudi e Ritratti – Fotografie dal 1974/2003″, il critico d’arte Peter Weiermair definì Pedriali come il “Caravaggio della fotografia del Novecento”, riferendosi in particolare al genere del nudo. Scrisse infatti: «Come Caravaggio prendeva i suoi modelli dalla strada e li nobilitava nei suoi quadri, ostentando la loro bellezza lasciva in vesti mitologiche o bibliche (giovani amori o apostoli senescenti!), e strappando loro i vestiti dal corpo, così anche Pedriali spoglia i suoi modelli proletari mostrandone la forza, l’orgoglio, la muta coscienza di sé.»