Distopie – Dario Agrimi / Dario Carratta

  • 26 CC

Informazioni Evento

Luogo
26 CC
Via Castruccio Castracane 28, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lun. - ven 10-13 | sab 10-20 o su appuntamento

Vernissage
15/11/2012

ore 18.30

Artisti
Dario Agrimi, Dario Carratta
Curatori
Roberto D’Onorio
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Glory All inaugura la sua programmazione invernale all’interno di 26cc, in via Castruccio Castracane, dando luogo alla seconda edizione di Distopie. Societa’ fragile.

Comunicato stampa

DISTOPIE, Società fragile

un progetto di Glory All
a cura di Roberto D’Onorio
aristi in mostra: Dario Agrimi | Dario Carratta
In mostra dal 15 novembre al 15 dicembre 2012

Glory All inaugura la sua programmazione invernale all’interno di 26cc, in via Castruccio Castracane, dando luogo alla seconda edizione di Distopie. Societa’ fragile. Il progetto nasce a gennaio 2012 negli spazi della Galleria 291est di S. Lorenzo a cura di Roberto D’Onorio, con l’intento di istituire appuntamenti itineranti avvalendosi della partecipazione di artisti che, con il loro intervento, indagano e rappresentano il luogo comune svelandone la natura distopica: situazioni definite come momenti nei quali è l’ambiente a modellare l’individuo. con l’intento di istituire appuntamenti itineranti con la partecipazione di artisti che, con il loro intervento, indagano e rappresentano il luogo comune svelandone la natura distopica: situazioni definite come momenti nei quali è l’ambiente a modellare l’individuo.

La mostra Distopie, società fragile è un’opera di avvertimento o satirica che inasprisce le tendenze del presente sino a ipotizzarne conclusioni apocalittiche. L’invito degli artisti è quello di mantenere un approccio critico con la società che ci circonda. “È questo il vero spirito dell’autore distopico, esasperare rituali comuni, insegnandoci ad avere più attenzione, a non essere pessimisti, a non
ripiegarci in noi stessi, ponendoci davanti la possibilità più orribile.”

Con l’utopia, nata dalle promesse del Capitalismo, rafforzata dal boom economico degli anni sessanta e settanta, inizia anche la consapevolezza dell’errore ciclico che sostituisce al sogno l’incubo della peggiore società possibile.
In questo scenario critico l’organizzazione della vita quotidiana, il complesso dell’estetica, dei sentimenti e dei costumi reagiscono smascherando la perversione strutturale dell’esistenza che stiamo conducendo.

Le installazioni scultoree di Dario Agrimi e le tele di Dario Carratta sono permeate di questa consapevolezza. I rapporti complessi e più ampi che regolano una società in crisi sono qui descritte in tendenze esistenti ed esaminate nelle loro ultime conseguenze. Il lavori dei due artisti pugliesi agiscono nello spazio quali dispositivi volti a mostrare la corruzione del comportamento affettivo degli individui, divenendo vero e proprio studio degli effetti della cultura ambientale sulla società.