Dmitry Gutov – Chaotic Notes
Alla sua terza mostra negli spazi della galleria, Dmitry Gutov (Mosca, 1960) presenta il progetto “Chaotic Notes”. Artista e filosofo, Gutov è da tempo impegnato nel dibattito sul rapporto tra arte e pensiero contemporaneo.
Comunicato stampa
Il 19 settembre 2013, in occasione del weekend per l'arte contemporanea organizzato da STARTMILANO, la Galleria Nina Due inaugura una nuova mostra dell'artista Dmitry Gutov.
Alla sua terza mostra negli spazi della galleria, Dmitry Gutov (Mosca, 1960) presenta il progetto “Chaotic Notes”.
Artista e filosofo, Gutov è da tempo impegnato nel dibattito sul rapporto tra arte e pensiero contemporaneo. Nella sua opera vi sono due grandi nuclei di interesse: la calligrafia e il pensiero. Il suo percorso si sviluppa alla ricerca dei punti di intersezione tra il segno e la riflessione, la linea e l’intuizione. In alcune delle sue opere, sia tele che sculture, Gutov copia i manoscritti o i bozzetti preparatori di alcuni grandi autori, come Rembrandt, Pushkin, Marx o il noto artista giapponese Hirakushi Denchu, per cercare nella loro grafia e nel loro tratto lo sforzo creativo che fa nascere l'opera di genio. Gli interessa la scrittura come segno, con le sue incertezze e ripensamenti, la cancellatura come prodotto di scarto, di risulta, da cui traspare il tortuoso percorso del pensiero per arrivare all’idea veramente nuova.
La mostra “Chaotic Notes” è composta da una serie di sculture in metallo, fotografie e un video. Gutov esplora la periferia di Mosca, con i suoi grandi parchi inabitati, gli steccati fatti di fili spinati, materassi abbandonati, pezzi corrosi di lamiera, osservando come la natura abbozzi su di essi annotazioni, appunti, disegni alla ricerca del paesaggio ideale. C'è sempre una forte continuità tra l'opera della natura e quella dell'uomo, anche negli spazi più inaspettati. L'artista ne riproduce i movimenti, le forme, quelle che per lui hanno “una certa somiglianza con la scrittura dei manoscritti, con la calligrafia, con i tratti di un disegno a penna...” (D. Gutov). Il segno che cavi elettrici, assi, reti metalliche e rami del bosco lasciano sulla neve e nello spazio si trasforma nel segno artistico e vitale del frammento scultoreo o della pagina manoscritta di un grande artista, che Gutov riproduce, tridimensionale, nei suoi lavori in metallo.
L'opera di Gutov non conosce barriere culturali, viene ispirata dalla polarità che si instaura tra segno e pensiero in Occidente come in Oriente, in Europa o in Giappone. Così come nella calligrafia giapponese sulla carta viene tracciato, attraverso la scrittura, un percorso che ha origine nell'interiorità del calligrafo, così nelle sculture di Gutov la composizione è il risultato di rapporti proporzionali, ritmo ed equilibrio tra pieni e vuoti del tratto, è una sorta di sismografo del pensiero e della vita dell'animo umano.
Recentemente le sue opere sono state esposte al Guggenheim (New York, Bilbao), Castello di Rivoli (Torino), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Musée du Louvre (Parigi), Garage Center for Contemporary Culture (Mosca), Biennale d’Arte (Venezia), Documenta (Kassel), MMOMA (Mosca), PAC (Milano).