Domenico Baccarini – Sensazioni dell’anima
Nell’ambito di DOC – Centro di Documentazione Arti Moderne e Contemporanee in Romagna – sarà in mostra a Palazzo Sersanti una straordinaria scultura di Domenico Baccarini: “Sensazioni dell’anima”. Il capolavoro dell’artista faentino è stato appena acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.
Comunicato stampa
A Imola, a tre mesi dalla sua presentazione alla stampa, il DOC-Centro di Documentazione Arti Moderne e Contemporanee in Romagna, espone, nell’ambito del progetto “IL DOC presenta l’opera”, la scultura “Sensazioni dell’anima” di Domenico Baccarini.
Considerata fra le opere scultoree più significative dell’autore, tanto per la sua esecuzione quanto per il tema lungamente coltivato dall’artista faentino Domenico Baccarini, esposta nella grande mostra sul Liberty di Forlì qualche anno fa, la magnifica composizione è di grande bellezza.
I riferimenti evidenti a Simbolismo, Verismo e Liberty collocano la statua, eseguita da Baccarini nel 1903, al principio dell’importante stagione artistica Romagnola di cui fece parte il “Cenacolo baccariniano”, stagione alla quale il DOC rivolge la sua attenzione. Pensato come Centro di documentazione utile allo studio, all’approfondimento e alla promozione delle arti romagnole di questi ultimi cento anni, il DOC ha fra i sui obiettivi anche quello di perseguire una politica di acquisizioni di opere inerenti all’argomento di interesse.
È il primo importante acquisto tramite il DOC, infatti, che va ad arricchire le Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e dal 13 maggio al 12 giugno l’opera sarà messa in mostra negli spazi del Centro Polivalente Gianni Isola a Palazzo Sersanti, dove alla scultura è stata riservata una Sala e un allestimento particolarmente suggestivo studiato appositamente per risaltarne la bellezza.
Pittore in erba, scomparso a 36 anni, considerato uno degli artisti più rappresentativi del Novecento, Domenico Baccarini rivelò un talento precoce e onnivoro per molte forme d’arte, grafica, pittura, ceramica, scultura e, per motivi contingenti, anche con la ceramica.
La sua breve e intensa vita è stata di riferimento per i coetanei compagni di studio faentini poi accomunati sotto il titolo di “Cenacolo baccariniano”: Ercole Drei, Domenico Rambelli, Francesco Nonni, Giovanni Guerrini e Giuseppe Ugonia, tra gli altri. Formatosi alla Scuola di Arti e Mestieri di Faenza, Baccarini si iscrive nel 1900 all'Accademia di Belle Arti di Firenze dove conosce Raoul dal Molin Ferenzona, Giovanni Prini, Giovanni Costetti, Pellizza da Volpedo e Lorenzo Viani.
Nel 1905 partecipò alla Biennale di Venezia e nel 1906 all'Esposizione Internazionale di Milano per l'apertura del Sempione. Apprezzato da Vittorio Pica e conosce lo scrittore Antonio Beltramelli del quale illustrerà varie opere. Dopo vari e vani tentativi di ottenere un sussidio o un incarico che lo sollevasse da una condizione di vita oltremodo precaria, Baccarini si dedicò alla ceramica presso le Fabbriche Riunite di Ceramiche di Faenza.