Domenico D’Oora – Emerging in color field
La PoliArt Contemporary è lieta di presentare Emerging in color field, esposizione dedicata alle opere recenti di Domenico D’Oora. È un allestimento di circa venti particolarissimi monocromi, in cui la pittura emerge sporgendosi dalle pareti, come in intervalli cromatici risonanti dal silenzio.
Comunicato stampa
La PoliArt Contemporary è lieta di presentare Emerging in color field, esposizione dedicata alle opere recenti di Domenico D’Oora. È un allestimento di circa venti particolarissimi monocromi, in cui la pittura emerge sporgendosi dalle pareti, come in intervalli cromatici risonanti dal silenzio.
Quelle di D’Oora sono opere dallo spesso pigmento, risultato di una “materica” segreta, in cui l’alchemico colore si mostra come strato affiorante di una profonda geologia. È negli spessi tagli, nelle faglie, che si producono gli aggetti che rendono queste pitture oggetti, isole significanti nel mare grande dell’arte contemporanea. Ciò che in questa pittura affiora: l’impossibile immobilità di un moto ondoso, le striature rattenute, l’infinitesima porosità del profondo, e il difetto – calcolato o involontario - in cui il presente vivo accade, sono i segni in cui l’attenzione àncora il nostro stesso passare.
Per questo motivo ogni mostra di D’Oora, ogni allestimento, va visitato come un arcipelago temporaneo, caduco come una musica ascoltata per la prima volta, eppure destinata a lasciare una mappa mentale, quasi un ritornello da canticchiare altrove, ancora.
Perché le opere di D’Oora sono rocce incastonate nel tempo, pietre arenarie in cui la sabbia che nei millenni è andata sedimentandosi per accumulazione di strati, ora diventa legno e talvolta plexiglass, in cui si scandisce il ritmo profondo di questa pittura.
Ecco che questi strati di materiali, lignei e plastici, possono indicare persino il sedimentarsi di una cultura visiva, attraverso secoli che stratificano i presenti.
Qui D’Oora interviene con il movimento ondulatorio del colore, meticolosamente preparato in quasi alchemici calcoli cromatici, riposti tra i segreti dell’artista. La sua tipica timbrica impura, in cui risuonano complementari, viene a sovrapporsi agli stati degli anni, affinché l’infinito calibrarsi della pittura divenga storia.
Saranno opere quiete e silenti quelle di D’Oora, ma al contempo ferme tra i flutti della caducità, narrative come fu narrativo il canto di un aedo: le opere di D’Oora sono spazi aperti sul silenzio, sono spazi aperti sul tempo.
Nel vastissimo panorama del monocromo, che dagli anni Sessanta ha attraversato l’arte contemporanea internazionale, questa ricerca può definirsi a pieno diritto anticlassica. Come ha potuto esserlo Parmigianino nella pittura del Cinquecento, Domenico D’Oora è una sorta di manierista in questo vasto cromatico campo (color field), in cui il monocromo sfugge ai paludamenti di troppi vacui spiritualismi, per trovare nella prodigiosa alchimia che trasforma la pittura in oggetto e l’oggetto in pittura, un luogo contemplativo in cui fondere il tempo che passa con il tempo che ci resta.
Domenico D’Oora è nato nel 1953 a Londra, nel 1976 si laurea in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera con Guido Ballo, al contempo segue Filosofia Teoretica di M. Paci, all’Università Statale a Milano. Vive in Italia sul Lago Maggiore. Ha tenuto oltre 40 mostre personali in Italia e all’estero, intenso il suo rapporto con gallerie e spazi svizzeri tra cui la Lazertis Galerie di Zurigo dove ha tenuto le mostre personali Absolute Farbe, nel 2008 e Painting Now, nel 2012 e partecipato a collettive come Bonfanti Castellani Dorazio D'Oora Di Robilant, werke auf papier, e successivamente a Italienische Kunst von 1965- Capogrossi Dorazio D’Oora Matino. Sempre in Svizzera alla Folini Arte Contemporanea di Chiasso ha tenuto le personali Opere, curata da C. Cerritelli (2005), e Painting Now, curata da M. Meneguzzo (2012), è presente a Bonalumi Castellani Melotti Perilli D’Oora, (2002).
Preminente la sua collaborazione con la Galerie Appel di Frankfurt am Main dove tiene nel 2009 la mostra personale Absolute Farbe presentata da Martin Engler curatore della collezione di Arte Contemporanea dello Städel-Museum di Frankfurt a. M., successivamente tiene la personale Neue Bilder (2012). Sempre con la Galerie Appel nel 2011 è a ArteFiera Bologna con una personale e box di opere di Max Cole, A. Gilberg, K. Gonschior, M. Hafif, J. Zeniuk, con la Galerie Appel sarà ancora presente a Bologna e, dal 2011, a ArtKarlsruhe, nel 2015 è al Kunstverein di Bad Nauheim.
Sempre a Frankfurt a. M.è stato presente dal 2005 alla Frankfurter Westend Galerie in varie mostre collettive, tra cui, nel 2008, ad Abstrakte Landschaften.
In Italia tra le presenze a collettive vi sono due edizioni (2011 e 2012) di BAG Bocconi Art Gallery-Röntgen1, Università Bocconi, Milano; D’Oora Olivieri Vago, Palazzo Pretorio, Cittadella (2008);
Pittura Aniconica 1968-2007, Casa del Mantegna, Mantova (2008); Astrazione: nuovi episodi, (2008); Oltre il Monocromo, Fondazione Zappettini, Chiavari (2004); Cinquant’anni di Astrattismo nelle collezioni della Galleria d’Arte Moderna Contemporanea, Gallarate (1996).
La sua prima presenza a Artefiera Bologna è del 1992 con la Galleria Spriano con opere di Calderara, Radice, Rho, Santomaso.
Hanno scritto: Vincenzo Accame, Francesca Agostinelli, Mirella Bandini, Bruno Bandini, Emanuele Beluffi, Giorgio Bonomi, Roberto Borghi, F. Ruth Brandes, Maria Campitelli, Luigi Cavadini, Ettore Ceriani, Claudio Cerritelli, Diego Collovini, Cristina Casera, Bruno Corà, Simone Cornaro, Enrico Crispolti, Silvia Dell’Orso, Elena Di Raddo, Angelo Dragone, Martin Engler, Rachele Ferrario, Anna Finocchi, Matteo Galbiati, Melisa Garzonio, Carlo Ghielmetti, Lorella Giudici, Elio Grazioli, Renzo Guasco, Ingrid Isermann, Suzanne Kappeler, Fabrizia Lanza Pietromarchi, Gérard-Georges Lemaire, Rossana Maggia, Claudio Magris, Angela Madesani, Dino Marangon, Maurizio Medaglia, Giuliano Menato, Marco Meneguzzo, Miriam Mojana, Liviano Papa, Demetrio Paparoni, Francesca Pola, Francesco Poli, Giancarlo Politi, Elena Pontiggia, Riccardo Prina, Mario Raciti, Andrea Rognoni, Fabrizio Rovesti, Luigi Sansone, Pier Luigi Senna, Mario Stefani, Aldo Tagliaferri, Luigi Tallarico, Paolo Thea, Alberto Veca, Emma Zanella, Silvio Zanella.