Domenico Mennillo – Biblioteca Perduta
Comunicato stampa
Biblioteca Perduta è un'installazione ambientale di Domenico Mennillo realizzata nei bellissimi spazi di Palazzo Cassano Ayerbo di Aragona a cura di Matteo Binci e organizzata dalla Fondazione Morra in collaborazione con le associazioni culturali E-M Arts e lunGrabbe, nell’ambito di Cultura Crea 2.0, sostenuto da MIC Ministero della Cultura/Invitalia.
Biblioteca Perduta è il quinto e ultimo capitolo del progetto pluridecennale di Mennillo Abrégé d’Histoire Figurative, fondato sulla ricerca di concetti-figure che sono anche oggetti legati alla cultura occidentale moderna ed analizza il concetto-figura di “biblioteca” nella sua particolare accezione di dispositivo di sapere legato alla nozione di perdita. Porta in causa la biblioteca di Aby Warburg istituita inizialmente nella città natìa dello studioso (Amburgo) e successivamente trasferita a Londra per sfuggire alle ritorsioni naziste. Secondo riferimento del progetto è il poema Paradiso Perduto di John Milton, incentrato sull’ossessione di felicità di un eterno eden sempre rincorso e anelato nella cultura occidentale.
Il progetto espositivo consiste in un’installazione ambientale dedicata a informazioni e materiali biografici dell’artista, provenienti dal suo archivio di lavoro. Questo progetto fa coincidere il concetto-figura di “biblioteca” con quello di “archivio”, realizzando un solo luogo del sapere, una sorta di luogo “monstre” dove il dato soggettivo va a coincidere con quello universale generato da informazioni provenienti da altri dispositivi del sapere. Gli spettatori vagano all’interno dell’installazione potendo seguire un itinerario libero.
L’installazione è articolata in 3 principali set installativi:
- Biblioteca Perduta
Dedicata alle liste di volumi trascritte dall’artista su agende di lavoro. I volumi sono stati selezionati in 20 anni attraverso informazioni prelevate in rete e dalla lettura di quotidiani e periodici italiani e per motivi diversi non sono stati mai acquistati dall’artista. Le liste sono presentate assieme agli articoli e alle agende, componendo un’irrecuperabile e ormai perduta biblioteca. - Sala di consultazione
Spazio dedicato alla visione e alla consultazione di materiali e opere differenti:
– Libri inediti è un’opera dedicata ai libri d’artista realizzati negli ultimi 25 anni da Mennillo in unica copia e dunque dei veri e propri libri inediti, in quanto vengono presentati come libri mai editati, allo stato di perenne ed infinito manoscritto.
– De l’Amour, de l’Amitié et sur Marcel Duchamp, “boîte en valise” di colore giallo realizzata dal 2011 al 2024 e dedicata ai soggiorni dell’artista nella città di Parigi. È composta da 12 taccuini di scrittura espansa (testi, collage, disegni, fotografie), assieme a lettere e cartoline postali che l’artista si auto-spedisce a Napoli, sua città di residenza in Italia, in una sorta di unilaterale corrispondenza con se stesso. La particolarità di questa “boîte” consiste nell’essere un piccolo scrigno dove sono custoditi i materiali di una scrittura realizzata direttamente in bella copia e priva della possibilità di essere perfezionata per divenire un dispositivo di sapere ufficiale. Una scrittura perduta che prende vita nella sua rinuncia di diventare altro, di essere un processo compiuto in sé, almeno secondo i dettami della scrittura pubblica e ufficiale.
- Sala Perduta Contiene i lavori realizzati dall’artista negli ultimi 20 anni e mai presentati in altre esposizioni e installazioni, una sorta di “mostra perduta” o mai realizzata che viene recuperata attraverso l’esposizione di una rassegna di cui l’artista è stato in 20 anni l’unico censore e spettatore. All’interno della sala sono presenti sculture, lavori su carta e lavori di poesia visuale.
3. Biblioteca Nascosta
Installazione dedicata al rinvenimento nel 2003 in Tibet, presso il monastero buddista di Sakya, di una biblioteca con circa 84.000 manoscritti in rotoli (la forma che avevano i libri nell’anno 1000), nascosti per circa 100 anni dietro un muro lungo 60 metri e alto 10 metri. Negli spazi di questa installazione è presente anche (L) oro delle Ville Vesuviane, una serie di collage realizzati attraverso il recupero fortuito dell’artista dell’archivio di uno studio d’architettura vesuviano, ibridato attraverso cataloghi di antiquariato e un volume inglese degli anni ’60 dedicato alla cura estetica dell’addome. Infine, Epistolario Sommerso 2018-2024 è dedicato alle peregrinazioni dell’artista fra il Sannio e la città di Napoli negli ultimi 6 anni della sua vita, spostamenti necessari per i suoi impegni privati e professionali che hanno di fatto negato all’artista di poter sfruttare tale tempo in altre attività e possibilità.
Il progetto Abrégé di Domenico Mennillo ha realizzato dal 2011 un compendio di figurazione visuale attraverso l’indagine dei concetti di “automa spirituale” (2011), “atlante” (2012), “wunderkammer” (2014), “hypnomnemata”(2020), realizzando installazioni, esposizioni, workshop, seminari di studio internazionali e incontri con università e accademie.
Domenico Mennillo (1974) è un artista visivo italiano. Il suo lavoro è indirizzato alla realizzazione di pratiche artistiche legate alla storia della cultura occidentale. In particolare il suo lavoro è incentrato sulla creazione di installazioni site specific, per le quali realizza anche manufatti e oggetti. Laureato in filosofia, si occupa anche di curatela scientifica di archivi di poesia visuale internazionale, performance e arte ambientale, per i quali cura mostre, work shop, seminari di studi e convegni. Ha pubblicato oltre venti volumi fra monografie e saggi, dedicandosi inoltre alla realizzazione di libri d’artista non venali, in copia unica o in tiratura limitata,
Suoi lavori sono stati presentati anche presso Fondazione Morra, Museo Hermann Nitsch Napoli, Fondazione Donna Regina per le Arti Contemporanee, Museo Madre Napoli, Fondazione Campania dei Festival, Museo Macro Roma, Museo Villa Pignatelli Napoli, Castel Sant’Elmo Napoli, Museo della Certosa di San Lorenzo Padula, Künstlerverein Malkasten Düsseldorf, Biennale di Venezia. 10. e 18. Mostra Internazionale di Architettura, Triennale Milano.