Donia Maaoui – Lola The Rebel

Informazioni Evento

Luogo
LU.C.C.A. - LUCCA CENTER OF CONTEMPORARY ART
Via della Fratta 36 - 55100 , Lucca, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Da martedì a domenica ore 10-19

Vernissage
14/07/2012

ore 18

Artisti
Donia Maaoui
Curatori
Maurizio Vanni
Generi
arte contemporanea, personale

La condizione femminile nei paesi arabi è il tema portante della mostra personale “Donia Maaoui. Lola The Rebel”, curata da Maurizio Vanni, che apre i battenti nel Lu.C.C.A. Lounge e Underground, e con cui Donia Maaoui dà il via alla propria carriera espositiva. Architetto e artista belgo-tunisina, Donia si dedica alla scultura da circa dieci anni. I suoi lavori hanno come protagonista assoluta “Lola”, simbolo per lei della donna libera e rispettata.

Comunicato stampa

DONIA MAAOUI. LOLA THE REBEL
Personale dell’artista belgo-tunisina nel Lu.C.C.A. Lounge e Underground

La condizione femminile nei paesi arabi è il tema portante della mostra personale “Donia Maaoui. Lola The Rebel”, curata da Maurizio Vanni, che apre i battenti venerdì 29 giugno 2012 nel Lu.C.C.A. Lounge e Underground, e con cui Donia Maaoui dà il via alla propria carriera espositiva. Architetto e artista belgo-tunisina, Donia si dedica alla scultura da circa dieci anni. I suoi lavori hanno come protagonista assoluta “Lola”, simbolo per lei della donna libera e rispettata.

Cresciuta in Europa, ma con radici tunisine, Donia Maaoui sente molto forte questo legame con le sue origini. Ha preso posizione nel caso di Sakineh in Iran, sostiene la “Rivoluzione del Gelsomino” a Tunisi e fa parte del gruppo “Tutela della condizione delle donne tunisine”. In particolare, è la situazione delle donne nel mondo arabo che le interessa analizzare e scandagliare.
Nelle sue opere affronta questo tema, che usa per confrontare e ironizzare con la situazione delle donne occidentali, attraverso il suo personaggio-archetipo “Lola” ovvero una ragazza di origine araba che fugge in Occidente per ritrovare la propria libertà: quella di non portare il velo, di essere, di scegliere, di imparare, di sbagliare, di comunicare, di ascoltare i propri desideri e il proprio istinto. Da donna indipendente ed emancipata scopre però che qui la società le impone nuovi codici estetici per essere accettata: stordita dagli abbagli di una bellezza ad ogni costo, trasforma il proprio corpo con la chirurgia estetica perdendo la naturale fisionomia e smarrendo, nuovamente, il proprio essere. Lola è passata da una prigione ad un’altra e questa volta, probabilmente, sarà ancora più difficile uscirne.

“Donia Maaoui – scrive Vanni – crea questo personaggio attraverso l’utilizzo di una plastica essenziale, emozionale, dolcemente aspra, teneramente dura che trasmette stati d’animo per mezzo di una comunicazione posturale sempre più spinta al massimo delle proprie possibilità. La gabbia con il lucchetto evidenzia una prigione, materiale e spirituale, che la coinvolgerà in una lotta fisica e psicologica. Nelle prime sculture è come se Lola assumesse l’aspetto della gabbia stessa: il suo corpo occupa lo spazio a disposizione, ma rimane frenato, imploso e sigillato. Nelle opere successive, sempre attraverso lavori a tutto tondo estremamente sintetici, simbolici, allusivi e fortemente espressivi, Lola inizia a violare la sua prigione, ad assaporare il piacere della libertà, fino a festeggiare la ritrovata indipendenza mentale e fisica”.

In mostra ci saranno 10 sculture, rigorosamente bianche, colore simbolo per l’artista della speranza. Per sabato 14 luglio 2012 alle ore 18 è previsto il vernissage alla presenza dell’artista.

Note biografiche
Donia Maaoui è nata a Bruxelles (Belgio) nel 1967, da madre belga e padre tunisino. Ha vissuto la sua infanzia a Cartagine per poi stabilirsi in Belgio a Bruxelles. A 17 anni, parallelamente agli studi, lavora come modella e sfila per le più grandi marche come Dior e Balenciaga. Dopo la laurea in Architettura all’Università di Bruxelles, inizia a lavorare come architetto a Tunisi. Nel 1997 sposa Michel Boucquillon, architetto designer, da cui avrà due figlie, Uma e Noa. Nel 2000 si trasferisce con la famiglia in Italia, a Santa Margherita Ligure. Qui Donia comincerà a dipingere e a realizzare sculture. Dal 2004 si stabilisce in Toscana, sulle colline di Pozzuolo (Lucca), dove continua a lavorare alle sue sculture che hanno come tema principale la condizione della donna araba. Quella nel Lu.C.C.A. Lounge e Underground è la sua prima mostra personale.