Doppia Verità
Arte e realtà, verità e rappresentazione, uomo e natura: nell’esposizione che riunisce le opere dei due artisti pavesi c’è tutto questo, cucito insieme dalla sottile armonia che si crea tra silenziose immagini dipinte e opere scultoree che parlano attraverso il gioco verbale dei titoli che le accompagnano.
Comunicato stampa
Lo Spazio per le Arti contemporanee del Broletto di Pavia presenta, dal 1 al 17 marzo, la doppia personale di Pietro Brocchetta e Pier Giuseppe Nervetti. Arte e realtà, verità e rappresentazione, uomo e natura: nell'esposizione che riunisce le opere dei due artisti pavesi c'è tutto questo, cucito insieme dalla sottile armonia che si crea tra silenziose immagini dipinte e opere scultoree che parlano attraverso il gioco verbale dei titoli che le accompagnano.
La ricerca sul dato reale, sull'oggetto e sulla materia, è per Brocchetta e Nervetti il punto di partenza per una riflessione sulla natura delle cose: la duplice verità è quella creata dalla rappresentazione artistica rispetto alla realtà, cui entrambi si accostano con una sensibilità originale in grado di restituire magistralmente il dato oggettivo e al tempo stesso cogliere i diversi aspetti simbolici, modulati in funzione della ricerca artistica di ciascuno.
Attraverso una pittura di sapore quasi fiammingo, Brocchetta riprende i frutti del quotidiano e li trasforma in oggetti “sensibili”: zucche, fichi, melograni si stagliano come personaggi di un racconto su sfondi ricchi di sovrapposizioni e velature, dove la luce è calibrata con grande attenzione insieme all’ombra per dare modo di cogliere ogni dettaglio e creare un'atmosfera di magica sospensione.
La straordinaria leggerezza di Brocchetta nel delineare un universo poetico in grado di fondere l’attenta analisi del vero con le potenzialità suggestive dell’arte trova una diretta corrispondenza nelle opere di Pier Giuseppe Nervetti, che utilizza i linguaggi della scultura per creare una sapiente alternanza tra la concretezza dell’oggetto plasmato e il complesso gioco di significati che emerge dall’intreccio di forme e materiali diversi.
Anche in questo caso, l’uomo e la natura sono protagonisti di una ricerca capace di percorrere il duplice binario dell’introspezione e del confronto con la realtà, condotta sia tramite il prelievo diretto di elementi di recupero - legno, ferro, stoffe, libri - sia attraverso un lavoro di scavo nel marmo, teso a “liberare” la forma oltre i suoi stessi confini e a differenziare le superfici in modo che ciascuna offra inediti punti di vista e nuove possibilità interpretative.