Doppio Circuito

Informazioni Evento

Luogo
AUDITORIUM DI SCANDICCI
Piazzale della Resistenza, Scandicci, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

venerdì, 17.00-21.00; sabato e domenica, 10.00-13.00; 16.00-19.00

Aperture straordinarie

Lunedì 22 aprile, 10.00-13.00; 16.00-19.00

Martedì 23 aprile, 17.00-21.00

Mercoledì 24 aprile, 17.00-21.00

Giovedì 25 aprile, 10.00-13.00; 16.00-19.00

Domenica 21 aprile (Pasqua), chiuso.

Vernissage
06/04/2019

ore 19,30

Biglietti

ingresso libero

Uffici stampa
CLP
Generi
arte contemporanea

L’esposizione è frutto del progetto iniziato lo scorso autunno, che ha posto in dialogo l’arte contemporanea con la grande manifattura del comparto dell’area compresa tra Scandicci e Montelupo Fiorentino.

Comunicato stampa

L'auditorium Rogers, Piazza della Resistenza e la fermata della tramvia di Villa Costanza accolgono le opere di David Casini, Claudia Losi e Sabrina Mezzaqui.

L’esposizione è frutto del progetto iniziato lo scorso autunno, che ha posto in dialogo l’arte contemporanea con la grande manifattura del comparto dell’area compresa tra Scandicci e Montelupo Fiorentino.

Dal 6 al 25 aprile 2019, Scandicci (FI) ospita la mostra DOPPIO CIRCUITO | Cantieri d’Arte, Design e Artigianato che presenta in un percorso diffuso per tutta la città, come Piazza della Resistenza, l’Auditorium Rogers e la fermata della tramvia di Villa Costanza, le opere di David Casini, Claudia Losi e Sabrina Mezzaqui.

L’esposizione è l’appuntamento conclusivo del progetto iniziato lo scorso autunno che ha posto in dialogo l’arte contemporanea con la grande manifattura, due poli che da sempre caratterizzano l’identità del territorio toscano e fiorentino, e in particolare di Scandicci e Montelupo Fiorentino, declinandoli nei linguaggi espressivi del presente e nel dibattito artistico nazionale e internazionale.

DOPPIO CIRCUITO | Cantieri d’Arte, Design e Artigianato, curato da Matteo Zauli, promosso e organizzato dalla Fondazione Museo Montelupo Onlus e dal Comune di Scandicci, col contributo della Regione Toscana – programma Toscanaincontemporanea2018, ha creato ì una sinergia che ha coinvolto il comparto manifatturiero dell’area metropolitana a nord di Firenze, le eccellenze culturali del territorio e tre artisti quali David Casini, Claudia Losi, Sabrina Mezzaqui, tra i più apprezzati rappresentanti del panorama creativo italiano, scelti dal curatore per la propria capacità di lavorare con materiali eterogenei, per l'intensa capacità poetica, per il loro ampio curriculum internazionale.

Il progetto è stato appositamente studiato per instaurare un rapporto costruttivo tra arte e impresa, rileggendo, da un lato, le caratteristiche delle imprese con il linguaggio dell’artecontemporanea e conducendo, dall’altro, gli artisti a realizzare delle opere che prevedessero l’utilizzo di tecnologie e materiali di eccellenza presenti nelle aziende coinvolte.

“Doppio Circuito - sottolinea il curatore, Matteo Zauli - è un progetto di arti visive che si allontana dalla classica dinamica produttiva ed espositiva che vede, da un lato, la solitaria creazione artistica e, dall'altra, la presenza di spazi che ne contengono gli esiti finali. Doppio Circuito si allontana da essa per immergersi in un processo creativo nel quale artista e territorio, inteso come aziende ed istituzioni, sono parimenti attori protagonisti di un esito formale e di opere, che, dunque, non potrebbero essere uguali in nessuna altra circostanza. Opere, quindi, doppiamente uniche e doppiamente irripetibili.”

Come afferma Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino, “Il comune di Montelupo Fiorentino negli anni passati ha avuto modo di sperimentare quelli che noi chiamiamo i cantieri d’arte: artisti affermati a livello nazionale e internazionale arrivano in città e lavorano fianco a fianco accanto ai maestri ceramisti delle aziende del territorio. Si crea così uno scambio virtuoso fra il creativo e il depositario del saper fare, fra l’arte e il tessuto produttivo. Da alcuni anni tale esperienza è consolidata a Montelupo, dove la precedente esperienza di Materia Montelupo ha lasciato al tessuto produttivo locale una importante eredità creativa e culturale, delineando di fatto un percorso di crescita sul quale non si può che continuare ad investire. Abbiamo quindi provato a replicare questo modello anche in altre realtà, come Scandicci, con il progetto Doppio Circuito”.

“Scandicci - dichiara il sindaco, Sandro Fallani - detiene un importante patrimonio che ne fa uno dei distretti più importanti di Europa: quello della cultura del lavoro. Abbiamo nel nostro territorio oltre 4700 imprese, il distretto del lusso nella pelletteria più importante al mondo, che si basa sul saper fare artigiano, sulla manualità, sulla flessibilità che permette di trovare sul territorio soluzioni creative e uniche. Ma Scandicci non è solo pelletteria, molte sono le aziende di altra natura, leader nel panorama internazionale, dalla tecnologia audio ai prodotti oftalmici, dagli effetti speciali nel Cinema all'arredamento”.

“Così, da questa ricchezza e consapevolezza - continua Sandro Fallani - è nata l'idea di lanciare la sfida di questo nuovo progetto culturale in cui abbiamo pensato di mettere a confronto, come due facce della stessa medaglia, il mondo dell'arte contemporanea con quello del lavoro, grazie ad una serie di residenze artistiche in cui tre artisti scelti dal curatore Matteo Zauli creeranno alcune opere d'arte a partire dalle produzioni, dai materiali, dal know how di otto aziende locali.

Gli artisti hanno vissuto questa esperienza tra Montelupo Fiorentino e Scandicci, lavorando a stretto contatto e in dialogo con alcune aziende artigiane manifatturiere - Bartoloni Ceramiche, Bis Bag, Ceramiche d'Arte Dolfi, Crea Fx, Euro Lamp Art, Idee Partners, Metal Studio, Tuscany Art, Powersoft Audio, Verniani Bags - che rappresentano l'eccellenza dei territori di Scandicci e Montelupo e che hanno dimostrato forte interesse a investire nell’attività sperimentale, legata all’arte contemporanea.

Nel dettaglio, il lavoro minuzioso e delicato dei tre artisti si è fuso con naturalezza alle preziosità e alle raffinate sapienze artigianali delle aziende: le particolari lavorazioni in ferro battuto di Euro Lamp Art, la perfezione delle minuterie metalliche e il cesello quasi scultoreo di Metal Studio, la capacità di piccole, delicate e perfette strutture fatte di materiali diversi con precisione meccanica di Verniani Bags, la potenza strutturale di Tuscany Art, la qualità pittorica di Ceramiche d'arte Bartoloni, l'eclettismo creativo di Ceramiche Dolfi. Accanto a questo percorso, altre due aziende, Idee e Partners e Crea FX, si stanno confrontando con gli artisti, con il curatore del progetto e il suo staff per l'allestimento pensato per piazza Resistenza, che fungerà da elemento di raccordo con la passata esperienza espositiva scandiccese e con l'architettura esistente.

La mostra coinvolge tre luoghi di Scancicci.

Il primo, in Piazza della Resistenza, collegata idealmente al centro di Firenze per mezzo della linea diretta della tramvia, ospita un allestimento che immerge subito il visitatore e il passante nelle atmosfere manifatturiere legate alla produzione e prototipazione nel settore dell’alta moda, di cui Scandicci è territorio leader a livello internazionale; il secondo, nel grande spazio dell’auditorium progettato dall’architetto Richard Rogers sono collocati i lavori degli artisti, tutti in dialogo e in equilibrio tra le rispettive poetiche e le identità delle aziende artigianali coinvolte. Sculture, installazioni e opere grafiche minuziose e monumentali giocano in modo anche mimetico con il contenitore, a esaltarne l'impatto e la preziosità e costruendo in tal modo un eterogeneo viaggio nei materiali e nelle atmosfere della più pura contemporaneità. Le opere di David Casini, Claudia Losi e Sabrina Mezzaqui danno vita così ad un leggerissimo e profondo intreccio narrativo in cui emerge non soltanto ogni proprio universo espressivo, ma la storia e la cifra stilistica di ogni realtà artigianale che con essi ha collaborato.

La Fermata della tramvia di Villa Costanza, punto di passaggio dell'intera regione, all'intersezione tra paesaggio urbano, autostrada del Sole, superstrada e tramvia in direzione Firenze, accoglie un grande monolite di cemento che inneggia alla mitologia dell'epoca d'oro del rock e alla libertà espressiva che, attraverso la chitarra elettrica, lambisce da mezzo secolo l'immaginario giovanile di tutto il mondo. L'opera, dal titolo Solo un pezzo, solo dai, realizzata da David Casini con supporti tecnici di assoluta qualità tecnica e potenza sonora, permette di cimentarsi con lo strumento e di vivere l’emozione di un impatto sonoro da grande concerto.

Note biografiche

David Casini (Montevarchi (AR), 1973) vive e lavora tra Bologna e Montevarchi.

Le sue opere nascono dalla dicotomia tra artificiale e organico, dalla trasformazione ed esaltazione dei materiali, da una elegante bellezza complessa alla quale sono legate artigianalità e manualità tipiche di tecniche e materiali originari della Toscana, suo luogo di origine, di cui è senz'altro uno degli artisti contemporanei più interessanti. La sua presenza nel progetto punta ad una riscoperta di orizzonti intimi, spiazzanti, inediti, onirici, delle produzioni artigianali e industriali scandiccesi.

Claudia Losi (Piacenza, 1971), vive e lavora a Piacenza.

Nella sua pratica hanno un ruolo di particolare importanza l’osservazione dell’ambiente, naturale e antropizzato, il coinvolgimento fisico nello spazio e la relazione profonda tra narrazione collettiva e immaginario nell'umano. A questo si aggiunge l'ampia varietà di media che utilizza nella propria ricerca e il legame che instaura tra il proprio lavoro e l'ambiente, inteso come contesto sociale e geografico.

Sabrina Mezzaqui (Bologna, 1963), vive e lavora a Marzabotto. La sua ricerca è caratterizzata da una forte attitudine poetica, che spesso mette in gioco il senso del fare manuale nella ripetizione di piccoli gesti per ore e ore, materializzando così lo scorrere del tempo. Proprio tale attitudine, oltre alle recenti sperimentazioni su modalità di lavoro condiviso, è alla base della sua presenza in Doppio Circuito. Nelle sue opere spesso compare la scrittura, elemento che la pone in dialogo con la forte attenzione che Scandicci ha sempre avuto per la poesia contemporanea.